Il progetto presentato da Aseop grazie alla disponibilità della famiglia del soprano Ci saranno sei unità abitative autonome che accoglieranno fino a dodici persone
MODENA La rinomata “Villa al Corletto”, situata nella campagna di Baggiovara diverrà presto una nuova casa di accoglienza per pazienti oncologici e trapiantati grazie al nuovo progetto di Aseop (Associazione sostegno ematologia oncologia pediatrica) che intende realizzare già nel 2022 intitolandola alla grande soprano modenese Mirella Freni.
«Abbiamo deciso di chiamare questa struttura “Villa Mirella Freni” – ha spiegato il presidente di Aseop Erio Bagni- per senso di gratitudine verso la famiglia della soprano che ci ha concesso l’utilizzo dell’immobile di loro proprietà. Questa nuova casa – continua- intende rispondere alla sempre maggiore richiesta di ospitalità da parte di pazienti in cura anche presso altri reparti del Policlinico che giungono da aree lontane, le cui famiglie sono spesso costrette a lunghi viaggi, anche giornalieri, e a spese altissime, talvolta insostenibili».
«La mamma sarebbe felicissima di questa scelta – ha dichiarato Micaela Magiera, figlia di Mirella – amava questo luogo anche se non ci ha mai abitato e non avrebbe avuto dubbi sul concederlo per un progetto di così nobile intento. Quando il presidente Bagni me ne ha parlato non ciò nemmeno pensato, è bastato uno sguardo e l'accordo è stato immediato».
La nuova iniziativa di Aseop arriva dopo “La Casa di Fausta”, costruita in via Campi per ospitare i bambini affetti da patologie oncoematologiche ricoverati presso il Reparto di Oncoematologia Pediatrica del vicino Policlinico e le loro famiglie. L’Associazione prevede di realizzare al secondo piano dell’immobile 6 unità abitative autonome per un totale di 12 posti letto, che potranno essere utilizzate per i periodi di dimissione tra un ricovero e l’altro oppure per dimissioni protette in attesa della risoluzione della patologia. Le abitazioni saranno destinate, a titolo gratuito, a pazienti, giovani e adulti, affetti da patologie tumorali. «Al primo piano – specifica Bagni- vorremmo invece ricavare spazi ad uso collettivo con lo scopo di creare momenti di aggregazione dalla valenza sociale rivolti ai pazienti e alle loro famiglie mentre la ristrutturazione dei locali sottostanti sarà adibita alla ristorazione dedicata a cerimonie, pranzi o cene aziendali i cui proventi avranno lo scopo unico di sostenere il progetto di ospitalità oltre ad avere una valenza sociale in quanto, nelle attività di conduzione, saranno coinvolti volontari ed ex pazienti che, causa la lunga malattia hanno necessità di trovare una propria dimensione di vita».
Ma non è tutto, l’ambizioso progetto di Aseop dovrebbe portare nel 2023 alla ristrutturazione della casa del custode con la realizzazione di altre 9 stanze (16 posti letto) mentre nel 2024, se la richiesta dovesse essere alta, altre residenze potranno essere realizzate attraverso la ristrutturazione delle stalle. «Un progetto di incommensurabile valore – ha affermato il direttore generale dell’Azienda Policlinico di Modena Claudio Vagnini – alla luce del fatto che la nostra struttura si conferma come una delle migliori in Italia per quanto riguarda i trapianti».
«L’iniziativa di Aseop- ha concluso il Sindaco Gian Carlo Muzzarelli- è una nuova avvincente sfida che l’associazione si è posta per continuare ad affiancare sempre meglio i malati e le loro famiglie agendo sul terreno della solidarietà e della socialità».
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