Abbattuta con l’esplosivo la torre dell’acquedotto in disuso a Basaldella
foto da Quotidiani locali
CAMPOFORMIDO. Nel primo pomeriggio di mercoledì 19 gennaio, in via Moro Romano, nella frazione di Basaldella di Campoformido, è stata abbattuta, con la tecnica dell’esplosione controllata, la torre piezometrica dell’acquedotto in disuso da qualche tempo.
A partire dalle 14, nei prati in prossimità del camposanto della frazione, ha iniziato ad affluire una piccola, ma disciplinata folla di addetti ai lavori, residenti e semplici curiosi, interessati ad assistere (distanziati dal teatro operativo e tra di loro) ad un evento decisamente raro e senz’altro spettacolare.
Poco dopo il suono delle campane della chiesa di S. Martino Vescovo, alle 14.40 in punto, i convenzionali tre giri di sirena hanno annunciato l’imminente brillamento delle cariche esplosive. Quindi una secca detonazione, simile a quella di un grosso petardo, ma su assai più larga scala.
A quel punto la cisterna si è lentamente e compostamente adagiata sulla retrostante porzione di terreno agricolo sgombro, già da tempo individuata.
L’abbattimento, infatti, come sempre accade in questi casi, è stato preceduto da un intenso lavoro d’analisi ambientale e strutturale ad opera dei tecnici Cafc in collaborazione con la Moretto srl di Pordenone che si occupa da oltre 70 anni di demolizioni selettive e un’azienda subappaltatrice altamente specializzata in demolizioni con esplosivo.
L’intervento, spiega Fiorenza Campion, responsabile comunicazione e brand identity di Cafc, ha portato alla demolizione del serbatoio pensile, non più operativo a seguito dell’esecuzione di una serie di lavori di sistemazione e potenziamento della rete di distribuzione idrica delle località di Basaldella e Villa Primavera.
La torre piezometrica risaliva alla seconda metà del Novecento e constava d’una struttura in cemento armato per complessivi 24 metri d’altezza.
A far cadere al suolo il manufatto, i cui detriti saranno ridotti, rimossi e conferiti in discarica nelle prossime settimane, è stata sufficiente una quantità di esplosivo pari a 1.6 kg, come illustrato dall’ingegner Gabriele Gallina direttore dei lavori per conto di Cafc.
L’esplosivo non utilizzato è stato bruciato immediatamente dopo l’abbattimento, così come previsto dalla normativa che non ne consente nè il riutilizzo nè la conservazione.
“Per effettuare questo intervento – sottolinea il presidente di Cafc, Salvatore Benigno – sono stati necessari diversi adempimenti e verifiche tecniche e di sicurezza perché la fase di progettazione di una demolizione è fondamentale per conseguire un buon risultato, senza dimenticare che l’intervento non ha arrecato alcun disservizio nell’erogazione dell’acqua in quanto la rete di Basaldella è collegata da mesi alla riserva del capoluogo”.
Come accennato, numeroso il pubblico e palpabile l’emozione dell’attesa, telefonini alla mano, del brillamento dell’esplosivo.
Nessun timore, ad ogni modo, è stato registrato tra i residenti nelle immediate vicinanze della zona di demolizione, che sono stati informati nei giorni precedenti la delicata operazione, tramite annunci redatti ed affissi a cura del Cafc, su quanto sarebbe accaduto, ricevendo anche la visita di un’equipe tecnica deputata al controllo delle abitazioni ed alla messa in sicurezza preventiva.
Sul teatro operativo era presente, in qualità di consulente esterno, anche Danilo Coppe, presidente dell’istituto ricerche esplosivistiche di Parma che, durante il breve brindisi offerto per celebrare la buona riuscita dell’intervento, ha ribadito la grande mole di lavoro preventivo e successivo a questo genere d'interventi straordinari che esigono, per l’incolumità di tutti, che non si abbassi mai la guardia, in nessuna fase.
Il fatto che la terra non abbia tremato a seguito della detonazione, hanno fatto notare gli addetti ai lavori, è stato un chiaro indice della pianificazione certosina dell'operazione e della sua riuscita grazie al coordinamento di tutte le divisioni Cafc coinvolte e delle aziende appaltatrici.
Presenti, tra gli altri, le autorità cittadine nelle persone del sindaco Erika Furlani, del vice Christian Romanini e dell’assessore ai lavori pubblici Adriano Stocco, ma anche studenti universitari ed ingegneri, interessati ad assistere all’evento per ragioni professionali.