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Январь
2022

Dolomiti in campo solo a febbraio. Lauria: «Ci alleniamo in dieci»

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Dolomiti in campo solo a febbraio. Lauria: «Ci alleniamo in dieci»

La società del presidente De Cian ha chiesto il rinvio delle prossime due partite.  Tornerà in campo, Covid permettendo, domenica 6 contro la Luparense

Ci si vede a febbraio. E intanto a Sedico si allenano dieci giocatori, tra partitelle, lavoro atletico e necessità di tenere alta la concentrazione.

La surreale situazione della Dolomiti Bellunesi prosegue, con più di metà squadra a casa con il Covid e una piccola parte del gruppo impegnata ad allenarsi, pur senza avere stimoli ed obiettivi di partite o classifica. A proposito, oltre alla sfida di Mestre in programma nel fine settimana, la società ha chiesto il rinvio anche della trasferta a Levico, calendarizzata in origine domenica 30 gennaio.

La Lnd dovrebbe accettare la richiesta, quindi il prossimo appuntamento diventa - forse - quello del 6 febbraio contro la Luparense. Ma tutto dipende dalle negativizzazioni e soprattutto dal tempo di attesa per svolgere le visite mediche.

Si va quindi verso un tour de force, nel momento in cui la squadra potrà tornare a giocare. Intanto Renato Lauria cerca di proporre attività interessanti, assieme allo staff.

Qual è la situazione numerica attuale?

«La verità è che ieri, eravamo in dieci, il giorno prima nove… L’importante è che comunque i positivi stiano bene. Tolto qualche sintomo più comune, non ci sono problematiche particolari di salute. Di certo il vaccino ha dato una mano affinché non venisse contratto il virus in forma forte».

Una situazione così era difficile da immaginare. Sembrava superato il problema, dopo i quattro contagi delle festività tra giocatori e staff.

«Ciò insegna a tutti noi di non abbassare mai la guardia, perché serve tanta attenzione. Non dico solo nel calcio e negli spogliatoi, ma in qualsiasi momento della quotidianità. Nel nostro caso vi erano stati i rientri dei primi positivi, poi a catena è avvenuto il susseguirsi di contagi».

Fino a febbraio non giocherete.

«È numericamente impossibile scendere in campo le prossime due partite. Il dopo comunque rimane un’incognita, a livello di ripartenza. Cominciamo a parlare di calciatori fermi da un po' e che necessiteranno di tempo per poter rimettersi in forma».

Sarà senza dubbio uno stimolo mantenere il quinto posto in un percorso caratterizzato da numerosi impegni ravvicinati ed infrasettimanali.

«Uno stimolo sì. Ma complicato. Non è una situazione semplice».

Come lavorate in così pochi?

«Diciamo che per fortuna è sempre stata una mia passione il cercare di modificare e proporre situazioni nuove in allenamento. La verità comunque è una: urge soprattutto mantenere alta la concentrazione mentale dei ragazzi. Qualsiasi cosa tu proponga, se non è svolta con la massima determinazione ed attenzione allora non diventa allenante. Cerchiamo di avvicinarci al concetto di calcio il più possibile, lavorando sugli aspetti atletici e lavorando con il pallone in modo compatibile con i numeri».




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