Bollette da capogiro, esercenti e artigiani chiedono aiuti immediati
Le utenze di bar, ristoranti, negozi e officine sono lievitate come mai prima. Il peggio deve ancora venire: i rincari di gennaio diventeranno realtà solo a marzo
UDINE. Stanno arrivando giorno dopo giorno e lasciano senza parole i destinatari, artigiani, commercianti e pubblici esercenti che le ricevono. Perchè l’esplosione dei costi di luce e gas hanno fatto raddoppiare se non triplicare le bollette.
La situazione, già pesante, è destinata a peggiorare a breve: nelle bollette in scadenza, non c’è infatti ancora il ricarico degli incrementi di costo scattati il primo gennaio, che parlano di un più 55% per la luce e di un più 41,8% per il gas.
Disagio, malcontento e lamentele assortite, da parte di categorie che lavorano a stretto contatto con il pubblico.
E che, se non arriveranno aiuti governativi, non escludono di sospendere le attività o di dare una robusta “rinfrescata” ai listini dei bar e dei menù di ristoranti e trattorie.
«L’impatto è notevole, le spese per le utenze sono raddoppiate - spiega il presidente provinciale di Udine della Fipe Confcommercio Antonio Dalla Mora, anche lui ristoratore - . Le aziende sono in enorme difficoltà, troviamo assurdo che si mantenga questo alto livello di imposte e di costi accessori, in momenti come gli attuali.
Le attività commerciali vanno incentivate non solo con contributi sugli investimenti, ma soprattutto con il contenimento dei costi.
Oggi le spese fisse stanno assumendo proporzioni notevoli, sommate all’incremento dei prezzi all’origine delle materie prime (carne, pesce, verdure, olio, aumentati fino al 100%), così si rischia di mettere in estrema difficoltà i pubblici esercizi, che dovranno decidere come ricalcolare il food cost, rinunciando a guadagnare su molti prodotti che propongono.
C’è l’obbligo di rispettare alcuni parametri nel calcolo dei ricarichi sul prodotto finale, non possiamo permetterci di vendere sottocosto, né permetterci di rincarare i listini in proporzione a quelli che sono stati gli aumenti dei costi.
Vogliamo dare sempre massima soddisfazione e servizio sempre migliore alla clientela, senza penalizzarla. Ma servono interventi del governo per mettere un po’ a posto le cose».
Luca Marchesani è titolare di una carrozzeria di Pozzuolo. Ci lavorano lui, la moglie e un paio di dipendenti. Teme di non reggere a lungo questi costi esorbitanti e paventa l’idea di chiudere, almeno temporaneamente, se la situazione non migliorerà.
«Quasi nessuno si era accorto di degli aumenti spropositati - spiega l’artigiano - . Eravamo impegnati a lavorare, a far quadrare i conti dopo i lockdown, tutti siamo caduti dalle nuvole, ma poi abbiamo verificato e ci si è accorti dell’amara sorpresa. Proviamo a fare qualche risparmio, ma così non si risolve la situazione.
E poi il risparmio, in una carrozzeria, pregiudica la qualità dell’esecuzione del lavoro, le caratteristiche tecniche dei materiali necessitano di determinate temperature, a noi il gas serve eccome».
Ormai la situazione è sotto gli occhi di tutti: con bollette così care, famiglie, consumatori, esercenti, artigiani e industriali non ce la possono fare ad andare avanti, vanno a rotoli tutti i bilanci. Ieri c’è stata una importante riunione tra i ministri Giorgetti, Franco e Cingolani con il premier Draghi per studiare soluzioni. Confindustria, dal canto suo, chiede a Draghi un altro “whatever it takes” come fece per la salvaguardia dell’euro quando la moneta unica era sotto attacco degli speculatori, una decina di anni fa.
Il Codacons teme che i costi dell’energia vengano scaricati sui consumatori, mentre Confcommercio stima in un più 70% l’aumento per gli associati.
Intanto il leader di Open Sinistra Fvg, il consigliere regionale Furio Honsell, ha chiesto ai presidenti della Commissioni II e IV di consentire l’audizione dei rappresentanti delle associazioni di categoria e in particolare di ConfCooperative sulle gravi problematiche che devono affrontare a causa del caro bollette relative a energia elettrica e gas. «Nella discussione della legge finanziaria - ha detto Honsell - avevamo proposto un emendamento che però era stato bocciato senza discussione».