Allarme peste suina, duecento cacciatori alla ricerca di carcasse sospette in Oltrepo
Maxi operazione di prevenzione fra sabato e domenica sulle colline. Quattordici le zone da controllare fra Varzi, Brallo, Godiasco e Salice
Duecento volontari venatori e 14 zone a rischio da setacciare palmo a palmo, ma questa volta a caccia di eventuali carcasse infette. Così la peste suina cambia anche le abitudini delle doppiette: non squadre per sparare, ma per avvistare eventuali cinghiali morti a causa del virus. Ad organizzare la battuta, prevista per il week end in Oltrepo, la polizia provinciale di Pavia, in collaborazione con la sede territoriale Izsler (Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia)e dell’Atc (Ambito territoriale di caccia) 5, con il supporto della con l'Unità organizzativa veterinaria regionale.
Le zone da controllare
E proprio l'Unità di crisi regionale, ha definito lo schema di sorveglianza da adottare nel territorio provinciale, suddividendo la zona a rischio _ quella al confine con l'Alessandrino dove già si sono registrati diversi casi di infezione _ in 14 ambiti. L'area in cui si concentreranno le ricerche sono nei boschi di Monte Bogleglio (Santa Margherita Staffora), Castellaro (Varzi), Casa Galeotti (Bagnaria), Cecima, Alta collina (zona Godiasco-Salice), Guardamonte (Varzi),Ceregate (Brallo), Montetreno (zona Rivanazzano), Serra del Monte (area Varzi/Godiasco). Le squadre, inoltre, estenderanno le ricerche nella zona di Val di Nizza (Monsumà, Pian del Re, Poggioferrato, Castelvecchio, Cegni).
«Sono state impartite istruzioni al fine di esaminare in modo specifico le aree lungo i fiumi e nei fondivalle, le depressioni del suolo, le zone umide, i fossi, le zone lungo le recinzioni _ spiega Mauro Maccarini, comandante della polizia provinciale. _ In ogni area della mappa saranno attive squadre composte da 20/25 cacciatori».
Il protocollo
Rigidissimo il protocollo da rispettare in caso di ritrovamento di carcasse sospette. L’operatore che avvista un cinghiale morto, «verifica accuratamente se nel raggio di 50 metri vi siano altre carcasse, quindi avvisa il caposquadra, che lo raggiunge per il seguito delle operazioni».
I resti devono essere manipolati «solo se necessario, con l’utilizzo di guanti usa e getta, cercando di evitare di diffondere materiale biologico».
Bisognerà poi prendere le coordinate satellitari e fotografare con smartphone la carcassa, prima di muoverla. Inoltre sarà necessario «apporre un nastro bianco rosso per indicare il percorso dal punto sentiero o strada carraia più vicina al fine di facilitare il recupero e contattare». Infine, il protocollo prevede che la squadra contatti la ditta incaricata per il recupero e avvertirà il veterinario Ats. Questa conferirà quindi la carcassa alla sezione Izsler di Pavia.
Coldiretti e il ministero
«Il ministero della Salute fa sapere che sono stati confermati ulteriori 4 casi di Psa nel selvatico _ informa intanto Coldiretti Pavia _. In particolare: 2 casi nel Comune di Voltaggio (Genova), un a Tagliolo Monferrato (Alessandria) e, infine, un nel comune di Ronco Scrivia (Genova). Nei territori compresi nell’area di 10 chilometri confinante con la zona infetta (cioè anche nelle zone di confine con la provincia di Pavia, quelle che verranno setacciate fra sabato e domenica) valgono diverse misure fra cui il rafforzamento della sorveglianza anche con la programmazione dell’attività di ricerca attiva delle carcasse di suini selvatici, il controllo virologico di tutti i verri e le scrofe morti, dei casi sospetti e dei suini appartenenti alle altre categorie con peso oltre i 20 chili morti il sabato e la domenica, il rafforzamento della vigilanza sulle movimentazioni dei suini, la macellazione tempestiva dei suini presenti negli allevamenti familiari e divieto di ripopolamento fino alla revoca della zona infetta, divieto di movimentazione di suini detenuti al di fuori dalla zona, l'obbligo di recinzione degli allevamenti di tipo semibrado e l'identificazione individuale di tutti i riproduttori presenti».