Domani lo spettacolo che vede protagonisti Antonio Rezza e Flavia Mastrella Il fulcro è rappresentato dai quadri di scena ispirati alle opere di Lucio Fontana
Con lo spettacolo Pitecus di Antonio Rezza e Flavia Mastrella, domani sera alle ore 21 nella sala polivalente San Pietro, si alzerà il sipario sulla decima edizione della rassegna invernale lagunare “Comacchio a teatro”, diretta da Massimiliano Venturi.
«“Pitecus” è l’unione di tre spettacoli, con il ricorso alla tecnica bidimensionale – spiega l’attore, regista e scrittore piemontese di nascita e laziale di adozione –, basata su una ricerca avviata con Flavia tra il 1988 ed il 1995 e poi cristallizzata. È uno spettacolo che sopravviverà perché fresco, parla di cose universali, come gli stati d’animo che sono immortali e quindi sopravviverà pure a noi». Fulcro dello spettacolo sono i quadri di scena, realizzati da Flavia Mastrella, con cui Rezza ha intrapreso un lungo sodalizio e sono ispirati ai quadri di Lucio Fontana.
«Il nostro sodalizio – riconosce l’attore – è un punto di partenza e di arrivo. Lavoriamo insieme e funziona. Quando non funzionerà più, non andremo più avanti. L’affetto su chi ci viene a vedere – puntualizza Antonio Rezza – è l’unica cosa in questo deserto emotivo che ci consente di continuare».
“Pitecus” evoca l’australophitecus, un immaginario (o un bestiario) che affonda le radici nelle origini primordiali dell’uomo, un microcosmo dove provocazione ed improvvisazione, risate e spunti di riflessione si scontrano e si confrontano, ma dove il cinismo tende a prendere il sopravvento. «Non mi sono mai occupata di teatro e con Antonio ho intrapreso un percorso di comunicazione, partito con progetti condivisi, che dalla fotografia abbracciavano altre forme d’arte e attraverso i quadri di scena – racconta l’artista, scenografa e scultrice Flavia Mastrella – ho messo in atto la mia propensione per l’arte di Lucio Fontana. Ho creato quadri di stoffa che sono architetture e costumi al contempo, sono plasmabili in base allo spazio. Sono una intuizione, sono frammenti di realtà – prosegue Mastrella – che si uniscono alle storie narrate. Vogliamo fare della realtà virtuale una realtà materica, capovolgiamo la realtà».
In fieri c’è un nuovo progetto artistico, un lavoro antologico sulle loro rispettive esperienze, che porterà Rezza e Mastrella a debuttare a Spoleto il 4 luglio (se sarà confermata la data), ma «manca ancora il titolo- conclude l’artista – e forse lasciarlo senza titolo potrebbe essere un’idea». Entrambi convengono e convergono sull’idea che al teatro italiano di oggi manchino coraggio, libertà, sperimentazione, indipendenza e, come specifica lo stesso Rezza, «manca chi non abbassa la testa, l’intraprendenza e chi rifiuta sovvenzioni statali, ma non siamo gli unici. Ci sono tanti autori di gran talento, ma sono più quelli che abbassano la testa».
Per informazioni e prenotazioni dei biglietti: www.comacchioateatro.it/stagione-2022/pitecus.
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