Le Dop Parmigiano Reggiano e Grana Padano a Mantova: «Insieme siamo una corazzata»

MANTOVA. «Prodotti diversi ma battaglie comuni». Sotterrata l'ascia di guerra: dal convegno su Grana Padano e Parmigiano Reggiano organizzato da Confagricoltura al Mamu arriva un messaggio di fairplay. Le due Dop, che nel 2020 hanno assorbito quasi il 50% del latte italiano, hanno numeri e disciplinari diversi ma, in molti casi, stessi obiettivi, soprattutto quando c’è difendersi sul mercato globale. E quest'unità di intenti vede d’accordo sia Renato Zaghini sia Nicola Bertinelli, presidenti di Grana Padano e Parmigiano Reggiano, tra i protagonisti dell’appuntamento di ieri.

L’apertura è stata affidata al presidente di Confagricoltura, Alberto Cortesi, che ha chiesto ai consorzi di essere «indipendenti, lungimiranti e coraggiosi». «Solo fino a pochi anni fa in queste sedi si parlava di fine quote – ha detto – oggi, anche grazie al lavoro dei consorzi, siamo usciti da quel sistema in maniera vincente. Abbiamo aumentato la produzione mantenendo la redditività del latte, e nessun Paese europeo ha fatto altrettanto». Tutto bene dunque? «No – ha proseguito – oggi la filiera soffre di un aumento dei costi spropositato. Questo, assieme alla situazione del mercato del latte al di fuori delle Dop, è un problema di cui tener conto».

Angelo Rossi, fondatore del Clal, ha paragonato i due formaggi alle perle, che devono il loro prestigio «alla sovrapposizione di strati di valori»: dai cicli produttivi alle persone che lavorano nelle filiere, sempre partendo dal nucleo vitale che è il latte. Rossi ha ricordato la crescita costante dell’export dei formaggi italiani dal 1994 a oggi e l’ha paragonata a una rampa di lancio che «invita a guardare in alto». «La diminuzione della produzione di latte a livello mondiale – ha aggiunto – ha fatto aumentare i prezzi del burro, di alcuni formaggi (come il cheddar), della polvere di latte. In un contesto che cala, non è male se la produzione di latte italiano aumenta, ma l’incremento va sorvegliato. Serve prudenza». Di prezzi in aumento ha parlato anche Zaghini, preoccupato per l’esplosione dei costi: «Continuano a lievitare e rischiano di penalizzare i consumi». Soddisfatto per i consumi 2021 superiori alle aspettative, ha annunciato il piano 2022: «Puntiamo a una crescita dei consumi di circa il 3%, con 144mila forme in più». Idee chiare sulla collaborazione con i cugini reggiani: «Con il nutriscore abbiamo dimostrato che possiamo lavorare in maniera proficua. Insieme siamo una corazzata». Bertinelli, che ha preferito non commentare le ultime vicende legate alla trasmissione Report, si è dichiarato d’accordo sulla necessità di fare fronte comune. Ha poi parlato di un 2021 straordinario, in cui sono stati confermati i numeri record del 2020. E il 2022? «Il Parmigiano – ha detto – deve essere sempre più marca, avere un valore che lo renda unico e distintivo». In chiusura, il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, in video-collegamento, ha aggiunto che le due Dop non sono in competizione, «ma entrambe pronte a espandersi in nuovi mercati».