Terracina, muore 28enne convinto no vax: si era strappato il casco dell’ossigeno
I medici lo avevano convinto a rimetterlo, ma era già troppo grave. È deceduto dopo cinque giorni in terapia intensiva. Anche il padre, non vaccinato come il figlio, è in gravi condizioni
Troppo tardi. Quando si è lasciato convincere dai medici a rimettere il casco che già una volta si era strappato era già troppo grave. Così è morto un 28enne, convinto no vax, all’ospedale Goretti di Latina. Originario di Terracina, si era presentato al pronto soccorso della sua città lo scorso 16 gennaio. Gli era stata diagnosticata un’infezione da Sarscov2 e un’insufficienza respiratoria grave. Il giorno seguente era stato trasferito a Latina, nel reparto di terapia intensiva Covid. Le sue condizioni si erano ulteriormente aggravate. Cinque giorni in terapia intensiva, poi il decesso.
Anche il padre del giovane, proprio come il figlio, non è vaccinato e ora si trova in gravi condizioni. “È attualmente intubato”, ha comunicato l’Asl di Latina.
"Quando il giovane, convinto no vax. è arrivato all'ospedale di Terracina aveva già bisogno del casco, era in condizioni critiche. Se lo era strappato via ma i medici ci hanno parlato e lo hanno convinto a rimetterlo”, sono le parole della dg della Asl di Latina, Silvia Cavalli. “Quando i no vax arrivano in ospedale non sono ai primi sintomi, arrivano già in gravi condizioni perché c’è la negazione della malattia. È fondamentale vaccinarsi e recarsi in ospedale ai primi sintomi senza aspettare troppo a lungo”, aggiunge Cavalli.
Per i non vaccinati il rischio di morire per Covid è 33 volte più alto rispetto a chi ha fatto il booster. E il tasso di ricoveri in terapia intensiva per gli over 12 è circa 39 volte più alto rispetto ai vaccinati in tripla dose. Questi i dati del rapporto dell'Iss che confermano ancora una volta l’importanza della vaccinazione per arginare la gravità del virus.
"È fondamentale vaccinarsi e recarsi in ospedale ai primi sintomi senza aspettare troppo a lungo”, l’appello della dirigente dell’Asl. Un appello rivolto anche dall'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato: “Il Covid colpisce duramente anche i giovani. È importante fare la vaccinazione, è troppo pericoloso”.
In pochi giorni sono stati due i giovani non vaccinati morti in ospedale, dopo tutti i possibili tentativi per salvarli. Nella notte tra il 20 e il 21 gennaio, un giorno prima del 28enne di Terracina, una ragazza della stessa età è deceduta al Policlinico Umberto I di Roma. Non era vaccinata ed era ricoverata dal 7 gennaio scorso. Era arrivata con una polmonite bilaterale dovuta al Covid. La giovane era incinta, il 13 gennaio i medici, capite le sue condizioni ormai disperate, l’avevano fatta partorire. Il bimbo, nato prematuro, è stato ricoverato in terapia Intensiva neonatale, e dopo una iniziale difficoltà respiratoria è ora in condizioni cliniche buone e non necessita di supporto ventilatorio.