Ivrea, raccolta firme dei commercianti sui contributi dati dal Comune: «Serve un nuovo bando»
Critiche per il provvedimento con le domande scadute il 21 dicembre scorso. Thielke: «Non pubblicizzato, iniquo e discriminatorio sotto vari profili»
IVREA
La raccolta firme comincerà sabato. «Alcune attività mi hanno già contattata - dice Annalisa Thielke, titolare del bar Il Baguccio, in corso Vercelli - e condividono le mie stesse osservazioni. Io sono qui, nel mio bar, tutte le mattine, per altri colleghi che volessero farsi avanti».
Il dito, Annalisa Thielke, lo punta sul bando annunciato dall’amministrazione con 300mila euro di contributi a sostegno delle attività economiche e delle associazioni culturali e sportive cittadine. «La mia critica non è sui sostegni, ci mancherebbe - dice Thielke - ma sui criteri utilizzati per assegnare i contributi». «Ho scritto le mie osservazioni al sindaco Stefano Sertoli e alle assessore al Commercio Costanza Casali ed Elisabetta Piccoli - dice - e ora avvio una raccolta firme dove si chiederà di correggere l’iniquità creata dal bando e prevedere un nuovo bando con aiuti anche per altre attività». Se la prima critica di Thielke riguarda la limitata diffusione del bando, la cui presentazione delle domande scadeva il 21 dicembre, gli altri punti contestati sono di merito. Sulla diffusione, Thielke dice di avere saputo dall’ufficio commercio che Ascom era stata informata: «Io ho la contabilità all’Ascom di Rivarolo, ma l’informativa non è girata. Ho saputo di questo bando da un cliente, a graduatoria ormai pubblicata». In graduatoria, 93 attività. Ma è sul merito che Thielke insiste. E spiega, cominciando dal fatto che non sono previste specifiche per le nuove attività: «Faccio un esempio sul mio bar, aperto nel 2018. Mi trovo a dover fare una media tra il 2020, in cui sono stata chiusa per Covid, per circa 4 mesi e due annualità, il 2018 e 2029, comprendenti nove mesi in cui non sono stata aperta. Lo Stato, ad esempio, aveva previsto una specifica per le attività recenti mentre qui no».
Thielke contesta la formula a punteggio: «Il bando si basa su dichiarazioni del richiedente e indica la possibilità di effettuare controlli a campione. È un approccio blando, se consideriamo l’entità del contributo: l’Agenzia delle entrate ha effettuato controlli più rigidi a fronte di somme minori», sottolinea. E aggiunge: «Il bando così pubblicato, con formule a punteggio, è discriminatorio in quanto elargisce somme tra i mille, duemila e tremila euro (quindi più alte delle tranche di contributi erogate a livello statale) pescando solo tra alcune attività. Io penso che il bando a punteggio avrebbe avuto senso qualora fosse servita per proporzionare il contributo da erogare al danno subito, sulla base della diminuzione del fatturato, ma erogandolo a tutti, come ha fatto lo Stato con l’ultimo contributo perequativo. Inoltre, se il richiedente non fosse stato in grado di inviare una posta elettronica certificata, bastava telefonare».
L’amministrazione comunale, contattata dalla Sentinella, annuncia che risponderà nel merito nei prossimi giorni. —