Non si risolve la situazione alle primarie, coinvolta anche quella di Villareggia È il secondo in un mese dopo quello del 10 gennaio: ai bimbi un piatto freddo
mazzè
Nessuna soluzione positiva per i sei addetti del ditta Siarc, che dal 2017 gestisce il servizio di ristorazione scolastica per i plessi dell’infanzia e le primarie di Mazzè e di Villareggia: circa duecento bambini.
Così, dopo lo sciopero della scorso 10 gennaio, tornano ad incrociare le braccia lunedì 7 febbraio, mentre la Uiltucs di Ivrea e Canavese sollecita un intervento da parte dei sindaci dei due Comuni.
«situazione intollerabile»
«E’ intollerabile – avverte il segretario generale Francesco Sciarra – che un ente pubblico accetti le illiceità normative a cui la Siarc non pone rimedio. Non dimentichiamo che oltre a versare in ritardo gli stipendi ai lavoratori non paga il fondo Est per l’assistenza integrativa e non risulta iscritta all’ente bilaterale. I due sindaci in un primo tempo avevamo manifestato l’intenzione di chiudere le scuole in caso di sciopero della mensa e di recedere dal contratto. Poi invece sono passati a una linea più morbida che però non ha dato gli esisti sperati. E a nulla sono serviti finora gli incontri che si sono fatti alla Prefettura di Torino».
l’appello dei sindaci
I bambini quindi torneranno a mangiare il panino, così come era avvenuto la volta scorsa. Un pasto che non verrà fatto pagare ai genitori. All’organizzazione sindacale i sindaci di Mazzè Marco Formia e di Villareggia Fabrizio Salono avevano chiesto la ricerca di una mediazione con la ditta che gestisce il servizio di ristorazione in modo da reggere almeno fino alla naturale scadenza dell’appalto, tra cinque mesi.
Se la vertenza non dovesse risolversi positivamente gli addetti verranno poi riassorbiti da chi si aggiudicherà il nuovo appalto con gli enti pubblici.
«Mi rendo conto che si tratta di un sacrificio – ribadisce Formia – ma gli stipendi vengono comunque pagati, seppur in ritardo. Interrompere un servizio come la mensa andrebbe a crearci una situazione di emergenza in un periodo già complicato dall’emergenza pandemica».
il contratto scade a fine anno
Resta alta quindi la tensione tra gli addetti alla mensa. Si tratta di una situazione grave che ormai si è incancrenita e che è diventata insostenibile per i lavoratori. «Una crisi strutturale che va avanti da quasi due anni e che la ditta ci dice sempre di aver superato», sottolinea Sciarra.
La società Siarc prepara i pasti nella cucina centralizzata nella scuola primaria in via Capitano Del Grosso di Mazzè e poi li distribuisce negli altri plessi. La scadenza dell’appalto, stipulato al massimo ribasso nel 2017, è prevista allo scadere di questo anno scolastico. A meno di un’oggettiva situazione di crisi che potrebbe portare ad una risoluzione anticipata del contratto. Anche i genitori, dopo la comprensione avuta il 10 gennaio, potrebbero alzare i toni. Scelta che i due sindaci sperano di evitare. —
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