Novi. Troppe telefonate per Covid “Stalking” allo studio medico

In una mattina anche 274 chiamate per informazioni all’unica segretaria al lavoro Il sindaco: «Chi non ha urgenza utilizzi il sito. E basta aggressioni ai sanitari»

NOVI. Un appello accorato quello che arriva dal sindaco di Novi Enrico Diacci a tutti i suoi concittadini, in particolare a chi in questi giorni è chiuso in casa o perché positivo al Covid o perché in quarantena quale contatto stretto: «Siate educati con il personale sanitario». Questo perché negli ultimi giorni si sarebbero verificate aggressioni nei confronti del personale al lavoro nello studio medico locale.

«Con l’aggravarsi dell’andamento epidemiologico degli ultimi mesi – ha pubblicamente scritto ieri il sindaco Diacci – so che molti di novesi sono chiusi in casa in quarantena fiduciaria; io stesso mi trovo nella vostra situazione». I numeri sono alti anche in una comunità piccola come Novi: su una popolazione di circa 10mila abitanti, ad oggi quasi 500 persone (tra positivi e contatti) si trovano bloccate nel meccanismo degli isolamenti fiduciari.

«Molti dei quarantenati – prosegue Diacci – non presentano sintomatologia grave, ma hanno bisogno di informazioni amministrative legate al loro status. Tutte queste persone cercano ragguagli presso il proprio medico curante che non è fornito di call center; esiste una segretaria, la quale non riesce più a farsi carico di questa enorme mole di traffico telefonico».

Visionando i tabulati della segreteria degli ambulatori di Novi, dal 1 gennaio al 20 gennaio sono arrivate al centralino «circa 11500 telefonate, con la media di 12

chiamate in attesa. Il 20 gennaio ad esempio dalle 8 alle 12 sono arrivate 274 chiamate».

«Purtroppo – puntualizza Diacci – dall’inizio dell’ondata attuale, sono venuto a conoscenza di episodi molto spiacevoli, di veri e propri attacchi sia sui social che presso i locali dei medici, ai danni delle segretarie e degli stessi sanitari. Questo non è tollerabile! Non sono qui a dire che il problema non esista, ma bisogna riportare un po' di senso civico e di rispetto verso le persone che, da due anni, stanno facendo del loro meglio per garantire la normale operatività, e la gestione tutt’altro che semplice e lineare delle esigenze legate alla pandemia».

Diacci chiede a tutti i cittadini «di non intasare la linea telefonica con richieste di natura burocratica legate alla quarantena: per queste esigenze potete consultare il Dipartimento di Sanità Pubblica al sito ausl.mo.it/coronavirus»

«Lasciamo la priorità a coloro che non stanno bene o non hanno accesso a supporti tecnologici ed hanno il diritto di poter raggiungere il proprio medico curante».