British American Tobacco: sede pronta in sei mesi, nasce la società triestina
Bat ha creato la spa che condurrà il progetto nel comprensorio di FreeEste A breve 240 assunzioni. Nel secondo semestre 2022 produzione digital hub
TRIESTE. British American Tobacco comincia a fare sul serio. La multinazionale angloamericana specializzata nella produzione di sigarette tradizionali ed elettroniche ha costituito nei giorni scorsi la società Bat Trieste, che sarà il veicolo attraverso cui portare avanti l’ambizioso progetto nel comprensorio di FreeEste. I lavori a Bagnoli della Rosandra sono cominciati e Interporto Trieste ha formalizzato l’aumento di capitale (alla fine pari a 8 milioni) con cui accompagnare il progetto Bat. Entro il primo semestre 2022 si conta di edificare i due capannoni di cui si comporrà lo stabilimento.
Bat ha in mente una strategia diversificata. Da una parte si dedicherà alla produzione di sigarette elettroniche a tabacco riscaldato, dall’altra creerà quella che il progetto definisce una “pharmacy”, dove realizzare prodotti per la riduzione del danno da fumo e la terapia sostitutiva della nicotina. L’interesse di Bat per Trieste nasce non a caso in primo luogo per la presenza di numerosi centri di ricerca, con una particolare specializzazione nel settore biomedicale. Da fisici e matematici potrebbe invece arrivare il supporto a quello che Bat ha chiamato Digital boutique: un centro di eccellenza per la trasformazione digitale e il marketing digitale, incentrato sull’uso dell’intelligenza artificiale. Il primo è nato nella Silicon Valley e il secondo a Kuala Lumpur, in Malesia. Trieste sarebbe il terzo polo digitale della multinazionale.
La novità più recente in ordine di tempo è la costituzione della nuova società, che una decina di giorni fa è stata iscritta al registro delle imprese, con sede a San Dorligo. Presidente del cda di Bat Trieste spa è Roberta Palazzetti, presidente e ad di Bat Italia e responsabile dell’area Sud Europa. Gli altri componenti sono stati scelti fra il management aziendale: si tratta di Andrea di Paolo, Sebastian Andres Giannetti e Alberto Prudente.
Bat e Interporto e in questi mesi hanno ottenuto le autorizzazioni necessarie a dare il via alla fase costruttiva dello stabilimento. La costruzione dell’impianto spetterà a Interporto, che affitterà a Bat i due capannoni. La società pubblica che amministra FreeEste, Fernetti e Cervignano trarrà ricavi dalla locazione e dalla possibilità di gestire tutta la logistica in ingresso e in uscita per conto dei privati. Le parti hanno fissato a giugno la consegna delle strutture, che poi saranno attrezzate da Bat con sofisticati macchinari. Uno dei due edifici ospiterà la “pharmacy”, dove saranno sviluppati prodotti a base di nicotina da assumere per via orale con la prospettiva di smettere di fumare o ridurre l’uso di sigarette. Il secondo capannone servirà invece alla produzione di sigarette elettroniche a tabacco riscaldato. I lavori preparatori sono cominciati e ci sarebbe dovuta essere una cerimonia per la posa della prima pietra alla presenza delle istituzioni locali: avverrà probabilmente ex post, nelle prossime settimane.
L’edificazione delle strutture è annunciata in tempi rapidi dal presidente e ad di Interporto Paolo Privileggio. Bat deve ora correre sul fronte delle assunzioni: i primi manager apicali sono stati individuati e a breve dovrebbe partire il reclutamento delle maestranze. Per la prima fase del progetto si stima una necessità di 240 unità di personale, fra tecnici e operai ad alta specializzazione. La seconda fase dovrebbe condurre a ulteriori 300 ingressi. I dirigenti della multinazionale sono nel frattempo continuamente presenti a Trieste e hanno cominciato la mappatura di tutte le realtà scientifiche e tecnologiche presenti, allacciando relazioni col mondo della ricerca, a partire da Università e Sissa.
Il progetto di Bat, denominato evocativamente “A better tomorrow”, avrà un impatto importante sul territorio. L’investimento annunciato vale mezzo miliardo di euro in cinque anni e promette di dare gradualmente impiego diretto a circa 600 persone, con un indotto stimato di oltre duemila addetti, fra Trieste e il resto d’Italia. La multinazionale della Lucky Strike non produrrà a Trieste sigarette tradizionali, ma attiverà gradualmente a FreeEste 12 linee produttive dedicate a tabacco riscaldato, sigarette elettroniche e “modern oral”, come Bat chiama i prodotti farmaceutici per la terapia sostitutiva della nicotina. E poi ci sarà il centro dedicato al marketing digitale in Europa.