Sedico, travolto in bici: «Alberto era un uomo “de scorza dura” ma dal gran cuore»
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Lui andava al lavoro in Luxottica, la compagna stava finendo il turno: sulla strada verso casa ha visto la scena dell’incidente
SEDICO. Lavorava nello stabilimento Sedico 2 di Luxottica, dove era addetto al taglio aste del reparto Produzione. Alberto De Villa Gobbo era un operaio apprezzato, sia dai superiori che dai colleghi del suo stesso livello. Era nato nel 1970 ad Agordo, la capitale della multinazionale dell’occhiale, e da qualche tempo viveva a Roe Alte con la sua famiglia.
La notizia della sua scomparsa, per quello che è un incidente sul lavoro, ci ha messo pochi minuti a fare il giro delle postazioni e ha provocato una grande commozione, soprattutto in chi lo stava aspettando e non l’ha mai visto arrivare in azienda.
«Conosco meglio Francesca, rispetto a lui», premette una collega, «e non sono davvero in grado di descrivere cosa possa aver provato, quando questa amica ha capito che quel corpo senza vita coperto da un lenzuolo era Alberto. Lei stava tornando a casa e, in un primo momento, non aveva realizzato o forse il suo cuore le aveva detto di non preoccuparsi. È terribile quello che è successo e anche il modo in cui è successo. Siamo tutte vicine a lei e alla figlia».
Una usciva dal lavoro e l’altro stava per entrare. Ma Luxottica è come un paese nel paese. In quello stabilimento ci lavorano 3.600 operai: «Siamo in tanti e, se non ti dai un appuntamento preciso e poi non comunichi su whatsapp rischi di non incontrare chi vorresti. Ma non penseresti mai che sia capitata una cosa così grave. Siamo tutti addolorati».
Il bar Mario ieri apriva alle 17 e lo schianto è avvenuto lì accanto. Non ci possono essere testimoni tra gli avventori più o meno fedeli. Ma i vicini qualcosa l’hanno prima sentito e poi visto. Qualcuno aveva il televisore troppo alto, qualcun altro era appena arrivato a casa, ma c’è anche chi dice: «Ho sentito un gran botto e mi sono affacciato alla finestra, per capire da cosa fosse dipeso. Ho visto un corpo a terra e una macchina a pochissima distanza e allora ho capito che si era verificato un grave incidente. Credo che l’uomo sia deceduto subito».
TRA I COLLEGHI. Un incidente sul lavoro. Anche se non è avvenuto in azienda. Ma i sindacalisti contattati preferiscono non dire nulla, limitandosi al cordoglio per la morte di un operaio. Muti anche i telefoni di alcuni amministratori, uno dei quali preferisce non affrontare proprio l’argomento. Alessandro Buzzatti della minoranza in consiglio comunale è uno dei pochi ad andare oltre: «Ci sono stati dei problemi di viabilità intorno a Luxottica, ma non nella zona in cui purtroppo è avvenuto l’incidente. Erano concentrati soprattutto in via Cal de Messa, dove sono stati posizionati prima dei dissuasori e poi dei semafori, per evitare l’alta velocità. Non sappiamo ancora molto dell’incidente, per il quale siamo naturalmente molto dispiaciuti».
Il dispiacere è molto intenso in fabbrica. Alberto De Villa Gobbo ha lasciato un ottimo ricordo: «Era il classico uomo “de scorza dura”», osserva una collega, ma con un animo nobile. Era cresciuto in montagna, sopra Alleghe, e amava tantissimo vivere, camminare, correre, esplorare e passeggiare. Era un grande sportivo e, sul lavoro, era amato e rispettato da tutti. La sua compagnia era preziosa: non ho mai sentito una parola fuori posto né l’ho visto perdere le staffe una volta. Sapeva essere un amico più che un collega. Una presenza sempre saggia e rassicurante. Diciamo pure che averlo vicino ti dava un senso di sicurezza. Non sto dicendo ovvietà, ma cose che tutti i colleghi pensano. La sua morte è una perdita pesante davvero per tutti noi».