Cascinette d’Ivrea, arrestato un mese dopo il padre: aveva 600 grammi di marijuana
CASCINETTE D’IVREA. Sono andati a colpo sicuro, gli agenti del commissariato di Ivrea e Banchette.
In casa di Genny Esposito, 25 anni, e della sua compagna di origine colombiana, Stefania Zanotto, di 27, hanno trovato circa 600 grammi di marijuana impacchettata.
Il tentativo di occultamento
I due, sentito il classico «Polizia» alla porta, hanno cercato di prendere tempo in ogni modo prima di aprire. Ma gli agenti avevano portato con loro un cane per la perquisizione domiciliare e ogni tentativo è stato inutile.
La donna si era nascosta addosso quattro confezioni di sostanza stupefacente, per un peso complessivo di oltre 300 grammi.
Al piano terra dell’alloggio, invece, i poliziotti hanno trovato un quantitativo vicino ai 300 grammi della stessa sostanza stupefacente.
Agli arresti a cascinette
Per i due, assistiti dall’avvocato Renato Cravero del foro di Torino, la procura di Ivrea ha chiesto gli arresti domiciliari, che sono stati convalidati dal giudice per le indagini preliminari. Una misura cautelare che dovranno nella stessa casa di Cascinette d’Ivrea in cui gli agenti hanno ritrovato la marijuana.
Non si è trattato, però, di un controllo estemporaneo, ma di un’indagine che parte da lontano.
L’arresto del padre
Poco più di un mese fa, infatti, gli agenti del commissariato di Ivrea e Banchette avevano arrestato il papà di Genny, il 57enne Vincenzo Esposito.
A lui avevano trovato mezzo chilo di hashish in balcone, all’interno di un sacco per la spazzatura, sotto vari strati di indumenti e cellophane.
La perquisizione era avvenuta sabato 11 dicembre e in casa c’era anche la moglie dell’uomo, che era stata denunciata a piede libero.
Per la polizia vi erano fondati sospetti di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, all’esito di una lunga attività di indagine coordinata dalla procura.
L’hashish sul balcone
Sul balcone sono state trovate diverse confezioni di hashish, alcune delle quali abilmente occultate dentro un copricapo invernale, nonché una bilancia di precisione.
L’uomo, proprio come nel caso del figlio e della compagna, non aveva opposto alcuna resistenza all’arresto e la perquisizione.
Anche in quel caso il gip Fabio Rabagliati aveva convalidato la misura cautelare degli arresti domiciliari. I poliziotti eporediesi hanno continuato così a indagare su eventuali connessioni.
Alla fine sono arrivati anche al figlio e alla sua compagna, che ora dovranno rispondere della detenzione di un quantitativo di sostanza stupefacente così ingente.