Tutti pazzi per il tecnico industriale Buzzi e il preside non sa dove mettere gli studenti

PRATO. Il tutto esaurito degli “open day” di dicembre era già un chiaro indizio. È l’appeal di una scuola fortemente radicata nel distretto con continui investimenti in innovazione tecnologica. Tutti pazzi per il tecnico Buzzi che viaggia abbondantemente oltre le 500 iscrizioni per le prime classi in vista di settembre 2022. La notizia arrivata ieri pomeriggio, ovvero la proroga delle iscrizioni al 4 febbraio, aggiunge un rompicapo per il preside Alessandro Marinelli che si ritrova già ad affrontare un esubero di 50 iscritti rispetto alle 19 classi già numerose formate lo scorso anno. E quindi come minimo, altre due classi in più.

«Sono preoccupato per i primi dati parziali perché si porranno inevitabili problemi di spazio. L’interesse verso il nostro istituto non è mai venuto meno ma stavolta si assiste a un netto balzo in avanti delle domande», sottolinea il dirigente. Lievita la popolazione sui banchi del Buzzi, si sgonfia la pressione sul liceo Livi-Brunelleschi. Un trend in frenata che fa respirare un po’ la preside Mariagrazia Ciambellotti anche se non si può ancora cantare vittoria per la coperta di spazi che è sempre corta. Secondo i primi dati parziali, sono circa 225 le aspiranti matricole per l’anno scolastico 2022/2023, una settantina in meno rispetto agli ingressi di settembre 2020. Stabile il trend all’artistico Brunelleschi dove si formeranno circa dieci prime. «I problemi restano perché, a fronte di cinque quinte in uscita avremo undici prime in entrata. Si assiste a una crescita più contenuta, dovuta probabilmente a motivazioni demografiche». La prima proiezione vede un saldo negativo di quattro prime, due in meno allo scientifico e al linguistico.

Il debutto dello spagnolo al Copernico per il prossimo anno scolastico può aver dirottato la scelta dei ragazzi verso il liceo di via Borgovalsugana. E in effetti una o due prime classi di spagnolo prenderanno corpo al Copernico, dove il trend di iscrizioni è stabile ormai da anni con una lieve flessione rispetto allo scorso anno. «Potrebbe essere l’effetto Covid: i licei vengono visti dalle famiglie come più impegnativi nell’ottica di un’eventuale didattica a distanza», osserva il preside Stefano Gestri. Non è la fotografia che scatta il preside del Gramsci-Keynes Stefano Pollini. Al polo di via di Reggiana il liceo scientifico in tutte le sue declinazioni batte gli indirizzi tecnici: 150 domande per il tradizionale e scienze applicate, 90 per lo sportivo dove tornerà il numero chiuso. «Non ci autorizzano più di due sezioni fino a un massimo di 54 studenti». A rischio l’accoglienza degli studenti che arrivano fuori dall’area pratese se per ragioni di spazio la Provincia dovesse far valere il criterio della territorialità. La coperta è corta anche al Dagomari e al Datini. In particolare nel primo sono previsti lavori di adeguamento antisismico che potrebbero far venire in meno ulteriori spazi con l’incognita del centro Ventrone. «Durante l’orientamento è stato ribadito che non potremo formare più di 14 prime, come l’anno scorso, a fronte di dieci quinte in uscita», racconta la preside Claudia Del Pace. Stabile infine l’andamento d iscritti al liceo Cicognini-Rodari e al professionale Marconi,

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