Morto in fabbrica a 18 anni: Morsano prega in silenzio per Lorenzo

Nella chiesa affollata la gente si è stretta attorno ai familiari, mercoledì 2 febbraio l’ultimo saluto

CASTIONS. La comunità di Morsano in Strada si è riunita in preghiera per ricordare Lorenzo Parelli, il diciottenne morto più di una settimana fa, alla Burimec di Pavia di Udine, nel suo ultimo giorno di formazione in azienda previsto dal corso di formazione che seguiva all’istituto Bearzi.

Nella chiesa della frazione di Castions di Strada, al fianco dei familiari seduti in prima fila, lunedì 31 gennaio si sono raccolti uomini e donne di tutte le età, ma soprattutto i coetanei di Lorenzo che con il capo chino hanno recitato il rosario sottovoce, in segno di rispetto, assieme al sacrestano, Claudio Del Sal.

È stato un momento toccante segnato dalle lacrime che scorrevano sui volti di chi non riusciva a trattenere la commozione. Molte persone non sono riuscite a entrare in chiesa, ma questo fatto non gli ha impedito di abbracciare anche solo con il pensiero i genitori di Lorenzo, la sorella Valentina e tutti i parenti visibilmente provati. Questo stesso abbraccio sarà esteso anche mercoledì 2 febbraio, alle 14, nella stessa chiesa di Morsano dove i sacerdoti del Bearzi di Udine, la scuola che frequentava Lorenzo, assieme al parroco don Adolphus Egwim, celebreranno la cerimonia funebre.

Gli amici di Lorenzo attenderanno il carro funebre a bordo delle loro motociclette all’ingresso del paese e lo accompagneranno verso la chiesa. Faranno lo stesso alla fine della cerimonia, saranno sempre gli amici in moto ad aprire il corteo silenzioso che si dirigerà al camposanto.

Anche Lorenzo amava scoprire i luoghi più belli in sella alla sua moto. Quel rombo non si spegnerà come non si spegnerà il sorriso e lo sguardo ingenuo dei suoi 18 anni, con cui Lorenzo si apprestava a realizzare il futuro.

Morsano soffre in silenzio. La gente evita i commenti, preferisce elaborare il lutto in silenzio accanto alla famiglia Parelli. Tutti vogliono sapere cosa è successo quel maledetto venerdì pomeriggio in cui Lorenzo è stato strappato alla vita prima che potesse apprezzarla fino in fondo.