Pordenone fuori dalle dieci finaliste: sfuma il sogno di diventare Capitale della cultura 2024
Il sindaco Ciriani finisce nel mirino delle opposizioni
PORDENONE. Pordenone non c’è. Tra le dieci finaliste della capitale della cultura 2024 passano addirittura due città venete, ma non Pordenone.
Per le opposizioni è il risultato di un’amministrazione che non ci ha creduto abbastanza nella candidatura, per il sindaco Alessandro Ciriani «è incredibile che si possa attaccare anche su questo, come l’orchestra che suona sul Titanic che affonda. Era una gara, ci abbiamo provato, ma non è andata bene. Questo non è un giudizio sulle potenzialità culturali della nostra città. Aggiungo che in compenso abbiamo appena appreso che siamo tra le otto finaliste della Capitale del libro. Magari alla fine non vinceremo nemmeno qui, ma intanto abbiamo colto un’opportunità, questo deve essete lo spirito per metterci alla prova e fare sempre meglio».
Il dossier di Pordenone, che aveva come fulcro la città d’acqua, i legami con un territorio che è cerniera e porta dell’est Europa, non è riuscito a vincere la concorrenza di Ascoli Piceno, Chioggia, Grosseto, Mesagne (Brescia), Pesaro, Sestri Levante con il Tigullio (Genova), Siracusa, Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento (Salerno), Viareggio (Lucca), Vicenza.
Per il centrosinistra, che aveva spinto sul bando in modo particolare, il non essere arrivati tra le città finaliste è una sconfitta. «La partecipazione, voluta dalle civiche – rivendica Marco Salvador –, è stato un continuo tira e molla a cavallo di due amministrazioni a guida Ciriani. Non ho mai avvertito, da parte di molti, un grande innamoramento verso questa che poteva essere una bella occasione per mettersi in discussione, cosa che però è necessario fare ora ancora di più. La stessa gestione del dossier ha coinvolto molto poco la città e il sistema cultura».
Per Nicola Conficoni e Silvia Corelli (Pd), «non solo è una mancata occasione per rileggere il futuro della città, ma rappresenta un fallimento dell’amministrazione comunale che non ha creduto fino in fondo al progetto penalizzando il territorio. Concentrandosi solo sull’organizzazione di eventi ordinari, purtroppo, la giunta ha fatto perdere all’intero Friuli Occidentale una grande opportunità di assurgere alla ribalta nazionale valorizzando il percorso di crescita culturale che, in particolare a Pordenone, ha visto realizzare importanti contenitori e festival di indubbio livello».
Per il sindaco le critiche sono irricevibili: «Ci siamo messi in gioco – ribatte –, abbiamo partecipato sia al bando per la capitale della cultura che del libro. Comunque vada sono esperienze da cui imparare e migliorare».