La tragedia di Fabbrico: alle elementari il pianto e i disegni dei compagni per Aysha e Talha
Domenica la riunione tra tutti gli insegnanti e la psicologa per decidere come comunicare la notizia agli alunni
FABBRICO. Per affrontare la tragedia avvenuta sabato sera in via Matteotti – la morte dei fratellini Talha e Aysha Arshad, 7 e 8 anni, nel rogo della casa dove abitavano con il papà Muhammad, la madre Parveen e due fratelli di 11 e 15 anni, Ali Raza e Ali Hamza – la dirigente scolastica dell’istituto “Italo Calvino”, Patrizia Freddi, nel tardo pomeriggio di domenica ha convocato tutti gli insegnanti e il personale scolastico, oltre alla psicologa della scuola. Alla riunione hanno preso parte i docenti di tutte le classi dalla seconda alla quinta, anche perché il fratello di 11 anni deve rientrare a scuola, L’altro fratello 15enne, invece, frequenta le superiori a Correggio. Lo scopo era quello di organizzare un percorso per far superare ai compagni di classe di Talha e Aysha questo terribile momento. In memoria dei due fratellini, l’ingresso della scuola è stato listato a lutto.
«Innanzitutto abbiamo cercato di coinvolgere i genitori per fare in modo che fossero loro stessi a dare qualche informazione ai loro figli – esordisce la preside –. Questa mattina (ieri per chi legge, ndr) solo un bambino, per volere della famiglia, non sapeva cos’era successo. L’insegnante della classe di Aysha ha fatto l’appello, poi ha chiesto agli alunni: “Chi manca”». A quel punto i bambini hanno chiesto alla loro maestra se potevano ricordare Aysha, così in classe hanno iniziato a disegnare ognuno una immagine, un arcobaleno, un angelo, il ricordo del giorno del compleanno della loro compagna che non c’è più». E quando in classe è arrivata un’altra maestra, i bambini sono corsi ad abbracciarla dicendole “Ti ricordi?”».
Diversa invece la situazione per la classe di Talha. «Purtroppo tutti i bambini studiano da casa in Dad. Non c’era nessuno in classe. E questo è stato un elemento di ulteriore difficoltà, anche perché era impossibile, per esempio, fare anche un solo minuto di silenzio. La classe così si è collegata alle 9, dopodiché si è svolta una mezz’ora di conversazione. C’è chi ha pianto, chi è rimasto senza parole, chi ha chiesto se poteva lasciare qualcosa sul banco di Talha. In tanti vorrebbero scrivere una poesia per ricordarlo. Tuttavia i bambini hanno mostrato anche la volontà di andare avanti: “Domani possiamo fare geografia?”. Questo periodo già stravolto dal Covid è stato appesantito da questa immane tragedia. L’insegnante della classe di Talha ha tranquilizzato i bambini dicendo loro che si sarebbero affrontate altre tematiche, ma se a qualche alunno veniva un pensiero spontaneo, se ne sarebbe parlato».
La scuola, appena ci sarà la possibilità, organizzerà una cerimonia, un momento di raccoglimento alla presenza dei famigliari dei bambini con la posa di due piante per ricordare Talha e Aysha.
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