Le lacrime di Asha, 25 anni: “Mia madre sotto le bombe, ogni telefonata è come essere dentro Apocalypse Now”
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La giovane ucraina vive in Italia e chiama la città di Kharkiv ogni mezz’ora, anche di notte: «Voglio sincerarmi che la mamma stia bene, ma i suoi video sono un incubo: il boato dei razzi che sbriciolano i vetri e fiamme che divorano i condomini»
Masha vive a Pesaro dal 2014. A spingerla in Italia a soli 18 anni il primo conflitto esploso tra Ucraina e Russia. Lei ora di anni ne ha 25, lavora come personal trainer e ha un fidanzato italiano. Mai come da cinque giorni a questa parte, però, il suo cuore è rimasto a Kharkiv accanto a sua madre Swetlana, che vive sotto le bombe, nella sua casa nel cuore di Kharkiv Porta Nord della città, zona di confine fra le più tormentata dalla guerra. «Vive sotto tiro, e trova la forza di mandarmi dei video che sembrano Apocalypse Now. Io per poterle rispondere al cellulare non mi sono più neppure fatta la doccia. Quando il telefono non prende spero che sia perché lei si è rifugiata in cantina e il cuore mi va a mille sino a quando non la risento, una volta finito il coprifuoco».
Dalla casa di tua madre si vede la guerra. Ci abita sola?
«No, nel suo appartamento si sono riuniti mia nonna e i miei zii per affrontare il peggio insieme, mentre mio fratello Vanja, che ha solo 16 anni, proprio in queste ore sta prendendo un treno verso la Polonia perché si era spostato da Kharkiv per un torneo di calcio. Spero di riuscire ad andarlo a prendere. Fino alla settimana scorsa nessuno credeva che sarebbe esplosa la guerra. Fino all’ultimo abbiamo pensato che sarebbe stato impossibile. Fino alla settimana scorsa i pensieri più negativi erano legati al Covid. E ora siamo piombati in un film dell’orrore».
Tu hai mandato a La Stampa alcuni video fatti da tua madre con il telefonino. E sono agghiaccianti…
«Sì, perché si possa capire che cosa sta davvero vivendo la nostra gente. Li voglio diffondere, voglio che si possa comprendere che cosa ci sta succedendo. La città di Kharkiv è fra gli obiettivi da distruggere: come obiettivo hanno la sede del governo regionale, uccidere il governatore e la squadra che con lui guida la difesa della città».
Che cosa vi dite al telefono con tua madre?
«Cerchiamo di tirarci su l’una con l’altra. Lei è una grande donna a volte cerca persino di farmi ridere, ma io appena sento le sirene mi metto a piangere e le dico “corri sotto mettiti in salvo”».
Hai fiducia in Zelens’kyj?
«Tantissima. Io sono cresciuta con i suoi programmi tv, mi ha fatto ridere per tutta l’infanzia. Mai avrei pensato che dietro quell’apparenza così scanzonata ci fosse un uomo tanto forte, coraggioso e fiero del suo Paese. Purtroppo però non sono ottimista sulla fine di questa guerra...».
Pensa che durerà a lungo la guerra?
«Penso che Putin vada eliminato, è l’unico modo per chiudere questa storia. È un pericolo per l’umanità. Da solo non ammetterà mai di avere sbagliato, persone come lui flirtano con il baratro portandoci dentro più gente possibile. Pensi che proprio stamattina i russi hanno bombardato la piazza principale di Kharkiv. Sa come si chiama? Piazza delle Libertà, è la piazza più importante d’Europa, lì ci abbiamo sempre organizzato concerti e feste. Oggi è ridotta in macerie».
Che cosa fa quando non sente sua madre? Com’è cambiata la sua vita?
«Non lavoro più. Sono angosciata. Quando non li sento sto attaccata alla tv e prego».
Voi siete cattolici?
«Buona parte degli ucraini sì, poi ci sono gli ortodossi. Mia madre è cattolica. In ogni camera abbiamo un’icona della Madonna. E quando sente il rumore delle sirene, si fa il segno della croce».