Lupo davanti alla palestra, l’esperto: attenti ai falsi allarmi
Lunedì sera quello che sembrerebbe un lupo, è stato fotografato a pochi passi dal centro di Tarvisio, nell’area esterna del palazzetto dello sport
TARVISIO. Negli ultimi mesi, nel Tarvisiano, gli avvistamenti di lupi si sono fatti più frequenti. È accaduto sulla Piana di Fusine, a Sant’Antonio, a Rutte, a Valbruna.
E lunedì sera quello che sembrerebbe un lupo, è stato fotografato a pochi passi dal centro di Tarvisio, nell’area esterna del palazzetto dello sport. A notarlo è stato un ragazzo che frequenta l’istituto Bachmann, ancora minorenne.
È salito in auto, dove un famigliare lo stava aspettando per riaccompagnarlo a casa, al termine dell’allenamento in palestra, attorno alle 22.40, e si è accorto dell’animale.
«È rimasto lì qualche minuto poi si è dileguato nel boschetto che c’è in quell’area – racconta il ragazzo –. Non ho avuto paura, ma sono rimasto sorpreso». Era buio, e dalla semplice fotografia è complicato stabilire se si tratti davvero di un lupo.
Resta scettico Paolo Molinari che, oltre a essere un ricercatore faunistico, è anche consigliere comunale con delega alla Politiche per la montagna. «Può trattarsi di un lupo, ma anche di un cane. Di solito i lupi, nel nostro territorio, si muovono in branco, anche se non è escluso possa trattarsi di un esemplare solitario in dispersione.
Non va dimenticato, però – spiega Molinari –, che proprio la zona dell’ex Gil, è frequentata per le passeggiate serali dai padroni di due esemplari di pastore cecoslovacco, razza con fattezze vicine a quelle di un lupo». Molinari quindi è cauto, pur ammettendo che, negli ultimi tempi, gli avvistamenti di lupi in valle sono aumentati.
Una circostanza che sta facendo crescere l’apprensione tra la popolazione locale.
«La coppia che per prima è giunta in zona si è riprodotta formando un branco di nove esemplari, due dei quali si sono già staccati. I loro movimenti vengono monitorati giornalmente – assicura Molinari –. In questa stagione è più facile vederli perché, essendo predatori di ungulati, e di cervi in particolare, stanno nei fondovalle.
Quando la neve sparirà, risaliranno di quota». Molinari, però, non banalizza l’accaduto: «Se la presenza del lupo è una buona notizia per l’ambiente, può diventare un problema per la convivenza con l’uomo.
Capisco le preoccupazioni dei cittadini, ma la situazione va gestita con ragionevolezza, senza lasciare spazio alla disinformazione, specie sui social network».