Carnevale di Ivrea: «Mangio un’arancia e da Tokyo mi sento a casa»
Luca Marzano, 37enne di Montalto, si è trasferito in Giappone nel 2016. «Vinco la nostalgia abbandonandomi ai simboli»
IVREA. Sei Carnevali senza Ivrea e la sua battaglia. Abitando a 10mila chilometri di distanza. E allora sì che i simboli, chiudendo gli occhi, avvicinano a casa. Una felpa dei Mercenari, il profumo intenso delle arance, un desiderio per l’anno venturo. «Quello che faccio in questi giorni è indossare una maglietta della mia squadra, i Mercenari, e girare per la città: la domenica di Carnevale vado in un santuario vicino a casa e mangio un arancio, esprimendo il desiderio di poter tornare presto a festeggiare il Carnevale di Ivrea insieme agli amici». E sono in tanti ad aspettarlo, qui. Lui è Luca Marzano, 37 anni. Si è trasferito a Tokyo nel 2016 da Montalto Dora. Nel frattempo si è sposato ed è diventato papà di una bimba che oggi ha un anno e mezzo. Ha cambiato lavori, piani, progetti, reinventandosi continuamente. Ma nel cuore gli è rimasta la sua terra. E, inutile dirlo, quella struggente malinconia per il Carnevale a cui si abbandona cedendo a rituali e immagini di qualche anno fa. Il che, spiega lui, aiuta in un momento in cui, dopo due anni di pandemia vissuti dall’altra parte del mondo, ora è la guerra in Ucraina a incupire i pensieri.
«Da quando è iniziata la pandemia, ed era febbraio 2020, ho interrotto il lavoro di accompagnatore turistico anche perché il Giappone è uno dei pochi Paesi che ancora oggi tiene i confini chiusi in ingresso per i turisti – racconta – Per fortuna dall'anno scorso ho trovato lavoro come commesso e gestisco un negozio, una enogastronomia italiana. Devo dire che è bello poter proporre prodotti locali e vini del nostro Piemonte e non solo». Perché Luca è uno abituato alle ripartenze. Ex informatico di Manital, una volta a Tokyo si è dato fare come cameriere, finché un giorno non ha deciso di avviare una propria attività come accompagnatore turistico per viaggiatori italiani. Da qui la sua attività Vistatokyo, molto attiva sui canali social Instagram e Facebook. La pandemia ha di nuovo sparigliato le carte, e oggi, in attesa di tornare a fare il tour operator vende prodotti tipici italiani. «Tutti gli anni in questo periodo la nostalgia prende il sopravvento, per me questo è il sesto Carnevale lontano. Quello che auguro ai miei amici, ai Mercenari e a tutti i partecipanti del Carnevale di Ivrea è di non perdere mai la speranza». «Ho visto che vi sono molte iniziative di gruppi di amici e associazioni che cercano di mantenere l'entusiasmo per questa tradizione meravigliosa, mi vengono in mente per esempio quelli di “Cuj dal vin”, bravissimi, che seguo su Instagram: è anche grazie a loro se riesco a tenermi un po' informato su quello che accade a Ivrea in questo anomalo periodo carnevalesco». Purtroppo, chiude, «a causa delle limitazioni del governo giapponese in termini di viaggi all'estero, e avendo una bimba piccola, penso che anche quest'anno sarà difficile tornare in Italia, ma la speranza è di poterlo fare per il prossimo Carnevale. E allora torneremo davvero a riabbracciarci e a festeggiare tutti insieme».