Carpi. Covid e tumori «La pandemia non ha fatto calare attività e interventi»

Il bilancio del dottor Artioli, responsabile di Carpi e Mirandola «Nel 2021 aumento del 25 per cento dei casi al seno operati»  

Serena Arbizzi

Un recupero dell’attività di screening oncologici in tempi brevi, nonostante la pandemia. È il dato che si registra nell’Area Nord per quanto riguarda l’attività in campo oncologico degli ospedali durante la diffusione del Coronavirus. Non si può ancora stabilire un legame diretto tra la pandemia e il Covid, infatti, però i dati possono aiutare a tracciare l’andamento dell’attività intraprese dall’azienda sanitaria.

«Non è possibile a oggi stabilire con precisione quale impatto avrà la pandemia da Covid in riferimento all’oncologia – afferma il dottor Fabrizio Artioli, direttore della struttura complessa di Medicina oncologica dell’Area Nord – Non abbiamo ancora sufficienti evidenze scientifiche a disposizione e dunque non sarebbe corretto, trattando un tema così delicato, lasciarsi andare a previsioni».

«Al momento, dunque, non possiamo fare altro che guardare i dati reali riferiti alla realtà di Carpi e Mirandola, che oggi restituiscono un quadro ben diverso da quello che abbiamo vissuto nel 2020 – aggiunge il dottor Artioli – con un incremento di presa in carico di pazienti che necessitano di cure oncologiche ed ematologiche, visite ed esami strumentali, e la ripresa di adesione agli screening a livelli ottimali. Il recupero degli inviti degli screening oncologici nella nostra provincia è avvenuto in tempi brevi».

Anche sul fronte della prevenzione e della diagnosi precoce del tumore al seno i dati lasciano presagire come si sia lavorato intensamente. «Per lo screening mammografico, allo stato attuale l’estensione (invio degli inviti) è del 99,9 per cento – rimarca Artioli – significa che alla quasi totalità delle donne aventi diritto è stato mandato l’appuntamento per eseguire la mammografia; tra queste l’adesione (cioè la percentuale che si reca effettivamente all’appuntamento per eseguire la mammografia) a Carpi è vicina al 74 per cento (più elevata della percentuale considerata ottimale pari al 70 per cento). Questo fa ben sperare in un rapido recupero di diagnosi di casi in forme ancora iniziali».

Sul fronte degli interventi chirurgici correlati alla patologia oncologica senologica, effettuati entro i 30 giorni dall’inserimento della paziente in lista di attesa, «a fronte del calo dei volumi registrato nel 2020 rispetto al 2019 (circa 10 punti percentuali, dall’84,3 per cento al 73,3 per cento, in linea con la media regionale e nazionale), si è osservata una ripresa nel 2021», spiega il medico.

Per quanto riguarda il Carpigiano, gli interventi sono in crescita. «Nello specifico, la realtà di Carpi ha visto nel 2021 un incremento di più del 25 per cento dei casi operati, superando quota 200: in buona parte si tratta di forme che definiamo “a rischio intermedio”, cioè non così avanzate, come si poteva invece temere dopo il calo del 2020 – sottolinea il medico – Un fenomeno analogo si è notato per i tumori del colon-retto, che hanno visto un incremento degli interventi chirurgici al Ramazzini del 25 per cento, 91 i casi nel 2021 rispetto ai 66 del 2020».

Un altro dato da segnalare è quello relativo al netto incremento delle prime visite registrato nel 2021 nei Day hospital oncologici (Dho) della Ausl rispetto al 2020, che per Carpi e Mirandola si è tradotto in un +10 per cento.

«Non tutti hanno avuto bisogno di terapie in Dho – conclude il dottor Artioli – molti avevano tumori che non necessitavano di cure specifiche; per essere più precisi i casi presi in carico per terapie sono stati 880 a Carpi (+1,8 per cento sul 2020) e 280 a Mirandola (+19,4 per cento)».

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