A Pavia le installazioni di Marzio Cialdi, antipasto della mostra sul clima che cambia
Lo scultore toscano sta preparando “Global warming”, percorso d’arte tra il Broletto e Santa Maria Gualtieri
Pavia. «L’arte può dire la sua anche su temi di rilevanza sociale. Lo dimostrano le opere che stiamo montando in piazza della Vittoria, mettendo in collegamento il Broletto e Santa Maria Gualtieri. Il cambiamento climatico è una realtà che condiziona tutti e l’artista Marzio Cialdi ci dà una sua interpretazione».
Valerio Dehò, docente all’Accademia di Belle arti di Bologna, consulente scelto dall’assessore alla Cultura Mariangela Singali spiega cosa sta lavorando all’organizzazione della mostra nel cuore di Pavia: «In piazza si possono vedere alcuni elementi, sono cingoli stilizzati, realizzati in acciaio corten e gomma, quest’ultimo materiale probabilmente non si potrà più utilizzare in futuro, o almeno così ipotizza l’artista, a causa del surriscaldamento del pianeta. Nella mostra si potranno vedere molti oggetti deformati dal calore provocato dalle temperature sempre più alte. Credo che uno degli allestimenti che colpirà maggiormente sarà quello delle damigiane ripiegate». Non è stato facile modellare il vetro di questi grandi contenitori senza spaccarli, a dimostrazione di come l’arte, oggi, può essere ancora manualità e sperimentazione. «Il mio obiettivo è mostrare come le temperature potranno ridurre certi materiali in futuro – spiega Cialdi – Ho infornato le damigiane a 800 gradi e sono riuscito a piegarle come volevo, ma dopo aver fatto vari tentativi».
Il titolo della mostra è chiarissimo: “Global warming”, ossia riscaldamento globale, declinato in formato artistico. Cialdi usa materiali diversi: ceramica, plastica, acciaio, vetro e ne sperimenta forme e incastri in un percorso che si potrà seguire a partire da sabato 12 marzo (e fino al 12 giugno) dalla chiesa di Santa Maria in Gualtieri, in piazza Vittoria e al Broletto.
Nello spazio dell’ex chiesta sconsacrata ci sarà anche un video che riporterà il pubblico nella realtà. Una contrapposizione tra mondo dell’arte e vita reale. Una contrasto evidente ma, in fondo, solo teorico. Perché l’arte vuole interpretare i cambiamenti e rappresentarli.
A Santa Maria Gualtieri ci sarà anche musica diffusa: due composizioni d’ambiente di Brian Eno e Paolo Fresu. «Io sono musicista, prima ancora che artista – spiega Cialdi – ho prodotto cantanti importanti, ma anche suonato il basso e cantato con Zucchero Fornaciari e altri interpreti quando vivevo in Versilia».
L’assessore Singali spiega che tutto il mondo dell’arte in questi mesi si sta interrogando sul cambiamento climatico: «Alla Biennale di Venezia di questo 2022 ci saranno diversi padiglioni nazionali che tratteranno questo problema – commenta –. Questa mostra era stata pensata tempo fa, ma la pandemia ci ha impedito di allestirla: ora è arrivato il momento opportuno. Vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica. E spiegare anche ciò che sarà proposto. A volte alcuni oggetti, come i cingoli di piazza Vittoria, possono sembrare troppo ermetici. Ma, una volta spiegati, tutto è comprensibile e chiaro. Per questo vorremmo portare le scuole alla mostra, per insegnare ai ragazzi un linguaggio diverso, quello dell’arte».