A Trieste la pallina di gelato sale a 1,70 euro: colpa di materie prime e bollette più care
Gli esercenti spiegano di essere stati costretti, a malincuore, ad aumentare il prezzo che in alcuni casi era fermo da anni. Energia e acqua sono rincarate del 50% ma sono schizzati alle stelle anche burro latte, panna e farine
TRIESTE L’aumento dei costi di energia e materie prime colpisce anche la pallina di gelato, che in molti locali della città raggiunge quota un euro e 70. Tra le attività stagionali che hanno aperto in questi giorni e chi è operativo tutto l’anno, molti segnalano l’esigenza di ritoccare i prezzi, seppure a malincuore e con difficoltà. Una necessità per far fronte alle spese, talvolta anche triplicate rispetto al 2021. C’è chi ha già fissato il rialzo e chi lo farà nelle prossime settimane. «Una decisione molto sofferta – spiega Marco De Martin, titolare di Gelato Marco – avevamo la pallina ferma a 1,50, ma era impossibile rientrare con i costi di energia e acqua, schizzati alle stelle, considerando i nostri consumi, tra energia e acqua, fondamentali per produrre gelato e per conservarlo. Mi sono confrontato con altri colleghi, con Zampolli e con alcune gelaterie del viale, e abbiamo scelto di portare la pallina a 1,70».
E De Martin snocciola qualche esempio concreto, «le bollette sono aumentate quest’anno più del 50%, il latte +10%, la panna fresca +25%, il burro +50% e altri prodotti, come le farine gluten free, ancora di più. Un po’ ovunque anche il prezzo del gelato al chilo è salito, per altro livellandosi ad altre città italiane». «Tutto questo – aggiunge – se si vuole mantenere la qualità del prodotto, ed è un fattore essenziale per noi». E da Marco, come nelle altre gelaterie, si riparte verso la bella stagione anche con tante novità, come lo stecchetto, per gustare il gelato artigianale in modo originale, oltre a nuovi gusti pronti.
Già passati a 1,70 alla gelateria all’Ippodromo, nell’omonimo viale. E anche da Jazzin, che ha riaperto da pochi giorni, si segnala un leggero incremento dei prezzi. «Non utilizziamo la pallina ma la spatola e la porzione piccola è passata da 1,50 a 1,70 – racconta la titolare Paola Sartori – mentre il gelato al chilo è salito di un euro. Va considerato che costa di più tutto, sia l’energia che le materie prime, come la pasta di nocciola con un +50%, e poi la frutta e lo zucchero, ma anche il packaging, quindi carta e plastica. Mai come quest’anno assistiamo a rincari in tutti i settori». «Anche noi, comunque – aggiunge –, rispondiamo come sempre con novità tra i prodotti, a breve presenteremo al pubblico una bella sorpresa». In viale XX settembre anche il giovane Enea Pipolo, che da poco ha riparto il locale di famiglia, fa i conti con «enormi aumenti di corrente, acqua, prodotti e materie prime, la pallina purtroppo, e sottolineo purtroppo – dice – quest’anno dovrà arrivare a 1,70. Come sempre punteremo molto sulla zona e la tradizione, e anche su gusti tipici triestini come “gnoco de susin” o “strucolo de pomi” in aggiunta alla nostra esclusiva scelta di gusti gourmet».
In viale d’Annunzio Christian Arnoldo, spiega che «si sale quest’anno a 1,50 euro, eravamo fermi a 1,40 euro dal 2019. Per quanto riguarda i gusti-novità al momento ci sono l’Amaretto con variegatura all’albicocca e lo strudel di mele, e poi gli stecchi gelato con copertura a scelta tra pistacchio, cioccolato fondente, caramello o cioccolato bianco».
Dietro il bancone della Gelateria Nicola stanno valutando il da farsi «probabilmente già la prossima settimana cambieremo, pallina da 1,50 a 1,60, poi più avanti vedremo cosa fare. Le bollette sono davvero care, a ottobre quella dell’elettricità è stata di 1.200 euro, a dicembre salita a 3.200, e considerando il poco lavoro di quel periodo pesa molto. Oltre al rincaro di altri prodotti, come la crema al cioccolato, mentre alcune materie non arrivano proprio, bloccate all’est dalla situazione attuale legata al conflitto in atto». —
© RIPRODUZIONE RISERVAT