Novellara, «Sabar, rogo partito per autocombustione Intervento pronto, senza alcun ritardo»
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Boselli, direttore dell’azienda della Bassa reggiana, difende l’operato degli addetti: «Tutto ha funzionato come doveva»
NOVELLARA. Sull’incendio divampato domenica alla discarica di Novellara, anche il filmato dell’impianto di videosorveglianza interno a Sabar sarà presentato alla commissione consiliare che la sindaca Elena Carletti ha annunciato e chr si riunirà entro le prossime due settimane. A riferirlo è il direttore dell’azienda Marco Boselli. In merito all’accaduto, Sabar ha diffuso una nota.
«Nel piazzale vengono lavorati rifiuti ingombranti provenienti dai centri di raccolta del territorio e rifiuti di imballaggi misti – si legge –. Tali rifiuti sono sottoposti a un trattamento di selezione e cernita da parte dei nostri addetti per separare le componenti recuperabili e avviarle alle successive operazioni di recupero. Lo scarto non recuperabile è sottoposto a triturazione e il rifiuto viene successivamente inviato a smaltimento presso discariche o a recupero energetico presso inceneritori. È proprio dal cumulo del rifiuto triturato che è iniziato a svilupparsi l’incendio, che si è rapidamente propagato ai materiali stoccati nel piazzale. Gli addetti all’emergenze di Sabar e i vigili del fuoco sono prontamente intervenuti per domare l’incendio, non appena avvisati dal servizio di vigilanza presente H24».
«Dall’analisi dei vigili del fuoco e dai filmati della telecamera posta sopra al piazzale si nota chiaramente come sia avvenuto un processo di autocombustione, probabilmente innescato da un errato smaltimento (pile, batterie, ceneri da camini/stufe contenenti braci, petardi od altro, come intercettato in diverse altre occasioni) – prosegue la nota –. Molteplici sono le cause che concorrono al raggiungimento, all’interno del cumulo, di una certa temperatura e pressione che, indipendentemente dalla temperatura esterna, determina l’accensione di una combustione e una reazione a catena».
Ieri, a distanza di 3 giorni dall’accaduto, alla Sabar di via Levata stavano ancora attendendo alle analisi di caratterizzazione dei rifiuti prodotti dall’incendio, comprese le acque di spegnimento, per poi procedere allo smaltimento. I tecnici Arpae sono entrati subito in azione per compiere le verifiche del caso. Per il momento è risultato tutto negativo.
Dall’azienda sono arrivate anche le scuse per i disagi generati e, insieme, l’invito a un corretto conferimento dei rifiuti in discarica.
Boselli, ora quanto è accaduto sta prendendo una piega politica.
«Su questo non voglio commentare. Ma la nota diffusa è stata fatta per trasparenza: tutto quello che si doveva fare è stato fatto e ha funzionato. Gli incendi purtroppo possono succedere. Domenica, quando è successo da noi, è divampato un incendio anche in una cartiera del Bresciano. Quello però lo stanno ancora spegnendo...».
Colpa allora di chi non differenzia come si deve?
«Su come alcuni cittadini effettuano la differenziata ce ne sarebbero di cose da puntualizzare. Mi limito a dire che bisogna capire che siamo un’azienda che riceve rifiuti che vengono da fuori. Poi c’è chi dice che è già il terzo incendio dal 2015. C’è sempre qualcuno che si erge a esperto della situazione».
Quindi, a innescare l’incendio potrebbe essere stato un petardo sfuggito ai controlli e alla selezione iniziale?
«Potrebbe. Durante il lavoro di cernita all’ingresso dell’area è capitato di trovare persino fucili, o addirittura razzi segnalatori di tipo nautico. Oggetti che non sfuggono al controllo. Ma petardi o pile rischiano di sfuggire».
Nessun ritardo nell’intervento di spegnimento?
«No. È accaduto quello che si vede dalle immagini, che ora andranno anche in commissione consiliare, proprio per la massima trasparenza. Si vede anche la guardianìa, sulla destra, che interviene. Poi c’è chi dice che avrebbe dovuto spegnere subito lui le fiamme, o che avrebbe dovuto chiamare prima. La verità è che l’intervento è stato pronto e ha funzionato come doveva. L’allarme è scattato subito, alle 6.42, e i vigili del fuoco sono arrivati alle 7.06, giusto il tempo di arrivare dai vari distaccamenti. Il personale è stato subito pronto e disponibile ed è entrato in azione quando i vigili del fuoco lo hanno consentito».
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