Luzzara, funerale sikh per Ranjeet ucciso in fabbrica

L’operaio 38enne morto dopo l’aggressione alla Quattro B sarà poi cremato. La famiglia: «Chi ha visto e sa, parli»

luzzara. Si terrà sabato 12 marzo, il funerale di Ranjeet Bains, il 38enne morto dopo l’aggressione subita il 7 febbraio a Codisotto da parte di due fratelli, suoi colleghi e connazionali, alla Quattro B.

La cerimonia si svolgerà con rito sikh all’obitorio dell’ospedale di Modena dove, presso la Medicina legale dove è stata eseguita l’autopsia. Poi la salma sarà portata a Mantova per la cremazione.

È di una settimana fa l’appello lanciato dalla moglie e dal fratello dell’operaio rimasto ucciso. «Chi ha visto quello che è successo quel giorno alla Quattro B e anche nei mesi precedenti deve parlare e raccontare tutta la verità». Per lanciare il suo appello, la 39enne Gagandeep Kaur, che ora deve accudire i suoi due bimbi di 5 e 9 anni rimasti orfani del padre, è tornata nello studio dell’avvocato Mauro Intagliata che l’assiste, accompagnata da Jagjeet Bains e Lam Ram, rispettivamente fratello e padre della vittima. La famiglia dell’operaio ucciso ha deciso di tornare a farsi sentire anche per rispondere a quello che è trapelato dall’azienda. Dalla Quattro B hanno ribadito più volte di non essere a conoscenza di problemi pregressi tra i due fratelli arrestati per omicidio preterintezionale, Charanjit e Paramjit Singh, e altri componenti della famiglia. Hanno anche detto, più volte, di ritenere che l’aggressione abbia a che fare con vicende avvenute all’esterno. I famigliari però non la pensano affatto così.

L’aggressione di Ranjeet Bains sarebbe il tragico epilogo di un clima intimidatorio che andava avanti da tempo. Anche venti giorni prima del delitto si sarebbe verificata un’aggressione. Un’ostilità, ritiene la famiglia, collegata anche al suo precedente impegno sindacale. Tre anni fa Bains, assieme a un collega, fu eletto rappresentante della Fiom Cgil. Nel 2020, dopo un giorno e mezzo di sciopero, i lavoratori ottennero il primo contratto aziendale della Quattro B, che prevede l’erogazione di un premio di 800 euro annui. Una circostanza che avrebbe scontentato i dipendenti che prendevano già un premio individuale di entità superiore.

Poco dopo, i lavoratori chiesero e ottennero a maggioranza le dimissioni dei due delegati Fiom. Da quel momento, circa un anno e mezzo fa, sarebbe iniziata una condotta persecutoria da parte di un nucleo familiare, di circa sette-otto connazionali, di cui fanno parte anche i due fratelli arrestati con l’accusa di omicidio preterintenzionale.

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