Novellara: «Augusto mi portava i dischi da ascoltare a Radio Novellara»
Il ricordo di Mirko Colombo, uno dei fondatori dell’emittente radiofonica locale «Al Ritz fece un murales bellissimo di 40 metri, in seguito purtroppo cancellato»
NOVELLARA. Continuano le attestazioni di affetto e i ricordi tributati alla figura di Augusto Daolio nel trentennale della sua morte. Una storia appartenente alla biografia novellese di Daolio – che attesta il suo attaccamento per il paese della Bassa dove era nato e aveva sempre vissuto, e dove è stato sepolto – arriva da Mirko Colombo, novellarese che nel 1976 fu uno tra i fondatori di Radio Novellara, una delle prime radio libere italiane e dj della discoteca Ritz di Novellara fino agli anni Ottanta.
«Trasmettevo a Radio Novellara tutte le mattine – afferma Mirko Colombo – dalla sede sopra il Mobilificio Mecugni in via Cavour, di fianco alle scuole elementari. Augusto passava spesso; qualche volta interveniva in diretta, ma quasi sempre arrivava con un qualche disco e un fascio di giornali sottobraccio senza voler essere annunciato: “an dir mia che sun che” (non dire che sono qui), diceva in dialetto, “ma se ti piacciono questi dischi, mettili su”. Quasi sempre – prosegue Colombo – lo accontentavo e lui annuiva, mi spiegava il perché di quelle scelte. Portava dischi di tutti i tipi, era molto eclettico e curioso, attento alle nuove sonorità di allora: dal rock al progressive, ai ritmi africani e la musica etnica del mondo. Poi si metteva lì a leggere, a fumare e a ridere quando facevo delle battute».
«Qualche anno dopo, all’inizio degli anni ’80, ebbi modo di condividere con Augusto la sua arte pittorica. Con due amici stavo riaprendo, dopo un periodo di chiusura, il Ritz di Novellara. A Franco Midili, primo chitarrista dei Nomadi, nel frattempo diventato architetto, avevamo affidato il restauro del locale. Ebbene, un pomeriggio assieme a Midili arrivò anche Augusto, che ci propose una cosa che non avevamo assolutamente pianificato. “Ragazzi”, disse, “mi piacerebbe fare qualcosa, tipo decorare un qualche muro del locale”. Accettammo con entusiasmo la sua proposta. Augusto, prima della riapertura della discoteca, realizzò una cosa magnifica dipingendo lungo tutto il perimetro del piano rialzato del Ritz una magnifica giungla, dalle cui foglie sbucavano qua e là dei visi di colore nero. Un vero e proprio murales impressionante e bellissimo della lunghezza di circa 40 metri. Non contento, realizzò anche un imponente albero dei suoi, sulla parete di quella che sarebbe poi diventata la birreria del locale. Non volle niente per quel suo lavoro, si accontentava di una birra e di un panino. Il locale aprì ed ebbe un successo incredibile grazie anche ai murales di Augusto. Purtroppo le gestioni successive, in modo sciagurato, ritinteggiarono il locale, cancellando per sempre i capolavori creati da Augusto. L’ultima volta che lo vidi, stava camminando, solo, nelle sue amate Valli di Novellara con una sciarpa sulla bocca… Camminava verso l’infinito», conclude Mirko Colombo.
Proprio al Ritz di Novellara l’8 novembre 1992, un mese esatto dopo la scomparsa di Augusto Daolio, si tenne un evento per ricordarlo con la sua musica. Erano presenti i Nomadi (Beppe Carletti, Cico Falzone e Daniele Campani), che suonarono assieme agli altri gruppi, tre band novellaresi (Mr. Collaudo & the Hydraulics, Mirage e A-90) e due ospiti speciali: il carpigiano Paolo Belli (all’epoca front-man dei Ladri di biciclette) e il rocker correggese Luciano Ligabue, che aveva appena pubblicato i primi due album della sua carriera e che improvvisò “Dio è morto”, accompagnato dagli A-90. E poi tanta gente venuta da tutta Italia per commemorare Augusto.
Mirko Colombo in quella circostanza era presente in qualità di cantante dei “Mr Collaudo & the Hydraulics”, che si esibirono con cinque pezzi dei Nomadi, ricorda: «Fu un evento triste e bellissimo allo stesso tempo, una non-stop musicale iniziata nel pomeriggio e conclusasi la sera, con il locale strapieno e tanta commozione nel ricordo di Augusto che ci aveva appena lasciati. Quello fu l’ultimo grande evento del Ritz, che poi chiuse definitivamente i battenti nel 1993».
© RIPRODUZIONE RISERVATA