Carnevale Ivrea, Tuchini: premiati i 29 Corvi d’oro nel cuore del Borghetto

IVREA. Cosa si fa a mezzogiorno, in Borghetto, la domenica di Carnevale? Si condivide un piatto di pasta, annaffiato da un bel bicchiere di birra.

E così è stato anche ieri, per aprire un pomeriggio di festa, di musica e di canti. Il Carnevale 2020, interrotto bruscamente, aveva lasciato in sospeso tante cose e tra queste la tradizionale premiazione dei Corvi d’oro, il riconoscimento che viene attribuito ai tiratori che raggiungono i dieci anni consecutivi di Battaglia. La premiazione avviene di norma nel corso della festa del lunedì sera, che due anni fa non si è svolta.

E così il presidente Andrea Mazzola e i suoi collaboratori hanno deciso di consegnare le spille e i foulard nel corso di questa giornata un po’ strana, in mezzo alla piazza anzichè in una discoteca. E, per chiudere un cerchio a effettuare la consegna è stato chiamato il presidente del 2020, Luca Guglielmini, che due anni fa aveva dovuto comunicare alla squadra lo stop a quell’edizione del Carnevale.

Sono stati ben 29 gli insigniti (buona parte dei quali presente ieri in Borghetto per ritirare il Corvo d’oro): Annalisa Abate, Carlo Bassi, Paolo Bellini, Daniele Borghi, Leonardo Calabrese, Damiano Campo, Gianluca Casalino, Nicolò Ceglian, Luigi Ciardulli, Matteo Defeudis, Davide Diena, Luca Emeriglio, Alberto Ferraris, Andrea Fiorini, Nicolò Galeotti, Monica Marco, Luisa Marena, Eros Panebianco, Valentino Pascarella, Luca Pitti, Enrico Giuseppe Prono, Paolo Santo William, Alessio Segantin Giulia Stramare, Jacopo Tarrogenta, Carola Tedone, Alice Tessitore, Angelica Tommasuolo e Mauro Zamboni. A loro si aggiunge Roberto Oliviero, premiato per i vent’anni di iscrizione.

Leonardo Calabrese, classe 1996, fa parte di una famiglia tuchina (e il papà Gianfranco è anche stato Generale nel 2005): «Sono stati due anni difficili – commenta il neo Corvo d’oro – ma oggi c’è solo tanta emozione. Un peccato aver dovuto attendere tanto, ma voglio godermi il privilegio di questa premiazione estemporanea in piazza, davvero unica. Due anni fa abbiamo tirato con la consapevolezza che potesse non esserci un domani, come in effetti è avvenuto. Ma oggi sento che un domani ci sarà: la piazza di oggi lo dimostra, lo ha sempre dimostrato e lo dimostrerà sempre».

Carlo Bassi ha raggiunto il traguardo a 51 anni: «Ci ho messo un po’, lo riconosco – scherza -: perché qualche volta ho tirato da abusivo, lo ammetto, poi c’è stata qualche interruzione nella “consecutio”, qualche anno sul carro e così si sono arrivato solo ora. Ma sono felice: è un riconoscimento importante» .E mentre la giornata volge al temine, si tirano i conti: con gli iscritti di ieri si è superata quota 900: ci sono ancora tre giorni per chi non si fosse ancora iscritto e la concreta speranza del direttivo è quella di raggiungere un numero a quattro cifre: «Sarebbe bellissimo essere mille al di là del ponte anche quest’anno che la battaglia non c’è stata».