Il caso piscina di Empoli: «È vergognoso chiudere l’impianto senza preavviso»

Empoli. Sconforto e rabbia tra i lavoratori della società Acquatempra, che gestisce la piscina comunale di Empoli, da ieri chiusa per una decisione presa dal Comune giovedì, a causa del caro bollette che non rende più l’impianto sostenibile da un punto di vista dei costi. Ieri la protesta organizzata dalla Cgil sotto il Comune in via del Papa, a dare sostegno ai lavoratori di Empoli anche i colleghi delle piscine di Certaldo e Fucecchio, gestite dalla stessa società. Una cinquantina le persone presenti.

 

«Siamo disperate - ha detto l’istruttrice di nuoto Marilena Valentini - ci hanno comunicato venerdì 4 marzo alle 19,25 che domenica 6 marzo sarebbe stato l’ultimo giorno di lavoro e che da lunedì 7 la piscina sarebbe stata chiusa. La mail è stata inviata a tutti i lavoratori dal presidente Alessandro Manetti. La motivazione è stata comunicata dalla sindaca di Empoli: i costi troppo alti. Ma gli altri impianti della stessa società come mai restano aperti?». «Negli ultimi mesi sono stati fatti tre bandi pubblici per assumere bagnini e assistenti alle piscine, tutte assunzioni bloccate - ha aggiunto Erika Mancini - c'erano state voci a dicembre su una possibile chiusura ma poi eravamo stati rassicurati. Io sono una mamma separata che ha solo questo stipendio e non so come farò. Non ci hanno assicurato nemmeno la cassa integrazione». 

 

L’incertezza è un sentimento che accomuna tutti i 15 lavoratori della struttura di via delle Olimpiadi (sono una quarantina in Aquatempra). «Era più giusto averla chiusa a dicembre quando c’erano pochi iscritti - ha affermato Giulia Vagnoli, un’altra istruttrice - dall'inverno scorso eravamo a conoscenza degli aumenti dell'energia elettrica, ma non ci tornano queste motivazioni per la chiusura. Molto di noi sono venuti a conoscenza della chiusura venerdì, ma fino a quel giorno sono stati fatti molti abbonamenti». Dalla piscina di Certaldo sono arrivati diversi lavoratori per solidarizzare con i colleghi empolesi. «Abbiamo partecipato per solidarietà, tenendo chiusa la piscina. Molti utenti di Certaldo ci hanno scritto perché sono dispiaciuti della situazione. Anche noi dobbiamo capire come va a finire questa vicenda. Siamo molto preoccupati».

 

Sotto alla sede del Comune anche alcune persone che abitualmente frequentano la piscina comunale. Come Fabiana Corsi: «È vergognosa una chiusura così - ha detto - la cosa che ha colpito di più è stata la modalità di comunicazione della chiusura fatta ai dipendenti che hanno appreso la notizia dagli utenti stessi. È inammissibile per un servizio pubblico. I miei bambini frequentavano il corso di nuoto ed erano contenti di imparare a nuotare. Hanno salutato l'istruttrice convinti di rivederla lunedì, e l'istruttrice è stata costretta a rispondere che non era sicura».