Ivrea, corsa contro il tempo per smaltire la discarica del naviglio. Balzola: «Pronta una convenzione»

Ivrea propone: «A noi gli urbani, a Coutenza agli speciali». Il rischio è che l’acqua si alzi di nuovo prima dell’accordo

IVREA. Una convenzione per aiutare la Coutenza Canali Cavour a risolvere il problema degli abbandoni di rifiuti di ogni genere nel naviglio di Ivrea. L’idea arriva, dopo un anno di dibattiti, dall’amministrazione comunale, che nei giorni scorsi ha provveduto a un sopralluogo.

«Il 21 febbraio – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Giuliano Balzola – la Coutenza Canali Cavour ha messo in secca il naviglio. Subito il settore ambiente dell’ufficio tecnico comunale in concerto con Scs ha provveduto al sopralluogo per rilevare a grandi linee quantità e tipologie di rifiuto. È stata predisposta una proposta di convenzione tra Comune di Ivrea e Coutenza per rimozione e smaltimento abbandoni, che verrà deliberata alla prima giunta utile e ratificata con presa d’atto al prossimo consiglio comunale. Prevede che la Coutenza durante il periodo di secca selezioni, raccolga e depositi temporaneamente su area di loro competenza gli abbandoni, per poi procedere con vagliatura dei rifiuti. Il Comune con Scs provvederà allo smaltimento degli assimilabili ai rifiuti solidi urbani, mentre la Coutenza dovrà farsi carico degli eventuali rifiuti classificati speciali o pericolosi».

I tempi, però, sono molto stretti. Dopo la deliberazione della giunta, la Coutenza dovrà accettare la convenzione. E, in caso lo facesse, dovrà sottoscriverla prima che il canale sia di nuovo ricoperto dall’acqua. Lo scorso anno è accaduto il 22 marzo. Virtualmente, dunque, resterebbero circa 15 giorni.

Proprio l’assessore Balzola aveva sottolineato in passato che trattandosi di un canale privato, la competenza per la pulizia sarebbe dovuta essere di Coutenza. Forte dell’articolo 250 del Codice dell’ambiente che prevede che, solo qualora i responsabili dell’inquinamento «non siano individuabili (come in questo caso, ndr) e non provvedano né il proprietario del sito (Coutenza,ndr) né altri soggetti interessati», debba intervenire l’amministrazione. La gerarchia, dunque, dovrebbe essere: responsabilmente dell’inquinamento (cioè lo scaricatore illegale), proprietario del sito (Coutenza), Comune (Ivrea). Coutenza però aveva ricordato che la sentenza del Tar del 27 luglio 2009 emessa contro l’ordinanza del Comune di Cigliano che ha dato ragione ai proprietari del canale, sostenendo che la rimozione o lo smaltimento dei rifiuti è a loro carico «se la violazione dei divieti di legge discenda da un suo stato psicologico di dolo o colpa».

Quel che resta sono i rifiuti nel naviglio, sempre più numerosi, come un monumento all’inciviltà. Senza dimenticare che quelle acque servono l’irrigazione di molti dei campi agricoli del circondario, soprattutto in periodi siccitosi come questo.

Lo scorso anno fu approvata all’unanimità una mozione presentata da Movimento 5 Stelle e Viviamo Ivrea che chiedeva proprio di trovare un accordo con Coutenza. Il sindaco Stefano Sertoli aveva commentato: «L’abbassamento del livello dell’acqua ha fatto emergere una situazione veramente grave che richiede, certo, il chiarimento delle rispettive competenze ma che evidenzia come questo problema vada comunque risolto. Gli uffici comunali stanno operando in maniera tale da porre le condizioni per cui si possa iniziare a intervenire al prossimo abbassamento del livello dell’acqua».