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Март
2022

Guerra in Ucraina: Kharkiv sotto assedio, disastro umanitario a Mariupol. Bombe su Dnipro e Lutsk. Mosca: 16mila volontari dal Medio Oriente per combattere

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Guerra in Ucraina: Kharkiv sotto assedio, disastro umanitario a Mariupol. Bombe su Dnipro e Lutsk. Mosca: 16mila volontari dal Medio Oriente per combattere

La presidente del Parlamento Ue Metsola: «Prepariamo nuove sanzioni». La Russia chiede la riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu

Dopo il sostanziale fallimento dell'incontro tra i ministri degli Esteri di Mosca e di Kiev ieri in Turchia, si chiudono gli spiragli di una tregua. Tv e media ucraini riferiscono di esplosioni a Lutsk, nord-ovest del Paese, così come a Dnipro, città dell'entroterra sul fiume Dnepr, nella parte centro-orientale. A Lutsk le esplosioni sono avvenute vicino all'aeroporto, il sindaco ha invitato i cittadini a mettersi al riparo. A Dnipro, i media parlano di tre esplosioni, di cui una avrebbe colpito una fabbrica di scarpe. Le altre due vicino ad un asilo nido e ad un condominio, secondo i rapporti diffusi dalla Bbc. Una persona è rimasta uccisa. Missili e cannonate segnalati anche a Ivano-Frankivsk, nel sud-ovest, un centinaio di chilometri a sud di Leopoli. Da Mosca arriva la conferma, si tratta di bombardamenti di lungo raggio ed alta precisione contro altrettanti piccoli aeroporti. Su un altro fronte, invece, le autorità ucraine hanno denunciato che un raid russo ha colpito l'istituto di fisica e tecnologia di Kharkiv, sede di un reattore nucleare sperimentale. 

Da Mosca invece arriva l'accusa agli Stati Uniti di svolgere «attività biologiche militari in Ucraina», con la richiesta di convocare oggi la riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Zelensky replica negando che nel suo Paese si fabbrichino armi chimiche e dicendosi preoccupato che si tratti di un pretesto per condurre attacchi con armi proibite: «Se vuoi conoscere i piani della Russia, guarda cosa la Russia accusa gli altri di pianificare», dice. 

Gli aggiornamenti in diretta ora per ora

11.50 – Mosca: non è prevista la chiusura dei confini a ovest
I piani per rinforzare la sicurezza nelle frontiere occidentali della Russia non prevedono la chiusura dei confini. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, secondo quanto riporta l'agenzia Tass.

11.46 – Il Cremlino: nessuno esclude incontro Putin-Zelensky
«Nessuno esclude un incontro tra Putin e Zelensky, è concettualmente possibile, ma prima i negoziatori devono fare la loro parte». Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, nel corso di un punto stampa. 

11.35 – Stoltenberg: la Nato non vuole una guerra con la Russia
«La Nato non vuole una guerra aperta con la Russia»: lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in un'intervista all'Afp.

11.22 – 48 scuole distrutte a Kharkiv
Sono 48 le scuole distrutte a Kharkiv da inizio dell'invazione russa. Lo ha detto il sindaco della città Ihor Terekhov. Lo riporta Sky News.

11.10 – Kiev: 12mila soldati russi uccisi da inizio conflitto
Sarebbero 12mila i soldati russi uccisi dalle forze armate di Kiev dall'inizio del conflitto. Sono le stime ucraine pubblicate dal Kiev Indipendent. Inoltre sarebbero stati abbattuti 57 aerei e 83 elicotteri. I carri armati distrutti sarebbero invece 353 e 31 le batterie anti-aeree.

11 – Cingolani: entro maggio liberi dal 50% del gas russo
«Entro maggio potremmo sostituire circa la metà del gas russo, gestendo poi il resto in un anno e mezzo o due». Lo dice il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani in un'intervista su 'Frankfurter Allgemeine'.

10.55 – L’Onu: oltre 2,5 milioni di persone sono fuggite dal Paese
Più di 2,5 milioni di persone sono fuggite dall'Ucraina, 116.000 delle quali sono cittadini di Paesi terzi, dall'inizio dell'invasione russa il 24 febbraio. Lo hanno detto oggi le Nazioni Unite. «Il numero di rifugiati dall'Ucraina, tragicamente, ha raggiunto oggi i 2,5 milioni. Stimiamo inoltre che circa due milioni di persone siano sfollate interne in Ucraina», ha affermato in un tweet il capo dell'agenzia Onu per i rifugiati Filippo Grandi.

10.48 – Mosca rinforza i confini occidentali della Russia contro la Nato
Il ministro degli Esteri russo, Serghei Shoigu, ha fatto sapere che lo stato maggiore militare è al lavoro per rinforzare la difesa dei «confini occidentali della Russia» con il ridispiegamento di unità militari e con armi avanzate, come contromisura al rafforzamento delle Nato dei suoi confini orientali, aggiungendo che il presidente Vladimir Putin ha chiesto un rapporto in merito. Lo scrivono la Tass e Interfax, citando Shoigu alla riunione del Consiglio di sicurezza russo. Non è chiaro se il rafforzamento faccia riferimento solo al confine con l'Ucraina, o anche con la Lettonia e l'Estonia, a nord-ovest, entrambi Paesi membri della Nato.

10.38 – Borrell: altri 500 milioni di aiuti militari all'Ucraina
«Abbiamo deciso di aumentare con altri 500 milioni di euro il nostro sostegno militare all'Ucraina. Lo hanno proposto i leader e la European Peace Facility raddoppierà il suo apporto». Lo dice l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell, a margine del Consiglio Europeo informale a Versailles.

10.26 – Navalny in piazza domenica contro la guerra
Il leader dell'opposizione russa, Alexei Navalny, ha chiesto proteste di piazza nel fine settimana contro la guerra. «Il pazzo maniaco Putin sarà più rapidamente fermato dal popolo russo ora se si oppone alla guerra: dovete andare alle manifestazioni contro la guerra ogni fine settimana», ha scritto dal carcere, riferisce l'agenzia Reuters.

10.19 – Kirill: la Nato ha ignorato le preoccupazioni di Mosca
«Questo conflitto non è iniziato oggi. Sono fermamente convinto che i suoi promotori non siano i popoli di Russia e Ucraina» che «sono uniti da fede comune, santi e preghiere comuni e condividono un destino storico comune. Le origini del confronto risiedono nei rapporti tra Occidente e Russia. Negli anni '90 alla Russia era stato promesso che la sua sicurezza e dignità sarebbero state rispettate» ma «anno dopo anno, mese dopo mese, gli Stati membri della Nato hanno rafforzato la loro presenza militare, ignorando le preoccupazioni della Russia». Lo dice il Patriarca di Mosca Kirill in una lettera al World Council of Churches.

10.17 – Moody's taglia rating Bielorussia a Ca, vicina a default
Moody's ha tagliato il rating della Bielorussia da B3 a Ca, con outlook negativo. L'ipotesi di default, per l'agezia di rating, è sempre più probabile a causa «dei timori sull'intenzione del governo di rimborsare i propri debiti». Un eventuale supporto finanziario della Russia, per Moodys, «difficilmente sarà utilizzato a questo scopo».

10.12 - Putin “attiva” 16mila volontari dal Medio Oriente
Ci sono oltre 16mila volontari nei Paesi mediorientali pronti ad arrivare in aiuto delle regioni separatiste filorusse nel Donbass. Lo ha detto il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu.

9.54 – Zelensky: pronto a parlare con Putin
Volodymyr Zelensky è pronto a parlare direttamente con Vladimir Putin, ma «non scenderà a compromessi durante questi negoziati». «Siamo pronti a parlare con Putin quando vuole», ha detto alla Cnn il numero due dell'ufficio del presidente ucraino, Igor Zhovkva, all'indomani del fallimento dei colloqui ad Antalya tra i ministri degli Esteri di Russia e Ucraina, i primi dall'invasione russa del Paese. «È  positivo si siano incontrati, ma purtroppo possiamo dire che non è il ministro degli Esteri russo a prendere la decisione finale - ha detto - Viene presa da una sola persona l'ultima decisione sullo stop alla guerra, su un cessate il fuoco, sul ritiro delle truppe».

9.52 – Lukashenko verso Mosca per un colloquio con Putin
Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko è partito per Mosca, dove terrà colloqui con il suo omologo russo Vladimir Putin. Lo ha riferito l'agenzia Belta ripresa dalla Tass. In precedenza, il servizio stampa del presidente bielorusso aveva annunciato che Lukashenko e Putin avrebbero discusso «questioni rilevanti sulle relazioni bilaterali e sull'espansione della cooperazione alleata e della cooperazione economica nel mezzo della pressione delle sanzioni». 

9.50 – La Russia: controllo rigoroso delle aziende straniere che lasciano il paese
La procura russa ha ordinato oggi un «controllo rigoroso» delle compagnie straniere che hanno annunciato la sospensione delle loro attività nel Paese a causa dell'intervento militare russo in Ucraina. «I pubblici ministeri stabiliranno uno stretto controllo sul rispetto della legislazione sul lavoro, sulle condizioni dei contratti di lavoro, sul pagamento dei salari, sull'adempimento degli obblighi contrattuali nei confronti degli appaltatori e nei confronti della Federazione Russa», ha annunciato il procuratore generale in una nota.
9.45 – Forze cecene stanziate in direzione Kiev bloccano l'arretramento dei russi
Reparti di forze paramilitari cecene 'kadyroviti' stanziate in direzione di Kyiev, Irpin, Gostomel, Bucha bloccano l'arretramento dell'esercito russo, demoralizzato, che sta evitando lo scontro con le forze armate ucraine. Di questo informa Fedor Venislavsky, membro dei comitati di Verkhovna Rada per la Commissione nazionale sicurezza e difesa. I Kadyroviti sono ex membri delle unità paramilitari dell'ex presidente pro-Mosca della repubblica cecena Achmat Kadyrov, oggi governata da suo figlio, l'attuale presidente Ramzan Kadyrov. 

9.38 – Mosca vuole rifornire armi alle forze separatiste Donbass
Mosca sta pensando di rifornire armi alle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk: lo ha reso noto il ministro Della Difesa, Serghei Shoigu. MOsca potrebbe trasferire nel Dopnbass sistemi di difesa missilistica e armi anti-tank.

9.34 – Il consigliere del sindaco di Mariupol: “16 ore di bombardamenti consecutivi”
«Le truppe russe continuano a bombardare la città colpendo i civili con missili e artiglieria. Lo riferisce il consigliere del sindaco di Mariupol Petro Andryshchenko. "Ogni giorno l'inumanità russa aumenta. Abbiamo subito circa 16 ore di bombardamenti consecutivi in aree residenziali. Inoltre sarebbe stata diffusa la falsa notizia che i russi controllano il centro della città e che è stata distrutta l'Azovstal (una delle più grandi aziende di laminazione dell'acciaio in Ucraina, ndr): non è vero», conclude.

9.29 – La Fao: incertezze sul mercato globale 
«È probabile che il commercio mondiale di mais diminuisca a causa delle aspettative che la perdita di esportazioni dall'Ucraina non sarà colmata da altri esportatori e a causa dei prezzi elevati. Anche le prospettive di esportazione dell'olio di girasole e di altri oli alternativi restano incerte». A segnalarlo è il direttore generale della Fao QU Dongyu in un report. «I principali importatori di olio di girasole, tra cui India, Unione Europea, Cina, Iran e Turchia, dovranno quindi trovare altri fornitori o altri oli vegetali, che potrebbero avere un effetto ricaduta sugli oli di palma, di soia e di colza».

9.22 – Bombe su Lutsk, il sistema di allarme non ha funzionato
Almeno una persona è morta nella città ucraina di Lutsk, bombardata all'alba dagli aerei russi: lo ha reso noto il sindaco della città Ihor Polishchuk sul suo profilo Facebook. «Intorno alle 5:45 ci sono state tre esplosioni. Tre missili hanno colpito il nostro aeroporto militare. C'è un morto». Il sindaco ha aggiunto che il sistema d'allarme cittadino «non ha funzionato affatto» e che si sta cercando di ripristinarlo.

9.14 – Raid sulla regione di Sumy: 2 morti
Raid russi sono stati eseguiti nella notte sulla regione di Sumy, nel nord-est dell'Ucraina. Lo ha riferito su Twitter Kyiv Independent, precisando che due civili sono stati uccisi nel villaggio di Kerdylivshchyna.

9.08 – Il convoglio russo vicino a Kiev si è disperso: “Pronto l’attacco”
Non è più compatto il grande convoglio, lungo circa 60 chilometri, che nei giorni scorsi si stava lentamente dirigendo verso Kiev, la capitale dell'Ucraina. Lo evidenziano nuove immagini satellitari diffuse dalla società privata Maxar Technologies. Secondo quanto riporta la Bbc, le immagini mostrano che il convoglio si è «in gran parte disperso e ridistribuito» nei dintorni della capitale, facendo ipotizzare che a breve possa scattare una nuova offensiva contro Kiev. Le foto satellitari, precisa Axios, mostrano unità corazzate presumibilmente appartenenti al convoglio manovrare in alcune zone nei dintorni di Kiev e nei pressi dell'aeroporto di Antonov. A Berestyanka, a ovest della capitale, sono stati segnalati camion con i rifornimenti e quelle che sembrano lanciarazzi multipli. Artiglieria pronta è dispiegata nei pressi di Lubyanka.

9.04 – Kiev: Mosca crea "uffici amministrativi" nelle zone occupate
L'Ucraina ha denunciato che in regioni come quella di Kherson, occupata dall'esercito russo, gli occupanti stanno cercando di creare «uffici di comando», una sorta di rete amministrativa, per tenere la popolazione sotto controllo. Kherson, situata nell'Ucraina meridionale, è stata una delle prime città conquistate dall'esercito russo nell'invasione cominciata il 24 febbraio. «Nella regione di Kherson, il nemico sta cercando di creare un sistema di “uffici di comando per mantenere l'ordine” negli insediamenti temporaneamente occupati», riferisce l'agenzia ucraina Ukrinform, citando il servizio stampa dello Stato maggiore delle Forze armate. Secondo la fonte, «l'aggressiva propaganda russa sta iniziando a lavorare attivamente nei territori temporaneamente occupati». 

8.45 – Media: distrutto lo stadio di Chernihiv
Nei raid russi condotti su Chernihiv, nel nord-est dell'Ucraina, è stato distrutto lo stadio. Lo riporta la Bbc, sottolineando come nello stadio - in passato intitolato a Yuri Gagarin - giochi il Desna, la squadra in cui ha mosso i primi passi uno dei più famosi calciatori ucraini, Andriy Yarmolenko.

8.40 – Il consigliere di Zelensky: le grandi città sotto attacchi devastanti
Alcune delle principali città ucraine, tra cui Dnipro e Lutsk, sono «sottoposte ad attacchi devastanti». Lo ha denunciato su Twitter il consigliere della presidenza ucraina, Mykhailo Podolyak, secondo cui i raid hanno colpito Lutsk, vicino al confine polacco, mentre tre grandi esplosioni sono state segnalate nella città occidentale di Ivano-Frankivsk. «Anche Dnipro è sotto attacco - ha aggiunto - La guerra distruttiva della Russia contro i civili e le grandi città continua».

8.33 – Colpita rete idrica, Chernihiv senz’acqua
Chernihiv, nel nord dell'Ucraina, è rimasta senza acqua dopo che nei raid russi sono state colpite le reti di approvvigionamento idrico della città. Lo riporta il Kyiv Independent, citando la società locale di gestione dell'acqua Chernihivvodokanal. La società ha precisato di aver individuato il danno, annunciando che ci vorranno dalle tre alle quattro ore per la riparazione. 

8.23 – Tass: 220mila civili di Donbass e Ucraina evacuati in Russia
Oltre 220 mila persone sono state evacuate verso la Russia dal Donbass e dal resto dell'Ucraina, secondo quanto rende noto l'agenzia Tass, citando diverse agenzie di sicurezza regionali. «Ad oggi - ha precisato - circa 222 mila persone hanno attraversato il confine russo. Tra loro, 50 mila bambini». «Più di 193 mila persone sono arrivate in Russia da Donetsk e Lugansk dal 18 febbraio», quando l'evacuazione fu annunciata dalle autorità di queste autoproclamate repubbliche separatiste. Inoltre, circa 30 mila hanno lasciato il territorio ucraino attraverso i posti di blocco nelle regioni di Belgorod, Bryansk, Kursk e Crimea.

8.10 - L'ucraina Energoatom non acquisterà più combustibile nucleare russo
La società nucleare statale ucraina Energoatom non acquisterà più combustibile nucleare russo, ha annunciato la società.

7.55 – “Probabile attacco a Kiev nei prossimi giorni”
Le truppe russe stanno iniziando a riposizionarsi in vista di una nuova offensiva ed è «probabile» un attacco a Kiev nei prossimi giorni. Lo sostiene l'intelligence britannica, in un nuovo aggiornamento pubblicato dall'account Twitter del ministero della Difesa.

7.45 – L’intelligence britannica: improbabile che Mosca abbia raggiunto gli obiettivi militari previsti
È «molto improbabile» che la Russia ad oggi abbia raggiunto gli obiettivi militari che erano stati indicati prima dell'invasione. Lo sostiene l'intelligence britannica, in un nuovo aggiornamento pubblicato dall'account Twitter del ministero della Difesa. Secondo gli 007, le forze russe sul terreno continuano a fare «progressi limitati e questo a causa sia dei problemi logistici sia della forte resistenza degli ucraini».

7.36 – I russi: inutilizzabili gli aeroporti militari a Ivano-Frankivsk e Lutsk
Le forze separatiste del Donbass stanno «restringendo l'anello» intorno alla città portuale ucraina di Mariupol e hanno preso il controllo della città di Volnovakha; nel settore occidentale dell'Ucraina, invece, sono stati resi «inutilizzabili» gli aeroporti militari nelle città di Ivano-Frankivsk e Lutsk: è questo l'ultimo aggiornamento del ministero della Difesa russo relativo alla situazione sul campo, in Ucraina.

7.26 – Mosca rivendica il controllo di Volnovakha
La città ucraina di Volnovakha, nel sud-est del Paese, è sotto il controllo delle truppe dell'autoproclamata Repubblica di Donetsk. Lo ha annunciato il ministero della Difesa russo, citato dall'agenzia Interfax.

7.18 – Zelensky: attacco russo su corridoio umanitario
«Mariupol e Volnovakha restano completamente bloccate. Anche se abbiamo fatto tutto il possibile per far funzionare i corridoi umanitari, da parte russa non c'è stato il cessate il fuoco». Così sui social il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Vicino a Mariupol, «carri armati russi hanno aperto deliberatamente il fuoco sul corridoio umanitario, che è un corridoio di vita», aggiunge.

6.58 – Raid aerei su Dnipro: “Colpito un asilo”
Raid aerei sono stati condotti su alcune aree di Dnipro, nel centro dell'Ucraina. Lo riferisce l'agenzia Ukrinform, citando i servizi di emergenza di Kiev, secondo cui almeno una persona è morta. I raid, evidenzia la fonte, si sono concentrati sul quartiere di Novokadatskyi. Sarebbero stati colpiti un asilo, un edificio residenziale e due fabbriche di scarpe. I soccorritori sono sul posto.

6.45 – Putin: non vogliamo isolarci da nessuno
La Russia non ha intenzione di «isolarsi da nessuno» ed è «aperta a lavorare con tutti i nostri partner stranieri che lo vogliano». Lo ha dichiarato ieri sera il presidente russo, Vladimir Putin, durante un incontro con i membri del governo russo. 

6.30 – Attacchi russi a Lutsk
La tv e i media ucraini hanno riferito di esplosioni a Lutsk, nel nord-ovest dell'Ucraina, così come a Dnipro, una città dell'entroterra situata sul fiume Dnepr, nella parte centro orientale del Paese. Lo riferisce la Bbc, sottolineando che in queste città non c'erano stati bombardamenti russi finora. L'attacco a Lutsk ha preso di mira un aeroporto, secondo gente del posto. E ci sono anche notizie che l'attacco russo avrebbe colpito una fabbrica, l'unico luogo in cui è possibile riparare alcuni motori di aerei da combattimento.

06.16 - Esplosioni a Dnipro
Forti esplosioni sono state udite questa mattina a Dnipro, terza città ucraina e importante porto fluviale. Lo riferiscono i servizi di emergenza di Kiev. Alcuni media locali affermano che è in corso un attacco missilistico.

05.38 – Ambasciatore ucraino in Australia: “Attacco si poteva prevenire Vorremmo espulsione ambasciatore russo e boicottaggio beni”
Una tempestiva e unificata risposta con dure sanzioni al presidente russo Vladimir Putin poteva prevenire l'invasione dell'Ucraina, secondo il capo dell'ambasciata ucraina a Canberra, che ha sollecitato un’azione più forte per salvare i civili da sempre più intensi bombardamenti. Parlando al National Press Club in Canberra, l'incaricato di affari Volodymyr Shalkivskyi ha chiesto l'espulsione dell'ambasciatore russo in Australia come parte di una più dura risposta, in linea con la condanna dei leader mondiali del catastrofico attacco russo su un ospedale di maternità a Mariupol. La ministra degli Esteri australiana Marise Payne ha già indicato che l'espulsione dell'ambasciatore è «un’opzione corrente», ma ha anche indicato che possa essere utile mantenere una linea diretta di comunicazione con il governo russo. «Avevamo chiesto ai nostri partner di imporre quelle sanzioni prima dell'attacco. Crediamo che avrebbero potuto prevenire l'invasione, ma i nostri partner occidentali non volevano irritare o fornire un pretesto al Cremlino», ha detto l'ambasciatore ucraino. «Vorremmo un boicottaggio di tutti i beni e servizi russi in Australia, che si fermi l'accesso a navi russe in acque territoriali australiane», ha aggiunto.

05.34 – Zelensky: “In Ucraina non si fabbricano armi chimiche. Temo invece che la Russia pensi di usarle”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha respinto le accuse russe di sviluppare armi chimiche: «Sono il presidente di un paese degno, di una nazione degna. E padre di due bambini. E nella mia terra non sono state sviluppate armi chimiche o altre armi di distruzione di massa», ha affermato in un suo video intervento. La Russia ha riferito di avere trovato documenti che mostrerebbero componenti di armi biologiche realizzati in laboratori ucraini con il finanziamento del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Su questo Zelensky ha risposto: «Mi preoccupa molto: perché se vuoi conoscere i piani della Russia, guarda a cosa la Russia accusa gli altri di pianificare».

05.08 – Michel: “Inviteremo regolarmente Zelensky ai Consigli europei, Ucraina appartiene a famiglia Ue"
«Lavoreremo per rafforzare i legami sul piano politico, ad esempio inviteremo regolarmente il presidente Volodymyr Zelensky a partecipare ai Consigli europei. Sul piano pratico collegheremo ulteriormente le reti e le infrastrutture ucraine all'Unione». Lo ha detto il presidente del Consiglio Ue Charles Michel al termine della cena di lavoro dei leader Ue a Versailles soffermandosi sull'accordo in merito alla richiesta di adesione dell'Ucraina. Il Paese, ha sottolineato Michel «appartiene alla famiglia europea».

05.04 – Oms a Kiev: “Distrugga patogeni pericolosi”
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha consigliato all'Ucraina di distruggere i patogeni pericolosi presenti nei laboratori di salute pubblica del Paese per prevenire «eventuali fuoriuscite» che potrebbero diffondere malattie tra la popolazione. È quanto si legge in una nota inviata dall'organizzazione a Reuters. Gli esperti di sicurezza biologica affermano che il movimento di truppe russe in Ucraina e il bombardamento delle sue città hanno aumentato il rischio di fuga di agenti patogeni, nel caso un attacco colpisca queste strutture.

04.40 – Mosca: Usa fermino attività estremiste di Facebook
Mosca ha chiesto agli Stati Uniti di porre fine alle «attività estremiste» di Meta, che ha imposto una temporanea deroga ai messaggi di odio sulle controllate Facebook e Instagram per consentire quelli diretti alle forze armate russe impegnate in Ucraina. «Chiediamo alle autorità di fermare le attività estremiste di Meta e prendere misure per portare i responsabili di fronte alla giustizia», si legge in un tweet apparso sul profilo dell'ambasciata russa a Washington, «gli utenti di Facebook e Instagram non hanno dato ai proprietari di queste piattaforme il diritto di determinare i criteri della verità e di mettere le nazioni l'una contro l'altra».

04.32 – Pechino preoccupata: “Pronti a sforzi costruttivi”
La Cina è «profondamente preoccupata» per la situazione in Ucraina, ed è pronta a compiere «sforzi costruttivi» per mantenere la pace nella regione. Lo ha dichiarato il primo ministro cinese, Li Keqiang, nella conferenza stampa al termine dei lavori della sessione plenaria annuale dell'Assemblea Nazionale del Popolo, il ramo legislativo del parlamento cinese. Li ha ribadito il sostegno della Cina ai negoziati tra Russia e Ucraina e l'incoraggiamento a tutti gli sforzi che portino a una soluzione pacifica della crisi. «La priorità assoluta è evitare che le tensioni si inaspriscano o sfuggano al controllo», ha detto Li, e «la Cina chiede la massima moderazione per prevenire una crisi umanitaria su larga scala». Li ha infine ribadito la contrarietà della Cina alle sanzioni alla Russia: «Avranno impatto sulla ripresa economica mondiale e saranno dannose per tutti».

03.23 – Leader Ue: “Russia garantisca corridoi umanitari”
«Chiediamo alla Russia di rispettare pienamente i suoi obblighi ai sensi del diritto umanitario internazionale. Deve garantire un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli alle vittime e agli sfollati interni in Ucraina e consentire un passaggio sicuro ai civili che vogliono andarsene». È quanto si legge nella dichiarazione finale del vertice Ue di Versailles.

03.21 – Leader Ue: “Garantire sicurezza impianti nucleari”
«Chiediamo che la sicurezza e la protezione degli impianti nucleari ucraini siano immediatamente garantite con l'assistenza dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica». È quanto si legge nella dichiarazione finale del vertice Ue di Versailles. «La Russia, e la sua complice Bielorussia, hanno la piena responsabilità di questa guerra di aggressione e i responsabili saranno ritenuti responsabili dei loro crimini, anche per aver preso di mira indiscriminatamente civili e oggetti civili. A questo proposito accogliamo con favore la decisione del pubblico ministero della Corte penale internazionale di aprire un'indagine», sostengono ancora i leader.

03.19 – Leader Ue: “Pronti ad adottare subito altre sanzioni”
«Lodiamo il popolo ucraino per il coraggio dimostrato nel difendere il proprio paese e i nostri valori condivisi di libertà e democrazia. Non li lasceremo soli. L'Ue e i suoi Stati membri continueranno a fornire sostegno politico, finanziario, materiale e umanitario coordinato. Ci impegniamo a fornire sostegno per la ricostruzione di un'Ucraina democratica una volta cessato l'assalto russo. Siamo determinati ad aumentare ulteriormente la nostra pressione su Russia e Bielorussia. Abbiamo adottato sanzioni significative e restiamo pronti a procedere rapidamente con ulteriori sanzioni». È quanto si legge nella dichiarazione finale del vertice Ue di Versailles.

03.15 – Leader Ue: “Esame richiesta adesione su base Trattati”
«Il 28 febbraio 2022, esercitando il diritto dell'Ucraina di scegliere il proprio destino, il presidente dell'Ucraina ha presentato la domanda dell'Ucraina per diventare membro dell'Unione europea. Il Consiglio ha agito rapidamente e ha invitato la Commissione a presentare il suo parere su tale domanda conformemente alle pertinenti disposizioni dei Trattati». È quanto si legge nella dichiarazione finale del vertice Ue di Versailles. «In attesa di ciò e senza indugio, rafforzeremo ulteriormente i nostri legami e approfondiremo la nostra partnership per sostenere l'Ucraina nel perseguire il suo percorso europeo. L'Ucraina appartiene alla nostra famiglia europea», si legge ancora.

03.09 – Michel: “Rafforzeremo i legami già in essere”
«È chiaro che l'Ucraina appartiene alla famiglia europea. Vogliamo sostenere tutti gli sforzi per consolidare i legami con l'Ucraina». Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, al termine della prima giornata del vertice Ue di Versailles. «Lavoriamo per legami più stretti sul piano politico, ad esempio inviteremo regolarmente il presidente Volodymyr Zelensky a partecipare ai Consigli europei; sul piano pratico collegheremo ulteriormente le reti e le infrastrutture ucraine all'Ue», ha spiegato Michel.

03.03 – Michel: "Altri 500 mln euro di materiali da fondo Pace"
«L'Alto rappresentante ha annunciato la volontà di mobilitare altri 500 milioni di euro dal fondo europeo per la pace per il sostegno materiale all'Ucraina». Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, al termine della prima giornata del vertice Ue di Versailles.

03.01 – Rutte conferma: “Non prevista adesione accelerata a Ue per Ucraina”
Il premier olandese, Mark Rutte, ha confermato al termine della prima giornata del Vertice Ue di Versailles che «non esiste un percorso per l'adesione accelerata dell'Ucraina all'Unione europea». «C’è il percorso della richiesta che stiamo seguendo e che potrebbe richiedere mesi o anni e dall'altra parte, per il breve termine, forniamo sostegno e assistenza umanitaria all'Ucraina», ha spiegato Rutte al termine della lunga riunione.

02.43 – Borsa: Hong Kong pesante in avvio, a -3,27%
Avvio pesante per la Borsa di Hong Kong, sui timori delle incertezze della guerra Ucraina-Russia: l'indice Hang Seng segna nelle prime battute un tonfo del 3,27%, a 20.207,67 punti.

02.32 – Terminati i lavori al summit Eu, accordo su testo
I lavori del primo giorno del Consiglio Europeo informale a Versailles sono terminati intorno alle 2.20, con un accordo tra i leader sul testo relativo all'Ucraina, in guerra con la Russia. I capi di Stato e di governo ritorneranno a riunirsi domattina alle 10.

02.31 – Kiev accusa: “Colpita sede reattore sperimentale Kharkiv”
Un tweet pubblicato sul profilo del Parlamento ucraino accusa l'esercito russo di aver attaccato l'Istituto di Fisica e Tecnologia di Kharkiv, all'interno del quale si trova un reattore nucleare sperimentale. «Il bombardamento ha causato un incendio in un albergo nelle vicinanze», si legge nel tweet, «la battaglia continua». L'Ispettorato di Stato per la Regolamentazione Nucleare, scrive il Kyiv Independent, ha riferito che l'istituto è stato colpito. «Sono stati danneggiati l'esterno e forse numerosi laboratori all'interno dell'edificio», scrive la testata ucraina.

02.25 – Aiea: “Ci saranno ispezioni nei siti nucleari. Non sappiamo se linee elettriche Chernobyl siano state riparate”
Il direttore generale dell'agenzia internazionale per l'energia atomica Rafael Grossi ha reso noto che l'organismo ha «programmato ispezioni fisiche» nei siti nucleari ucraini. Lo riferisce la Bbc, aggiungendo che l'Ucraina ha comunicato all'Aiea di aver perso le comunicazioni con la centrale di Chernobyl. Grossi ha aggiunto che l'Aiea non è ancora stata in grado di confermare i rapporti secondo cui le linee elettriche della centrale di Chernobyl sarebbero state riparate, il giorno dopo la perdita degli alimentatori esterni.

02.20 – Kiev ad Aiea: “Interrotte comunicazioni con Chernobyl”
L’autorità ucraina per l'energia atomica ha riferito all'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) di aver perso ogni canale di comunicazione con la centrale dismessa di Chernobyl, caduta in mano ai russi. Lo riferisce l'Aiea. Il direttore generale dell'organizzazione, Rafael Mariano Grossi, ha affermato di essere a conoscenza di informazioni secondo le quali sarebbe stata ripristinata l'energia elettrica nel sito e di essere alla ricerca di conferme.

01.59 – Lunga cena di lavoro leader Ue a Versailles, Ucraina sul tavolo. Focus su richiesta adesione Kiev, Paesi membri divisi
Lunga cena di lavoro a Versailles al vertice informale dei leader europei convocato da Emmanuel Macron, presidente di turno del semestre Ue. Dopo la prima sessione pomeridiana i capi di Stato e di governo dell'Unione si sono diretti, con oltre un’ora di ritardo, nella Galleria degli Specchi, simbolo della sontuosità della Reggia simbolo della monarchia transalpina. Ed è nel corso della cena che i Paesi membri hanno approfondito ulteriormente la situazione in Ucraina, facendo il punto sullo status quo militare e diplomatico della crisi e mettendo sul tavolo una possibile risposta alla richiesta di adesione all'Ue formalizzata da Kiev. Il sostegno politico dell'Ue alla prospettiva europea dell'Ucraina sarà inserito nella Dichiarazione di Versailles che, nelle prossime ore, il vertice dei leader ufficializzerà. Ma, vista la durata della cena (circa 4 ore), è possibile che, nel corso della riunione siano riemerse le diverse sensibilità interne all'Ue sul ritmo da dare all'avvicinamento dell'Ucraina all'Ue in momento critico del conflitto con la Russia. Paesi come l'Olanda, ad esempio, ancora nelle ore scorse si dicevano contrari alla concessione dello status di candidato a Kiev. Un possibile compromesso potrebbe essere trovato nell'impegno politico ad un ulteriore rafforzamento dell'accordo di associazione in essere tra Ue e Ucraina. Magari prevedendo che il governo di Kiev partecipi, come osservatore, ad alcune riunioni dei leader europei.

01.57 – Kuleba: “Armi biologiche? Mosca verso false flag”
L'Ucraina non possiede armi biologiche e le accuse giunte da Mosca in questo senso potrebbero preludere a un attacco russo con questi strumenti, che verrebbe poi attribuito a Kiev. Lo afferma su Twitter il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba. «L'ossessione maniacale con la quale vari ufficiali russi fantasticano di inesistenti armi o pericoli biologici o chimici in Ucraina è profondamente inquietante e potrebbe davvero indicare che la Russia stia preparando un altro orribile operazione “false flag”», scrive Kuleba, «questo tweet è a verbale».

01.42 – Smantellato convoglio russo lungo 64 km fuori da Kiev
Il convoglio militare russo diretto verso Kiev risulta in larga parte disperso e riposizionato, secondo quanto emerge dalle immagini satellitari diffuse dalla compagnia privata Maxar Technologies. Le immagini, spiega Reuters, mostrano unità corazzate manovrare nelle città circostanti, nei pressi dell'aeroporto. A Berestyanka, a Ovest di Kiev, sono stati segnalati camion con i rifornimenti e quelle che sembrano batterie lanciarazzi multiple. Obici in posizione di fuoco appaiono dispiegati nei pressi di Lubyanka.

01.34 – Premier Svezia: “Alcuni Paesi non voglio pagare a proprie spese”
«Sono stata ministro delle Finanze per sette anni: alcuni Paesi trovano sempre nuovi argomenti per cui non dovrebbero pagare le proprie spese». Lo ha detto la premier svedese Magdalena Andersson, rispondendo ad una domanda a proposito dell'idea di emettere debito comune per finanziare le spese per la difesa e per la riduzione della dipendenza dagli idrocarburi russi, a margine del Consiglio Europeo informale di Versailles.

01.24 – Usa: "Le forze russe si sono avvicinate a Kiev. Cinque chilometri nelle ultime 24 ore”
Le forze russe si sono avvicinate di cinque chilometri a Kiev nelle ultime 24 ore. Lo afferma un funzionario del Pentagono, sottolineando che le forze russe continuano ad avanzare anche se gli ucraini si stanno battendo con forza.

01.14 – Borsa Tokyo apre in calo, Nikkei -0,86%
La borsa di Tokyo apre in calo sulla scia dei preoccupanti dati sull'inflazione negli Stati Uniti e per via dei timori di un prolungarsi del conflitto in Ucraina. L'indice Nikkei cede lo 0,86% a 25.468,81 punti. Il Topix sull'intero listino perde l'1% a 1.811,80 punti.

01.09 – Macron: “Condizioni Putin non accettabili per nessuno”
«Sono ottimista ma cerco di essere anche realista. Siamo sempre impegnati nel dialogo con il presidente Putin. Lo ero fino all'ultimo minuto prima che lanciasse questa guerra e anche dopo che l'ha lanciato. Abbiamo cercato di aprire i negoziati per il cessate il fuoco. Devo però ammettere, con tutta onestà, che le condizioni che mette sul tavolo non sono accettabili per nessuno». Lo ha dichiarato il presidente francese, Emmanuel Macron, dopo la sua ennesima telefonata con il presidente russo, Vladimir Putin.

01.01 – Mike Pence vola al confine e incontra rifugiati
L'ex vice presidente americano, Mike Pence, ha visitato il confine dell'Ucraina e incontrato i rifugiati in fuga. Postando sui social alcune foto con la moglie al confine, Pence ha invitato i suoi follower a donare per la popolazione. «L'impatto dell'invasione della Russia su queste famiglie spezza il cuore e c'è un grande bisogno di aiuto. Incoraggiamo tutti a pregare e donare» alle varie organizzazioni, mette in evidenza Putin.

00.58 – Kuleba: “Ossessione russa su armi biologiche preoccupa. Potrebbe indicare che Mosca prepara azione con falsa bandiera”
«L'ossessione maniacale con cui vari funzionari russi fantasticano su armi o rischi biologici o chimici inesistenti in Ucraina è profondamente preoccupante e potrebbe effettivamente indicare che la Russia sta preparando un'altra orribile operazione sotto falsa bandiera». Lo scrive il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba su Twitter.

00.52 – Zelensky: “Abbiamo bisogno di più armi perché barbarie russa non si ferma”
«Mesi fa, quando non c'era l’invasione, tutti hanno visto che un’invasione era possibile. Le truppe erano al nostro confine. E ho detto: applicate sanzioni contro la Russia in modo che non pensino nemmeno di attaccare. Non l'hanno fatto. Ho detto: date all'Ucraina un sostegno tale che sappiamo che la nostra sicurezza è garantita. Ugualmente non è stato fatto. Ora abbiamo un'invasione molto crudele, uccidono persino i profughi. I loro missili hanno colpito case, università, chiese. Questa è barbarie. E sì, riceviamo armi. Ma ovviamente serve di più, perché la barbarie non si ferma». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un'intervista a Die Zeit.

00.49 – Zelensky: “Preoccupato da accuse Mosca su armi chimiche”
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un messaggio video ha espresso preoccupazione per le accuse russe secondo le quali Kiev starebbe preparando un attacco chimico ritenendo che possano preludere a un'offensiva di questo genere da parte di Mosca. Lo riporta il Kyiv Independent. «Sono molto preoccupato», ha affermato Zelensky, rivolto alla Russia, «se farete qualcosa di simile contro di noi, riceverete le più severe sanzioni».

00.46 – Zelensky: “Se le sanzioni bastassero l'invasione si sarebbe fermata”
«Se le sanzioni bastassero, l'invasione si sarebbe fermata. Si continuano a comprare petrolio e prodotti petroliferi russi. Le multinazionali occidentali rimangono ancora nel mercato russo con varie scuse. Sì, ci sono compagnie morali che se ne sono andate e per questo gli siamo grati. Ma ci sono giganti del business che stanno ancora scegliendo soldi insanguinati. Tutti devono essere morali. E intensificare le sanzioni contro la Russia per questa invasione brutale e non provocata, che ricorda i periodi peggiori della Seconda guerra mondiale». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un'intervista a Die Zeit. «Se parliamo di sanzioni, si tratta principalmente di petrolio, prodotti petroliferi e gas. I porti del mondo dovrebbero essere chiusi alle navi russe. Le compagnie cargo devono smettere di inviare e ricevere merci in Russia e dalla Russia. Non dovrebbero esserci eccezioni per banche russe in disconnessione da Swift. Queste sono cose specifiche che si possono fare», aggiunge.

00.38 – Russia chiede riunione Consiglio Sicurezza Onu per discutere “attività biologica militare Usa”
La Russia ha chiesto una riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu per discutere le «attività biologiche militari americane in Ucraina». Lo afferma Dmitry Polyanskiy, della missione permanente russa all'Onu. La riunione d’urgenza, viene riferito, si terrà oggi alle 16 ore italiane. Washington e Kiev hanno respinto le accuse. Mosca nel 2018 aveva affermato che gli Stati Uniti conducessero esperimenti biologici segreti in un laboratorio in Georgia, altra ex repubblica sovietica che, come l'Ucraina, punta ad entrare a far parte della Nato e dell'Unione Europea. Mercoledì scorso, durante la riunione mensile del Consiglio di Sicurezza sull'uso di armi chimiche in Siria, Stati Uniti e Regno Unito hanno sostenuto a loro volta che la Russia potrebbe usare questi strumenti in Ucraina. «La Russia ha diffuso ripetutamente disinformazione sull'uso ripetuto di armi chimiche da parte della Siria», ha affermato il vice ambasciatore degli Stati Uniti all'Onu, Richard Mills, «la recente ondata di bugie della Russia nel tentativo di giustificare la guerra premeditata e ingiustificata contro l'Ucraina dovrebbe chiarire, una volta per tutte, che non ci si può fidare della Russia quando si parla dell'uso di armi chimiche in Siria». «La Russia ha continuato la sua guerra di aggressione contro l'Ucraina, assediando le città, uccidendo indiscriminatamente civili, costringendo milioni di persone a fuggire in cerca di sicurezza», ha affermato il vice ambasciatore britannico all'Onu, James Kariuki. «I parallelismi con l'azione russa in Siria sono evidenti» e «il confronto si estende anche alle armi chimiche, poiché vediamo lo spettro familiare della disinformazione russa incombere in Ucraina», ha aggiunto Kariuki.

00.37 – Zelensky: “Per sapere piani Mosca bisogna guardare di cosa accusa gli altri”
«I propagandisti russi ci accusano, di nuovo, che stiamo presumibilmente sviluppando armi biologiche. Presumibilmente preparando un attacco chimico. Questo mi preoccupa molto, perché ci siamo convinti una volta di più: se vuoi sapere i piani della Russia, guarda di cosa la Russia accusa gli altri. Quali sono queste accuse di preparare attacchi chimici? Hanno deciso di “de-chimicizzare” l'Ucraina? Ammoniaca? Fosforo? Cos’altro avete preparato per noi? Dove colpirete con un'arma chimica? Al reparto maternità di Mariupol? Alla chiesa di Kharkiv? All'ospedale pediatrico di Okhmatdet?». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un videomessaggio. «Nella mia terra non sono state sviluppate armi chimiche o altre armi di distruzione di massa. Il mondo intero lo sa. Lo sapete. E se fate una cosa del genere contro di noi, riceverete le sanzioni più dure», ha aggiunto.

00.25 – Zelensky: “Dopo la vittoria ricostruiremo tutto quello che è stato distrutto”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato di aver incaricato il governo di creare uno speciale programma statale dedicato alla ricostruzione di ogni città colpita dall'invasione russa. «Dopo la guerra, dopo la nostra vittoria, noi ricostruiremo tutto ciò che è stato distrutto. Molto velocemente e con una qualità molto elevata»m ha detto Zelensky, come riporta la Cnn. «Uno speciale programma per la ricostruzione sarà creato per ogni città interessata. Ho già dato disposizioni al governo di cominciare a elaborare il piano», ha aggiunto.

00.24 – Zelensky: “Popoli europei sono per nostra adesione a Ue, politici si adeguino”
«Lo so per certo: se i popoli decidessero della nostra adesione all'Ue, sceglierebbero sicuramente il popolo ucraino. Oggi, quando vedo il sostegno dei popoli di ogni paese nelle piazze delle capitali europee, so che il popolo ucraino è già nell'Unione europea. Ebbene, i politici sono sicuro che si stiano adeguando. Preferibilmente più velocemente». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un videomessaggio.

00.17 – Zelensky: “Adesione all’Ue è l’esame finale per l’Europa”
«Proseguono in Europa le discussioni sul futuro dell'Ucraina nell'Ue. Credo che il nostro popolo, il nostro Stato, il nostro esercito abbiano fatto di tutto per farci desiderare di essere lì tra pari. Per essere invitati. Questo è l'esame finale per l'Europa. Tra i leader degli stati ci sono quelli che ci sostengono. E c'è chi sostiene solo se stesso». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un videomessaggio.

00.16 – 20 mila sfollati lasciano la regione di Sumy verso l’area occidentale del Paese
Circa 20 mila persone sono riuscite a lasciare la regione di Sumy, Ucraina nordorientale, grazie ai corridoi umanitari. Lo riferisce la Cnn citando le autorità ucraine. «Bus da Sumy e Trostianets stanno arrivando a Lubny, da dove le persone evacuate utilizzeranno i treni per raggiungere le zone occidentali del Paese», ha detto Dmytro Lunin, capo dell'amministrazione della regione di Poltava.

00.10 – Zelensky: “Mosca ha attaccato un corridoio umanitario, tiene ostaggio Mariupol”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto in un videomessaggio di aver inviato «un convoglio di camion a Mariupol con cibo, acqua, medicine. Ma gli occupanti hanno lanciato un attacco con carri armati esattamente dove avrebbe dovuto trovarsi il corridoio, il "corridoio della vita”». «Lo hanno fatto deliberatamente. Sapevano cosa stavano interrompendo. Hanno un chiaro ordine di tenere in ostaggio Mariupol», ha sottolineato Zelensky. «Oggi hanno distrutto l'edificio della direzione principale del servizio di emergenza statale nell'oblast di Donetsk. Il punto di incontro per le persone in attesa di evacuazione era accanto a quell'edificio: è terrorismo aperto da terroristi esperti. Il mondo deve saperlo. Il mondo deve riconoscerlo. Abbiamo tutti a che fare con uno stato terrorista. Qualunque cosa accada, continueremo a cercare di fornire aiuti umanitari a Mariupol di cui la sua gente ha un disperato bisogno. La nostra gente, gli ucraini», ha detto ancora Zelensky, «gli invasori fanno di tutto per ingannare le persone nelle città bloccate. Bloccano le comunicazioni, non danno informazioni». «Lo Stato sta facendo di tutto per aiutare la città a far sapere ai residenti di Mariupol: stiamo combattendo. Non fermeremo la lotta», è l'appello conclusivo di Zelensky, «se hai l'opportunità di parlare con le persone a Mariupol, di scrivere loro, ricorda loro che l'Ucraina è con loro con tutto il cuore e sta facendo di tutto per fermare la tortura della città».

00.07 – Zelensky: “In 2 giorni evacuati quasi 100 mila”
In due giorni sono state evacuate dalle città ucraine sotto il fuoco delle forze russe quasi 100 mila persone. Lo ha affermato il presidente Volodymyr Zelensky.

00.05 – Facebook allenta regole parole violente contro russi
Facebook ha annunciato di aver allentato le regole per consentire discorsi violenti contro gli «invasori russi». La deroga sarà valida sia su Facebook che su Instagram e consentirà messaggi ostili nei confronti dell'esercito e dei leader russi. «A causa dell'invasione russa dell'Ucraina, siamo tolleranti verso forme di espressione politica che normalmente violerebbero le nostre regole sui discorsi violenti come “morte agli invasori russi”», ha confermato a France Presse Andy Stone, capo delle comunicazioni di Meta, casa madre delle due reti sociali, «continuiamo a non consentire appelli credibili alla violenza contro i civili russi».

00.01 – Onu: “Quasi 2 milioni di sfollati interni”
Si stima che siano 1,9 milioni gli ucraini che sono stati costretti a lasciare le proprie case di fronte all'avanzata russa, spostandosi dalle linee del fronte verso Ovest. Lo ha riferito il portavoce dell'Onu, Stephane Dujarric, dando i numeri della situazione umanitaria che «continua a deteriorarsi a un ritmo allarmante» dopo 15 giorni di guerra. Oltre a quasi 2 milioni di sfollati interni, più di 2,3 milioni sono fuggiti nei Paesi vicini.

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