Il Viale di Bolgheri rischia di sparire: la "muffa" killer, la burocrazia e la ricerca di uno sponsor per curare i cipressi
«Il Consorzio, come sempre ha fatto negli anni, è disponibile a valutare qualsiasi proposta concreta gli venga presentata riguardante interventi di miglioramento sul territorio di Bolgheri». È la risposta della presidente del Consorzio per la Tutela dei Vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia Doc, Albiera Antinori
BOLGHERI. Cercasi sponsor per il Viale dei Cipressi, il mitico, unico viale di Bolgheri che da San Guido in duplice filar... Carducci ha immortalato per sempre nell’immaginario collettivo. Patrimonio dell’umanità dal 1995, simbolo iconico della Doc Bolgheri, piccola ma strafamosa enclave del vino in tutto il mondo. Sassicaia, Ornellaia, Masseto, Guado al Tasso si contendono l’alloro con i cipressetti di Giosuè, Premio Nobel per la Letteratura nel 1906.Un secolo e tre lustri dopo il Consorzio ha festeggiato i 25 anni della Doc con una cena apparecchiata lungo il Viale al tramonto. Suggestione ripetuta nel 2021. E dal Consorzio arriva un primo, timido sì a un’ipotesi di riorganizzazione del viale. Che dopo anni di “pace” mostra di nuovo segni di usura. I cipressi alla fine degli anni Novanta furono colpiti dal cancro, il seiridium cardinale, e sostituiti in larga parte con cloni resistenti alla malattia creati nei laboratori del Cnr. Cloni Bolgheri. Adesso il problema viene dal sottobosco. Lungo la strada, sotto i cipressi, è cresciuta infatti una folta siepe che crea “muffa” e mette a rischio anche la salute dei cloni. La manutenzione è costosa: il viale è di competenza della Provincia di Livorno. Un onere eccessivo, e allora perché non pensare a una forma di finanziamento privato? La proposta è arrivata da un consigliere provinciale, il castagnetano Benito Gragnoli in quota Fratelli d’Italia. Ma già l’idea di uno sponsor circolava a Bolgheri.
Facciamo un passo indietro: quei 4,7 chilometri che da San Guido, vecchia Aurelia, portano al borgo carducciano, risalgono al XIX secolo, quando fu ricostruita la via Imperii (appunto la vecchia Aurelia romana), con la realizzazione di una serie di strade perpendicolari: una di queste era il futuro viale di Bolgheri, che fu impreziosito dal duplice filare di cipressi, che presero il posto dei pioppi. Fu una scelta casuale, anzi per meglio dire economica, perché al porto di Piombino arrivarono i cipressi anziché i pioppi. Furono una seconda scelta. Eppure vincente.
Il viale costituito oggi da circa 2500 cipressi, ha assunto l’aspetto attuale tra la fine dell’Ottocento e i primi anni venti del Novecento, mentre solo nel 1954 fu asfaltato. Giosuè Carducci, che per molti anni visse a Bolgheri, col padre medico condotto costretto a scappare per i dissidi con i conti della Gherardesca, scrisse molti anni dopo Davanti San Guido. Un inno all’infanzia, all’età dell’oro, a Nonna Lucia. E per commemorare Carducci, che a Bolgheri tornò adulto per le cacce al cinghiale e le famose “ribotte” (le cene pantagrueliche), nel 1908 Giuseppe della Gherardesca fece innalzare un piccolo obelisco all’inizio del viale, vicino all’oratorio di San Guido.
Ora il monumento vivente cerca sponsor. «Il Consorzio, come sempre ha fatto negli anni, è disponibile a valutare qualsiasi proposta concreta gli venga presentata riguardante interventi di miglioramento sul territorio di Bolgheri». È la risposta della presidente del Consorzio per la Tutela dei Vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia Doc, Albiera Antinori.
«La cosa non è così semplice», frena però la presidente della Provincia di Livorno, Marida Bessi. «In primo luogo – spiega – la Provincia è proprietaria esclusivamente della strada del Viale di Bolgheri, mentre i cipressi e il sottobosco appartengono a privati; quindi la manutenzione che riguarda quest’ultimi non è di nostra competenza ma riguarda i privati e l’Unione montana dei Comuni Colline Metallifere, ente a cui la Regione ha affidato il sottobosco». Paradossalmente la Provincia è regolamentata da disciplinari rilasciati dall’Azienda regionale per la protezione ambientale della Toscana, i quali impediscono alla stessa di intervenire sui cipressi e sul sottobosco che sono al di fuori della banchina stradale.
La sindaca del Comune di Castagneto Carducci, Sandra Scarpellini, conferma e aggiunge che «i cipressi sono di proprietà privata, in massima parte della Società agricola Citai, ovvero della Tenuta San Guido, produttrice del famoso Sassicaia. Con la Provincia e l’Università di Pisa abbiamo ipotizzato di partecipare a un bando Pnrr per i contributi destinati a parchi e giardini, ma non è stato individuato come fattibile dalla proprietà dei cipressi. È stata però colta l’occasione per fissare, in collaborazione con Citai, la necessità di avvalersi della collaborazione scientifica dell’Università per un percorso duraturo di tutela per i cipressi. Resta però un tema – precisa la sindaca – : la Regione Toscana ha affidato la gestione del sottobosco all’Unione di Comuni montana Colline Metallifere, ed è evidente che per mancanza di risorse questo sia l’aspetto più deficitario». La frammentazione dei compiti va superata con un protocollo che deve vedere la regia della Regione Toscana.
(ha collaborato Rachele Bini)
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