Il gregge invade la Valsugana a San Giorgio in Bosco. Ai pastori in arrivo due multe: è polemica
L’ex sindaco Marcolongo: «Assurda l’ordinanza che vieta la transumanza». Il primo cittadino Nicola Pettenuzzo assicura che porterà il caso in Regione
SAN GIORGIO IN BOSCO. Pecore in transito per pochi minuti in Valsugana, un rito antico che finisce con sirene spiegate e vigili che annunciano multe per i pastori.
Sulla vicenda ancora una volta ha fatto sentire la sua voce l’ex sindaco di San Giorgio in Bosco, Leopoldo Marcolongo, strenuo difensore della pastorizia.
Che racconta l’accaduto: «Sabato scorso un gregge ha attraversato la Valsugana all’altezza di villa Bolzonella per dirigersi verso Cogno».
L’operazione è durata appena 5 minuti e gli autisti hanno atteso senza proteste, incuriositi e affascinati dal passaggio degli animali.
Il problema è che il transito non è passato inosservato ai tutori dell’ordine: «I pastori avevano appena svoltato per via Bolzonella quando è piombata un’auto della polizia locale a sirene spiegate come ci fosse stata una rapina in banca. È stato fermato il gregge e identificati i proprietari», continua Marcolongo, «i vigili hanno preannunciato la multa per divieto di transito. Anche domenica, con i pastori fermi in via Terraglione, sono state preannunciate multe».
Lunedì l’ex primo cittadino ha sollecitato l’attuale sindaco Nicola Pettenuzzo, chiedendogli di annullare per l’ennesima volta la famosa ordinanza.
«Il sindaco, premesso che non ha niente contro i pastori e chi sostiene questa nobile e storica attività, ha detto che fa parte del Distretto e che il Distretto ha deciso di multare i pastori. Ha tuttavia promesso che porterà le istanze ai colleghi, coinvolgendo anche la Regione». Marcolongo osserva come a parole tutti sostengano la pastorizia, in primis il governatore Luca Zaia, ma poi nei fatti non si sia conseguenti e non si arrivi a trovare una soluzione che eviti la pioggia di multe.
Della serie: i pastori vanno bene solo nel presepe. «Il principale nemico delle greggi è oggi la cementificazione del territorio, unita alla burocrazia», aggiunge l’ex amministratore, che cita la Coldiretti del Veneto: «La nota dolente viene dalle sanzioni e dalle diverse disposizioni che ogni amministrazione applica a chi svolge questa attività di pastore transumante, non è semplice in un contesto sempre più urbanizzato trovare siti disponibili dove sostare con le greggi, altrettanto difficile è improvvisare tragitti alternativi tra divieti e permessi imposti da varie autorità di controllo». Il j’accuse di Marcolongo contro le angherie subite dai pastori: «È dal 1973 che girano ordinanze sul divieto di transito delle greggi nel Distretto di Polizia del Cittadellese, ordinanze assurde e illegittime». —