Draghi: “Il Pnrr non va ripensato ma dobbiamo affrontare il tema dei costi”
Il premier Draghi è intervenuto oggi alla Camera con le comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 24 e del 25 marzo che si aprirà con l’incontro con il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. «Sarà preceduto da un Vertice Nato straordinario e da un Vertice G7, che si terranno sempre a Bruxelles – ha detto il premier – in queste sedi, la comunità euroatlantica intende ribadire la sua unità e determinazione nel sostegno all’Ucraina. Un impegno comune per tutelare la pace, la sicurezza, la democrazia - che l’Italia ha riaffermato ieri in quest’aula alla presenza del Presidente Zelensky».
E ha aggiunto: «La nostra volontà di pace si scontra però con quella del Presidente Putin, che non mostra interesse ad arrivare a una tregua che permetta ai negoziati di procedere con successo. Il suo disegno appare piuttosto quello di guadagnare terreno dal punto di vista militare, anche ricorrendo a bombardamenti a tappeto come quelli a cui assistiamo a Mariupol. Per questo, la comunità internazionale ha adottato sanzioni sempre più dure nei confronti della Russia. Lo sforzo diplomatico potrà avere successo solo quando lo vorrà realmente Mosca». E ancora: «La guerra in Ucraina ha messo in evidenza, ancora una volta, l'importanza di rafforzare la politica di sicurezza e di difesa dell'UE, in complementarità con l'Alleanza Atlantica. Un'Europa più forte nella difesa rende anche la NATO più forte. Il Consiglio europeo è chiamato ad approvare la Bussola Strategica che è stata adattata alla luce della guerra in Ucraina, che rappresenta la più grave crisi in ambito di difesa nella storia dell'Unione Europea. Prevede l'istituzione di una forza di schieramento rapido europea fino a 5 mila soldati e 200 esperti in missioni di politica di difesa e sicurezza comune».
Sui costi dell’energia
Il premier è intervenuto anche sui costi dell’energia, del carburante e degli alimentari. «Vogliamo poi spezzare il legame tra il prezzo del gas e quello dell'elettricità, che è in parte prodotta da fonti alternative, il cui prezzo non ha nulla a che vedere con quello del gas. È essenziale puntare in modo deciso sull'energia rinnovabile e dare un ruolo centrale alla sponda sud del Mediterraneo. Su tutti questi fronti, auspico che il Consiglio europeo prenda decisioni ambiziose che possano essere rapidamente operative. Le ricadute economiche del conflitto in Ucraina vanno oltre il costo dell'energia. Si registrano aumenti anche nei prezzi dei generi alimentari. A livello globale, sono cresciuti in modo quasi continuo da metà 2020, e sono attualmente ai massimi storici. Questo ha delle conseguenze tangibili per i prezzi nei supermercati. Secondo i dati Eurostat, a febbraio i prezzi dei beni alimentari in Italia sono aumentati del 5,2% rispetto all'anno scorso. In particolare, il prezzo della pasta e' cresciuto di circa l'11%, quello dello zucchero e del pane di circa il 5%, quello della carne di quasi il 4%. Questi rincari dipendono da shock esterni, che ci impongono di accelerare nel percorso di autonomia strategica in campo alimentare - aggiunge il premier -. Questo processo è alla portata della capacità tecnologica e produttiva europea, ma richiede un impegno immediato, ad esempio l'aumento delle aree coltivabili. Allo stesso tempo, dobbiamo esser pronti a diversificare maggiormente le nostre fonti di importazione». E poi: «E' una situazione di incertezza che colpisce molto più l'Europa che il resto del mondo, bisogna distinguere fra interventi di emergenza e strutturali. Quelli strutturali sono sul fronte energetico e bisogna diversificare in due direzioni: altri fornitori e un aumento degli investimenti nelle rinnovabili e nelle energie fossili immediatamente utilizzabili».
Intervento a favore Ucraina è essenziale
Draghi ha detto anche «che senza l’intervento dell’Europa a favore dell’Ucraina, un paese inerme aggredito, si difende l’aggressore e autocrati come Hitler e Mussolini».
Incertezza della guerra si riverbera su economia
«La guerra in Ucraina ha generato una situazione di incertezza sul piano economico. Lo vediamo molto chiaramente sul turismo, con prenotazioni cancellate, con il trasporto aereo che diminuisce» ha detto Draghi «una situazione di incertezza che colpisce molto più l'Europa che il resto del mondo, ma è una condizione molto generalizzata»
Il Pnrr non va ripensato
«Un ripensamento del Pnrr? No, non occorre nelle sue scadenze e nei suoi obiettivi. Il piano è cruciale per aumentare la crescita permanentemente. Ci sono alcuni aspetti del Pnrr che vanno affrontati come aumento costi e dei prezzi delle materie prime. E' in corso su questo una discussione in commissione Ue».
Guerra genera clima di incertezza