Sgomberi a Pian del Grisa: a Trieste una trentina di campeggiatori ricorre alle vie legali

Chiedono chiarimenti sulle modalità e le tempistiche dello sgombero, a cui sono stati costretti entro il 25 aprile

TRIESTE Una trentina di campeggiatori di Pian del Grisa si è rivolta alla sede di Trieste dell’Unc, Unione nazionale consumatori. Chiedono chiarimenti sulle modalità e le tempistiche dello sgombero, a cui sono stati costretti entro il 25 aprile. Ma vogliono anche sapere come verranno restituite le quote, intere o parziali per il 2022, già versate nei mesi scorsi. E intanto prosegue anche la rimozione di roulotte, tende e altre attrezzature. C’è chi è riuscito a trasferire tutto in altri camping, molti invece stanno ancora tentando di vendere tutto, spesso con notevoli difficoltà.

«Le comunicazioni fornite finora alle persone sono parziali e non chiare – rileva l’avvocato Lorenzo De Stefani di Unc Trieste – prima hanno ricevuto un sms, a quanto riferitomi dai campeggiatori solo a inizio marzo, nel quale veniva indicato l’obbligo di liberare gli spazi entro il 25 aprile “per i noti motivi”. Senza indicare la causa precisa di questa richiesta. Poi hanno ricevuto una lettera consegnata a mano, dove si parlava “di una situazione dovuta alla presenza all’interno del campeggio di numerose opere abusive”. Ma quali siano queste opere non viene spiegato». L’avvocato aggiunge: «La contestazione che portiamo avanti riguarda anche la mancanza di informazioni su come e quando rimuovere i mezzi presenti, la proprietà è tenuta a fornire la possibilità e il tempo a tutti di poter portare via le proprie cose. Anche su questo ci sono notizie molto generiche». C’è poi l’aspetto dei soldi già versati: «Alcuni hanno pagato il canone per l’intero 2022, altri un acconto, e hanno ricevuto finora un avviso, “per i rimborsi sarà nostra cura informarvi”. Anche in questo caso – precisa De Stefani – non ci sono disposizioni chiare». L’avvocato racconta di aver scritto «al proprietario, che ha risposto indicando soltanto la presenza di “una risoluzione del contratto di affitto” e di rivolgersi al gestore. Quest’ultimo invece non si è mai fatto sentire».

Nel testo dell’email inviata con posta certificata dall’Unione nazionale consumatori a entrambe le società, si chiede di provvedere al rimborso di quanto percepito da ciascuno degli associati che si son rivolti ad Unc per il canone di affitto 2022, maggiorato da interessi legali, e di provvedere al versamento entro dieci giorni dal ricevimento della lettera. E ancora di indicare un preciso calendario delle giornate in cui i dipendenti saranno presenti per consentire l’accesso, «precisando – si legge – come il tempo messo a disposizione dei campeggiatori dovrà essere adeguato rispetto all’attività richiesta, e che dovrà inoltre essere garantito l’uso di acqua ed energia elettrica necessari al funzionamento di molti attrezzi». «Il tutto con riserva di far valere il maggior danno subito – conclude la lettera – nonché di tutelare i nostri associati nelle competenti sedi amministrative e giudiziarie». —