Solo una famiglia padovana su 10 ha chiesto l’assegno unico secondo i dati del Caaf Cgil
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Colombo: «Sono 100 mila i nuclei aventi diritto in tutta la provincia di Padova. Chi non procede entro giugno perderà i primi quattro mesi di contributi»
PADOVA. «Su 100 mila famiglie aventi diritto solo 10 mila hanno fatto la richiesta per l’assegno unico universale». Non è soddisfatta la responsabile fiscale del Caaf Cgil di Padova, Silvia Colombo, del numero di richieste arrivato agli sportelli di Padova e provincia a seguito delle novità legislative che hanno istituito l’assegno unico universale a partire dal primo marzo.
Le stime
«La nostra stima tiene conto del fatto che, come Caaf Cgil di Padova, deteniamo all’incirca il 22% dell’intero mercato. Una platea che quindi è molto ampia ma che non ha, per ora, risposto come ci aspettavamo al cambiamento introdotto dal Governo» commenta Colombo, «ad oggi, infatti, solo 17 mila persone hanno richiesto l’Isee e solo 10 mila hanno proceduto con la domanda per l’assegno unico. Veramente troppo poche rispetto alle famiglie aventi diritto».
Forse le famiglie padovane con figli a carico non hanno ancora recepito del tutto le novità: «Noi pensiamo che non ci sia ancora stata la percezione di questo cambiamento legislativo» conferma da parte sua la responsabile fiscale, «la prima busta paga in cui le persone avrebbero dovuto vedere l’assenza delle detrazioni per i figli è quella di marzo, il mese appena passato. Forse quindi non c’è stato ancora il tempo di notare questa mancanza. Ma, probabilmente, nei prossimi mesi molte più persone noteranno che la busta paga è di fatto più bassa e si renderanno conto che qualcosa non torna».
La novità
L’assegno unico universale prevede una novità sostanziale: dal primo marzo le detrazioni per i figli a carico non saranno più liquidate in busta paga bensì direttamente nel conto corrente. La domanda per ottenere l’assegno unico può essere redatta sia autonomamente attraverso lo Spid sia rivolgendosi ai Caaf o ai Patronati, allegando l’Isee. Sarà l’Inps, poi, a calcolare il contributo a cui ogni famiglia ha diritto.
«L’importante, però, è fare la domanda, perché non è automatico il passaggio» precisa la responsabile, «è vero che non c’è una vera e propria scadenza perché si può presentare la domanda durante tutto l’anno, ma bisogna precisare che temporeggiare potrebbe causare la perdita dei contributi di alcuni mesi. Se si fa la domanda entro giugno, infatti, si ha diritto agli arretrati a partire dal mese di marzo; se si fa domanda da luglio in poi, invece, si perdono di fatto i primi mesi dell’anno».
L’avvio
Le prime 10 mila domande delle famiglie padovane sono andate a buon fine senza intoppi. «Sono partite le prime liquidazioni e non abbiamo riscontrato problemi» conferma Colombo, «chi ha fatto la domanda ha ricevuto l’importo direttamente nel conto corrente nei tempi definiti, ovvero gli ultimi dieci giorni del mese».
Siccome la platea di famiglie padovane che ha diritto all’assegno unico è ancora molto vasta, per non incappare in possibili code agli sportelli o lunghe attese, è bene iniziare a fare richiesta il prima possibile. «Lo consigliamo soprattutto perché fra poco è il periodo dei 730 e agli sportelli ci sarà grande afflusso». —