Materie prime più care e forniture a singhiozzo: la mappa dei cantieri a rilento a Udine, sospeso quello in via Cividale
La situazione è meno grave rispetto ad altri territori, dove molti cantieri sono fermi, ma l’assessore alle Opere pubbliche, Loris Michelini, non nasconde una certa preoccupazione
UDINE. L’aggravio dei costi delle materie prime, così come la difficoltà nel reperire alcuni prodotti nel campo edile, cominciano ad avere ripercussioni anche in città.
La situazione è meno grave rispetto ad altri territori, dove molti cantieri sono fermi, ma l’assessore alle Opere pubbliche, Loris Michelini, non nasconde una certa preoccupazione.
A Udine, attualmente, sono una trentina i lavori in corso e fino a giovedì 7 aprile soltanto uno si è temporaneamente fermato, quello di via Cividale. Gli altri proseguono. Più a rilento rispetto al cronoprogramma, ma proseguono. «Cantieri del tutto fermi non ce ne sono – rileva l’assessore –, ma rallentamenti sì, e la causa è duplice. Da un lato l’aumento dei prezzi, dall’altro i ritardi nelle forniture del materiali. Ogni cantiere fa storia a sé, ma per adesso le ditte non hanno avanzato richieste di sospensioni. Sicuramente c’è chi chiederà una revisione dei costi dell’appalto, ma affronteremo di volta in volta le varie criticità man mano che emergeranno».
Un settore in difficoltà
Il comparto edile, in questo periodo, naviga a vista. Dopo un boom legato ai bonus per la ristrutturazione, oggi si appella a Stato e Regione per riuscire ad andare avanti. Serve un intervento per compensare i maggiori costi, altrimenti il rischio è che le imprese, per limitare i danni, preferiscano bloccare i cantieri e accollarsi il pagamento delle penali, piuttosto che sobbarcarsi i maggiori costi per i materiali.
Se le penali non possono andare oltre il 10% del valore dell’appalto, in questo momento, alcune materie prime, hanno abbondantemente superato il 30% del loro prezzo iniziale, facendo sballare il quadro economico delle opere.
Il caso di via Cividale
Come accennato, in città i cantieri in corso sono diversi. Quelli iniziati più di recente, come il rifacimento di piazza Marconi, scontano i ritardi dovuti al rifornimento dei materiali, che stanno arrivando con il contagocce. Procedono a rilento anche le opere di lunga durata, come la sistemazione dell’ex macello o la riconversione dell’ex caserma Osoppo, nel quartiere di Udine Est. Qualche ritardo anche per le asfaltature e per la messa in sicurezza delle scuole.
Ma la criticità più grande, per quanto riguarda Udine, coinvolge appunto via Cividale. Qui l’amministrazione ha dato in appalto il rifacimento del marciapiedi e la realizzazione di una pista ciclo-pedonale. Un lavoro che dopo aver subito quasi un anno di ritardo per il fallimento della prima ditta appaltatrice, sconta il ritardo nella consegna dei materiali, e dei cordoli in particolare.
Le proteste
Quello che sta succedendo mette in agitazione gli operatori della via. «Non sappiamo cosa stia succedendo, nessuno ci aggiorna. Di certo non ci sono operai al lavoro da almeno una settimana. Con questi ritmi non si riuscirà ad arrivare fino in via Albona prima di Pasqua – commenta Mattia Serratore, presidente del comitato che riunisce le attività economiche – dispiace dirlo, ma la gestione del cantiere è piuttosto carente e a pagarne le conseguenze siamo noi operatori insieme ai residenti, trovandoci con buche e materiale di riporto davanti alla porta».