Violate le sanzioni europee: la Finlandia ferma i quadri russi partiti da Udine
Le opere in mostra a Casa Cavazzini erano in viaggio per rientrare a Mosca. Don Geretti: «Del tutto irrazionale far muovere i dipinti in questo momento»
UDINE. Sono stati bloccati in Finlandia i sei capolavori dei musei russi partiti da Udine per rientrare a Mosca. Da lunedì le opere non sono più visibili a Casa Cavazzini, sede della mostra “La forma dell’infinito”, che paga le conseguenze dell’invasione dell’Ucraina. Dopo lo scoppio della guerra era stato chiesto il rientro anticipato dei quadri, rimasti a Udine grazie all’intervento del direttore artistico don Alessio Geretti, forte dei buoni rapporti costruiti negli anni con i musei moscoviti.
Le dogane finlandesi hanno sequestrato tre carichi di dipinti e sculture appartenenti a musei russi per sospette violazioni delle sanzioni decretate dopo l’invasione dell’Ucraina. Il Ministero degli Esteri russo ha convocato l’ambasciatore finlandese a Mosca per protestare contro il sequestro. Le opere stavano tornando in patria dopo essere state esposte in Italia e Giappone. Erano state prestate a due mostre italiane: una a Milano, «Il Grand Tour: il sogno d’Italia da Venezia e Pompei», e l’altra a Udine.
«Il Comune e il comitato San Floriano, come curatore – le parole di don Alessio Geretti, che non nasconde l’amarezza –, fin dalla prima richiesta che i musei russi ci avevano inoltrato, avevano fatto presente che la sicurezza delle opere era meglio garantita a Udine con il prolungamento della mostra piuttosto che in viaggio tra diversi Paesi d’Europa, con una situazione internazionale di guerra, sanzioni e rapporti diplomatici ridotti ai minimi termini.
Pur comprendendo come mai il Ministero russo della Cultura imponesse ai musei russi di non essere collaborativi, avevamo fatto presente che i ponti dell’arte non si fanno saltare e che esiste una diplomazia della bellezza. In questo momento le opere della miglior cultura russa in Occidente sono ambasciatrici di un popolo che noi vorremmo continuasse ad amare e che non viaggia di pari passo con i suoi governanti».
Don Alessio Geretti aggiunge: «Quello che è accaduto in Finlandia, purtroppo, è la prova che avevamo intuito correttamente l’irrazionalità di far muovere quei quadri in questo momento. Non c’era alcuna intenzione requisitoria da parte nostra ma piuttosto una volontà di proteggere le opere. Avrebbero potuto ragionevolmente acconsentire a un prolungamento della mostra. Ora le opere sono bloccate nel caveau di un museo in Finlandia. Nessuno ne può godere, non le ha il proprietario e non si sa se e quando si sbloccherà la situazione. Possiamo solo attendere sviluppi».