Levone, schianto sulla provinciale 23, muore sul colpo «l’anima della Lega»
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Gianfranco Fiore, 53 anni, era alla guida della sua Panda, che si è scontrata con una Jeep. Lascia la moglie e due figli
LEVONE. È morto nell’abitacolo della sua Panda ridotta ad un cumulo di lamiere contorte e insanguinate Gianfranco Fiore, 53 anni, impiegato in un’azienda di stampaggio, «l’anima della Lega nel Ciriacese», come lo hanno definito compagni di partito e avversari politici.
L’incidente è avvenuto ieri, giovedi 7 aprile, poco prima dell’ora di pranzo sulla provinciale 23 a Levone. Sulla dinamica dell’incidente stanno lavorando i carabinieri della caserma di Rivara: al momento l’unica certezza è la morte sul colpo del militante leghista nella sua utilitaria fatta letteralmente a pezzi dalla Jeep Wrangler Rubicon al cui volante c’era un 58enne di Nole poi stabilizzato dal personale del 118 ed elitrasportato d'urgenza al Cto. Ha un grado clinico critico ma non è in pericolo di vita: nello scontro ha riportato fratture e contusioni varie; se la caverà con sessanta giorni di prognosi.
Sul luogo della tragedia. Tra i primi ad arrivare sul luogo della tragedia un suo compagno di partito che lo aspettava, per la sera successiva, ad un incontro per incontrare i giovani ciriacesi: «Gianfranco era un puro della politica e ha abbracciato la Lega sin dal primo momento e in Lega ha fatto battaglie quando il partito era crollato al 4% e continuava a farle oggi che siamo forza di Governo». I carabinieri hanno faticato a tener lontano dal luogo della tragedia i tanti amici che, raggiunti dalla notizia, hanno iniziato un vero e proprio pellegrinaggio .
Nessun testimone, Lo scontro non avrebbe avuto testimoni. Quando il primo automobilista sopraggiunto ha chiamato i soccorsi per Gianfranco Fiore non c’era più niente da fare: era già privo di vita all’interno della carcassa della sua utilitaria finita a ruote all’aria mentre la Jeep, con l’avantreno distrutto, era in mezzo ad un prato. «L’impatto deve essere stato violentissimo», ha detto uno dei soccorritori ma la dinamica è tutta da accertare poiché quel tratto stradale non è particolarmente pericoloso e la visibilità era eccellente.
La famiglia, «Siamo letteralmente sconvolti - dicono gli amici dell’ex vicesindaco di Rocca, stringendosi alla moglie Cinzia e ai figli Matilda e Luca – Gianfranco era una persona leale e genuina. Grande appassionato di politica sapeva far valere le sue idee senza prevaricare nessuno. Per noi è una perdita pesantissima: era insostituibile come dirigente politico ma soprattutto come punto di riferimento umano».
Sul suo profilo Facebook centinaia di messaggi di cordoglio, vicinanza e un oceano di ricordi, anche scherzosi : «Gianfranco io ho sempre detestato la politica e tu sei riuscito a farmela capire ed amare. Buon viaggio, caro amico mio»
(Ha collaborato Barbara Torra)