Padova, ruba il cellulare a una suora: bloccato 30enne
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Stando attento a non farsi notare, un uomo ha infilato una mano in tasca alla suora e le ha sfilato il cellulare. La religiosa non si accorge di nulla, ma i poliziotti che lo stavano tenendo d’occhio sì. Scatta così l’inseguimento
PADOVA. Scende dal treno e insieme a un’amica si incammina verso via Giotto, dove si trova l’istituto religioso in cui vive. È pomeriggio, sono le 15.30, lei è una suora padovana.
Un uomo si avvicina alle due donne, che in quel momento stanno per attraversare la strada. Stando attento a non farsi notare, infila una mano in tasca alla suora e le sfila il cellulare. La religiosa non si accorge, ma i poliziotti che lo stavano tenendo d’occhio sì. Scatta così l’inseguimento. Gli agenti lo bloccano e lo arrestano.
L’episodio si è verificato martedì pomeriggio. Sono le 15.30 quando in zona Stazione una pattuglia della Squadra Mobile, 2^ sezione criminalità diffusa, impegnata in un servizio di contrasto alla criminalità diffusa, nota Hussem Louatiun, un trentenne tunisino pluripregiudicato per reati legati allo spaccio di stupefacenti e contro il patrimonio, che si aggira con fare sospetto nella zona della stazione ferroviaria, osservando in modo insistente i passanti.
Il pedinamento
Insospettiti, i poliziotti decidono di seguirlo a distanza per scoprire cosa intende fare. E i sospetti hanno trovato conferma.
Dopo un breve pedinamento, infatti, gli agenti notano l’uomo avvicinarsi a una suora che, con una conoscente, è ferma al semaforo in attesa di attraversare viale della Pace.
La religiosa e l’amica sono dirette al collegio universitario Marianorum di via Giotto, struttura gestita dalle suore dell’Assunzione e che ospita studentesse fuori sede.
Il furto
L’uomo, stando ben attendo a non farsi notare dalle due donne infila una mano nella tasca della giacca della suora, riuscendo a sfilare il cellulare. Una volta preso il telefono cerca poi di allontanarsi.
L’arresto e il processo
È a questo punto che scatta l’inseguimento. I poliziotti riescono a bloccare Hussem Louati, e a recuperare il cellulare. Il trentenne viene arrestato in flagranza per il reato di furto con destrezza, mentre il cellulare viene riconsegnato alla legittima proprietaria. Ieri mattina il tunisino è stato processato per direttissima e condannato a 6 mesi di reclusione. —