Il “gigante buono” se n’è andato. Ma lascia un grande ricordo

VIGARANO MAINARDA. Con una nutrita partecipazione la comunità vigaranese ha voluto essere presente al funerale di Umberto Mattarelli, scomparso all’età di 82 anni, per portare solidarietà ai figli Emanuele e Federica e dare il dovuto riconoscimento a una persona di spicco sia nel mondo imprenditoriale, con la Mattarelli Cini, che nello sport. Di statura imponente era chiamato “il gigante buono”, perché era sempre disponibile ad aiutare e sosteneva tutte le iniziative, sportive e non, dando il suo contributo materiale e la sponsorizzazione della sua azienda. La pallacanestro, il mondo del rally automobilistico e il podismo sono state le sue grandi passioni sportive. Oltre ai tanti amici, d’infanzia e delle sue attività sportive, al rito funebre erano presenti anche il sindaco Davide Bergamini e il vicesindaco Mauro Zanella. Per il mondo della pallacanestro c’erano Giorgio Bianchi, delegato Coni del basket, e per il Ferrara Kleb il direttore generale Franco Del Moro e il coach Spiro Leka. Gli storici amici del Gpv (Gruppo podistico Vigaranese), che con Mattarelli diedero vita nel 1979 alla Maratona di Primavera, poi diventata la famosa “Vigaranomarathon”, hanno deposto accanto al feretro un mazzo di fiori con i colori sociali della società.

le parole

All’ingresso del feretro in chiesa il parroco, don Giacomo Falco Brini, a nome della comunità ha portato le condoglianze a tutti i familiari. «Siamo riuniti - ha detto monsignor Massimo Manservigi nell’omelia - per salutare Umberto Mattarelli, per quanto ha fatto per il suo paese e per la sua azienda, che era la sua passione assieme al mondo dello sport. Amava la vita e sempre attento e gentile con tutti. In questi ultimi mesi, nei dialoghi che ho avuto con lui, ho compreso la fede che lo animava. Salutiamo un amico e preghiamo Umberto di intercedere per noi e che il Signore lo accolga tra le sue braccia».

Commoventi anche i saluti finali: «Ciao Umberto - ha detto Dante Bregola uno dei soci più anziani della Gpv -, ti saluto al presente perché sono certo che mi stai ascoltando. Quando hai fondato il Gpv non eri solo il nostro presidente ma l’amico sul quale poter sempre contare. Ti salutano tutti i podisti». «Mi hai trasmesso - ha aggiunto il cugino Marco Mattarelli - la passione per le auto e sono contento di averla recepita. Ricorderò sempre una tua telefonata, entusiasta, per un successo che avevo ottenuto. Nella tua cantina, mentre giravi fra imbottigliatrici e tini, eri una persona che esprimeva un’autorità buona e possente. Noi restiamo ancora su questa terra per ricordare la tua memoria».

E dopo che il feretro è partito verso l’ara crematoria di Ferrara, in tanti sono rimasti sul piazzale della chiesa persi nei ricordi.



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