È nato il 29 gennaio del 2000 ed è tra i cinque finalisti della 27esima edizione Campiello giovani, concorso letterario rivolto ai ragazzi tra i 15 e i 22 anni, organizzato dalla Fondazione Il Campiello – Confindustria Veneto. Luca Maggio Zanon di Cervignano, ora residente a Bologna perché iscritto al terzo anno di Giurisprudenza, è l’autore di “Il silenzio delle terre arse dal sole”, una storia ambientata nel Texas, dove la legge consente a qualunque cittadino di denunciare le donne che vogliono abortire.
Partiamo dall’inizio, da dove è nata l’idea?
«Il racconto trae spunto da un fatto vero avvenuto in America. Ascoltavo un podcast in cui ci si chiedeva se in America, in futuro sarà possibile abortire. In Texas è vietato l’aborto. Le donne possono essere portate in giudizio e chi le denuncia è retribuito. È una legge già in vigore. Mi sono immaginato una ragazza disperata, seguita da un uomo per denaro e ho sviluppato la storia».
L’hanno aiutato i suoi studi?
«L’uso della lingua nelle discipline giuridiche, la prosa pulita, sicuramente mi hanno aiutato (ma ci sono anche gli studi classici, al Liceo Stellini di Udine) È stato utile e bello arrivare alla scrittura, ho letto e studiato approfonditamente la legge, seguito i confronti sui forum. Il tema è se sia giusto seguire una legge ingiusta».
Un argomento trattato nella tragedia greca da Sofocle...
«Sì, nell’Antigone. Poi c’era un’altra tematica che volevo esplorare: quella della solidarietà tra le donne».
Elise, la protagonista, sceglie lucidamente per il suo futuro, tra consapevolezza della giustizia e ricerca della vera libertà. Nella motivazione alla sua candidatura leggiamo che c’è “una profonda riflessione sul valore e la contropartita delle nostre scelte”.
«Il mio scopo è quello di fornire al lettore un gioco di sguardi e di tutti i personaggi ho voluto fornire la prospettiva in merito alla vicenda. I poliziotti ad esempio scelgono di salvare la reputazione del medico, non quella della ragazza. Il camionista che l’aiuta ad andarsene potrebbe dissuaderla ma la ascolta e non esprime giudizi. Lascia che lei segua la sua coscienza. Il padre della protagonista, è un reverendo che opprime sia la figlia che la moglie. Rinnegherà Elisa e resta come un’ombra nella storia. La madre invece la sosterrà».
Perché un ragazzo giovane decide di parlare di un tema così delicato, che riguarda la coscienza e la libertà delle donne?
«Penso che i ragazzi, gli uomini debbano essere informati. E importante che ne parliamo».
Perché scrive?
«In particolare, per questo libro è stato un bel percorso informativo. Immedesimarmi nei personaggi, mi piace, è molto divertente. Ho sempre voluto scrivere».
Tempo di stesura del romanzo?
«Idea avuta ad ottobre. Poi stop per la sessione degli esami. Scritto in due settimane quasi a scadenza. Era tutto nella mia testa».
