Spal, a volte ritornano Mancosu e Meccariello contro il loro passato
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Domani a Lecce trequartista e difensore giocheranno per la prima volta da rivali al “Via del Mare”. E cercheranno di lasciare il segno per farsi rimpiangere
ferrara. Entrare nel cuore della gente del Salento non è cosa per tutti.
Marco Mancosu e Biagio Meccariello ci sono riusciti, perché il rispetto genera rispetto e perché la professionalità umana e tecnica di questi due elementi si è ben intersecata con le ambizioni della sempre stimolante piazza leccese. L’addio del capitano è stato sicuramente più chiacchierato rispetto a quello del difensore, soprattutto per via di una divulgazione virtuale e via social di presunte ricostruzioni parecchio rivedibili. Ma di questi tempi, tutto è (purtroppo) possibile in questo senso.
Mancosu è stato uno dei simboli di Lecce, ne ha onorato il ruolo di capitano e tuttora i veri sostenitori giallorossi ne riconoscono la grandezza. Pollici alti, da quelle parti, anche per Meccariello. Insomma, un doppio ritorno al “Via del Mare”, domani, che non potrà passare inosservato in particolar modo nella mente e nel cuore dei due calciatori biancazzurri. Il difensore tornerà dal primo minuto in difesa dopo il turno di riposo contro il Cosenza, mentre il fantasista stringerà i denti e tenterà di tener dritta la colonna centrale spallina essendo un altro dei (pochi) imprescindibili a disposizione di Roberto Venturato.
LA STORIA
Mancosu ha già affrontato i suoi ex compagni nella partita d’andata terminata 1-3 in favore del Lecce il 30 novembre scorso. Le 180 presenze in giallorosso, unite ai 50 gol ed ai 31 assist, rendono alla perfezione ciò che nei 5 anni è stato il giocatore originario di Cagliari. Che a Lecce ha vissuto tutte le principali categorie, dalla Lega Pro (al suo arrivo) alla serie A calcata da perfezionista di quei calci di rigore che ultimamente lo stanno un po’ tormentando. Ma se anche nel momento più buio dell’altra sera, sull’1-2 per il Cosenza, con fischi che piovevano qua e là, Mancosu è addirittura uscito tra qualche applauso della tribuna significa che il lavoro, il sudore, l’impegno, l’umiltà e la serietà pagano sempre.
Tra l’altro la stagione biancazzurra del trequartista, pur tra alti e bassi, è sicuramente una nota più che lieta da tenersi stretti (30 presenze, 6 gol, di cui 5 su azione, e 2 assist).
Meccariello la gara di fine novembre l’aveva comodamente visualizzata dalla panchina ospite, ma già in quelle settimane si stava costruendo il prossimo trasferimento in maglia Spal. Il baluardo della retroguardia di Venturato ha fin qui giocato 12 volte indossando anche la fascia da capitano con una personalità davvero mica male. Per la serie “si vede che ci tiene”. A Lecce ha trascorso 3 anni e mezzo, giocando anche il famoso campionato di serie A – sia da centrale che da terzino destro –, portando a casa un totale di 89 presenze (sono 227 le sue complessive in B).
I LECCESI
Sul fronte opposto la partita degli ex è dedicata ad altri tre personaggi. Impossibile non partire da Gabriel Strefezza che al “Mazza” ha già fatto male alla Spal con una doppietta decisiva. Proverà a ripetersi, il brasiliano. Secondo solo al suo compagno Coda in termini di gol segnati (13 con anche 6 assist). Quello di Strefezza per il Lecce è stato un affare clamoroso sia dal punto di vista tecnico che economico. Un’operazioncina mica male per approcciare il grande salto di ritorno verso il massimo campionato.
Domani ritroverà la Spal anche Lorenco Simic. Il difensore nato a Spalato nel 1996 sarà per sempre ricordato a Ferrara come quello del gol a Crotone nel 2-3 finale che andò a svoltare la corsa salvezza dei ragazzi di Semplici. Sono state 14 le presenze biancazzurre del ragazzo croato che prima di tornare in Italia qualche mese fa (a Lecce ha avuto 7 gettoni, di cui solo 1 da titolare) aveva provato le esperienze di Rijeka (Croazia), Dac Streda (Slovacchia) e Lubin (Polonia). Simic è tornato in gruppo l’altro giorno dopo aver smaltito un problema alla caviglia che gli ha fatto saltare le ultime due partite. L’unico elemento di Baroni che al momento lavora a parte a causa dei soliti tormenti fisici è lo spagnolo, di origini brasiliane, Raul Asencio. Il 1998 di Villareal aveva vissuto la scorsa ultima fetta di stagione con Marino e Rastelli, giocando 13 volte senza mai segnare. Di lui si ricorda la buona intesa con Paloschi, la voglia di lottare anche duramente su ogni pallone e poco altro. L’attuale stagione l’aveva iniziata nella seconda divisione spagnola all’Alcorcon (15 presenze, 2 gol) poi la rottura e l’approdo nell’affollato reparto offensivo del Lecce.
Alessio Duatti
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