Nuovo ospedale ad Ivrea, sindaci divisi anche sull’esito della commissione
IVREA. Era tutto prevedibile. L’esito del rapporto sugli indirizzi per la selezione dei siti di realizzazione dei nuovi ospedali è piombato sui territori come un fulmine. E quella valutazione espressa in centesimi e indicata come percentuale di soddisfazione che vede l’area di Pavone prima al 78%, seguita da ex Montefibre al 58% e area Olivetti (Palazzo uffici 2, parte di Palazzo uffici 1 e Ced) al 20%, seguita dalla dichiarazione dell’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi che ha spiegato come il dossier sarà portato in consiglio regionale per la valutazione dei siti, ha rianimato le mai sopite divisioni tra sindaci, consapevoli che l’incapacità di trovare una soluzione unitaria sul territorio lascia tutto in mano ai rapporti di forza della politica. E la partita, in questo campo, è nuovamente tutta da giocare.
Tutti un po’ divisi
Gli stessi partiti maggiormente strutturati sul territorio, Lega in primis, che esprime l’assessore regionale Icardi e una pluralità di consiglieri e parlamentari sul territorio, lavora su due fronti per la rilocalizzazione dell’ospedale di Ivrea tra ex Montefibre, area sponsorizzata da Ivrea e un gruppo di comuni dell’eprediese e Pavone Canavese, area sostenuta da un’altra parte dell’eporediese e dall’Alto Canavese. Stessa cosa in casa Partito democratico, con i consiglieri regionali Alberto Avetta e Mauro Salizzoni che, fino a un anno fa, avevano sostenuto come ipotesi di mediazione il sito di Palazzo uffici, a Ivrea, poi proposto direttamente in Regione dalla senatrice Virginia Tiraboschi ed entrato nella terna delle valutazioni della Regione.
E ora?
Il Pd, a Ivrea, nei prossimi giorni farà il punto sulla situazione. Non più tardi di tre giorni fa chiedeva all’amministrazione comunale di prendere posizione proprio contro la proposta della Tiraboschi sostenendo l’area ex Montefibre. In casa Lega si racconta di una riunione nei giorni scorsi per una sorta di voto interno informale sulle aree. I sindaci, intanto, sono in fibrillazione. Lo stesso Stefano Sertoli, sindaco di Ivrea e presidente della conferenza dei sindaci dell’Asl/To4, ha incassato l’esito dello studio della commissione composta da Ires, direzione regionale sanità e azienda sanitaria locale, e sta cercando di capire quale sia il margine politico (e anche tecnico) per rimescolare le carte. Politicamente, Sertoli non può permettersi di perdere l’ospedale a un anno dalle elezioni e dovrebbe essere proprio la Lega, forte seppure divisa a livello regionale, a venirgli in soccorso. Oppure, in suo soccorso, potrebbe venire l’inerzia della pubblica amministrazione. L’assessore Icardi ha detto che i progetti per i nuovi ospedali (oltre a Ivrea quelli dell’Asl/To5, Verbano Cusio Ossola e Saluzzo-Savigliano-Fossano), sono tutti già inseriti nella programmazione regionale, con relative coperture finanziarie già deliberate. Il bilancio in discussione in questi giorni in Regione scioglierà comunque alcuni dubbi. Icardi, in più, ha detto anche che saranno le rispettive Aziende sanitarie ad avviare l’iter per i bandi di progettazione e costruzione dei nuovi ospedali. Un lavoro immenso che va a ricadere su uffici tecnici di aziende sanitarie che, come ad esempio in Asl/To4, già fanno fatica a star dietro a tutte le manutenzioni straordinarie e alle gare in corso.
I sindaci dell’Asl/To4
Intanto, i sindaci dell’Alto Canavese che sostengono l’area Ribes, plaudono alla relazione del gruppo di lavoro incaricato da Icardi. La sindaca di Cuorgnè Giovanna Cresto, insieme al gruppo Canavese Riformista, ha invitato tutti i sindaci dei 174 Comuni dell’Asl/To4 in municipio sabato 9 per parlare proprio del sostegno all’area Ribes e chiedendo chi non sarà presente a fornire una delega. Di fatto, è una conferenza dei sindaci dell’Asl/To4 organizzata al di fuori dei canoni ufficiali. Il presidente è il sindaco di Ivrea e Sertoli, salvo cambiamenti dell’ultima ora, sarà presente.
Rivarolo
Alberto Rostagno, sindaco di Rivarolo, è stato tra coloro che hanno sempre manifestato dubbi sull’area Montefibre e ha sostenuto prima Scarmagno e poi Ribes. «Lo studio non l’ho visto - dice - ho letto l’esito sulla Sentinella. Sono uno di quelli che, già nella commissione ristretta all’interno della conferenza dei sindaci, ho sostenuto con forza la necessità che fosse proposto anche un altro sito oltre a Montefibre, in modo che chi è preposto a valutare potesse avere delle alternative. Sono quello che aveva sostenuto Scarmagno e, quando questo non è più stato disponibile, Ribes». Ora Rostagno si presenta defilato nella corsa a sostegno di questo o quell’altro sito. Non sarà all’incontro convocato dalla sindaca di Cuorgnè: «Ho portato avanti la mia battaglia nella commissione e in assemblea dei sindaci. Mi fido dell’assessore Icardi e del lavoro che porta avanti la Regione». —