Prof investito e ucciso al San Matteo, nei guai l’autista dell’ambulanza
Pavia, la procura ha chiuso l’indagine sull’incidente costato la vita al professor Giannetti: conducente 31enne accusato di omicidio colposo e fuga, archiviazione per il collega a fianco
PAVIA. Accuse di omicidio colposo e fuga per l’autista dell’ambulanza, archiviazione per l’altro soccorritore che viaggiava sul mezzo. La procura di Pavia ha chiuso così le indagini sull’incidente costato la vita al professore di Clinica Dermatologica di Pavia Alberto Giannetti, investito a marzo dello scorso anno da un’ambulanza all’interno del San Matteo e morto a 81 anni a luglio, dopo quattro mesi di coma.
Per quel dramma rischia il processo Massimiliano Bombeccari, 31 anni, di Travacò Siccomario. Era alla guida dell’ambulanza della società First Aid che investì il professore e la moglie mentre attraversavano sulle strisce pedonali, dopo l’ingresso di Strada Campeggi, vicino alla fermata del bus che porta verso il pronto soccorso, a monte della discesa. L’autista, difeso dagli avvocati Anna Cicala e Marcello Caruso, è accusato di omicidio colposo, lesioni e fuga dopo l’incidente.
«Guida pericolosa»
Per il sostituto procuratore Valentina De Stefano, l’autista avrebbe tenuto un comportamento di guida imprudente mentre percorreva con l’ambulanza i viali dell’ospedale, tanto da non accorgersi della presenza sulla strada di due persone che stavano attraversando.
Ma è accusato anche di non essersi fermato: pur avendo infatti prestato assistenza ai coniugi, trasportandoli al pronto soccorso, non aveva lasciato le sue generalità. Per l’altro indagato, A. C., 36enne di Vigevano, il soccorritore che era sull’ambulanza, la procura ha chiesto l’archiviazione. Non avrebbe avuto responsabilità, secondo il magistrato, nell’incidente.
Ora si attende che la procura chieda il rinvio a giudizio per l’autista, quindi sarà fissata l’udienza preliminare in cui il giudice dovrà valutare la richiesta della procura. La famiglia del professor Giannetti, i due figli e la moglie, sono seguiti nel procedimento penale dall’avvocato del foro di Milano Pierfranco Peano.
L’incidente
La procura ha ricostruito l’incidente attraverso alcune testimonianze e le telecamere dell’ospedale, ma è stata eseguita anche una perizia per stabilire la dinamica e le possibili responsabilità.
La mattina dell’incidente il professore aveva lasciato l’auto nel parcheggio esterno dell’ospedale e con la moglie, Rosalia Tavazza, era entrato a piedi all’interno del San Matteo, dove i coniugi avrebbero dovuto fare il vaccino. L’ambulanza li aveva investiti sulle strisce, a monte della discesa verso il pronto soccorso. Il mezzo aveva urtato prima la moglie, poi il professore, che era caduto battendo la testa.
L’autista dell’ambulanza e il collega avevano caricato i feriti sul mezzo e li avevano trasportati in pronto soccorso. Ma, secondo la ricostruzione dell’accusa, se n’erano andati dall’ospedale senza lasciare le loro generalità. L’equipaggio dell’ambulanza era stato identificato dalla polizia attraverso le immagini delle telecamere e le testimonianze di diverse persone, tra personale dell’ospedale e medici che si erano occupati di gestire l’emergenza.
Rosalia Tavazza aveva riportato una frattura ed era stata dimessa poco dopo l’incidente. Il professor Giannetti, invece, era rimasto in coma quattro mesi, fino a che, i primi di luglio, la situazione era precipitata. Giannetti, professore di Clinica dermatologica prima all’Università di Pavia e in seguito di Modena e Reggio Emilia, era anche tra le altre cose presidente dell’associazione Alunni del collegio Cairoli di Pavia. Una lunga carriera iniziata proprio a Pavia, dove si era laureato, come Assistente della clinica dermatologica del policlinico San Matteo. —