“Pace” fatta tra vespisti e don Brianti: in 400 al raduno, ma non davanti alla chiesa
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foto da Quotidiani locali
UDINE. Alla fine tutto è filato liscio, nonostante i timori della vigilia. In via Aquielia sono arrivati oltre 400 vespisti per il raduno “Città di Udine” e don Giancarlo Brianti ha potuto celebrare in tranquillità il rito delle Palme nella chiesa del Carmine.
Nessun mezzo a due ruote è stato parcheggiato nel tratto di strada davanti all’edificio sacro, e nel momento in cui gli ulivi sono stati distribuiti ai fedeli, i partecipanti si sono spostati verso piazzetta del Pozzo per non disturbare e per l’aperitivo pre-partenza.
«Noi ci siamo adeguati alla situazione, chiudendo le porte della chiesa durante la funzione – ha detto don Giancarlo – e gli organizzatori si sono comportati al meglio. Nulla da ridire». A vigilare che tutto si svolgesse secondo le regole, presenti diverse pattuglie della polizia locale.
Tornando al raduno riportato in città dal Vespa Club Udine dopo due anni di stop a causa del Covid, ha richiamato gli appassionati del mito Piaggio non soltanto dal Friuli Venezia Giulia e Veneto, ma anche da Emilia Romagna, Lombardia, Trentino Alto Adige, e dai Paesi più vicini come Austria, Slovenia, Germania e Svizzera.
Al taglio del nastro prima della partenza, sotto Porta Aquileia, hanno voluto augurare un buon viaggio ai vespisti l’assessore comunale allo sport Antonio Falcone e il presidente del consiglio di quartiere Gary Di Qual.
Soddisfatti gli organizzatori, in primis il presidente del club Fabio Ieronutti, che ha ringraziato i volontari per il lavoro svolto. Nota di colore finale, sono stati premiati Federica Bearzot (vespista più giovane, classe 1988), Carlo Ponsele (più anziano, classe 1940), e il gruppo più numeroso (Vespa Club Gemona). —
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