Retrocessione dietro l’angolo, neanche il caso plusvalenze può salvare il Pordenone
Parma e Pisa, che avrebbero potuto rischiare l’esclusione, saranno soltanto multate: il processo sportivo non inciderà sulla classifica
PORDENONE. Un’ammenda di 338 mila euro al Parma e una di 90 mila euro al Pisa, più le inibizioni ai dirigenti di entrambi i club che sono risultati coinvolti. Sono state queste le richieste avanzate dal procuratore federale Giuseppe Chiné ai due club di serie B coinvolti nel processo delle plusvalenze, iniziato martedì 12 aprile a Roma al Tribunale Figc.
Le due società hanno rischiato di subire punti di penalizzazione, la retrocessione o l’esclusione dal torneo, visto che nell’atto di deferimento era stato contestato anche il comma 2 dell’articolo 31 del Codice di giustizia sportiva (che prevede appunto tali conseguenze). Chiné ha riconosciuto un’attenuante a emiliani e toscani, legata al cambio di proprietà, avvenuto in seno a entrambi i sodalizi. Gialloblù, nerazzurri e i loro tifosi possono tirare un bel sospiro di sollievo. L’eventuale esclusione o retrocessione dal torneo cadetto sarebbe stata una botta durissima da digerire e dalla quale sarebbe stato difficile da ripartire.
Un provvedimento di questo tipo avrebbe rivoluzionato la classifica della serie B, con ripercussioni in particolare nella lotta salvezza in cui è coinvolto il Pordenone. In tal caso, con Pisa e Parma fuori dai giochi, avrebbero lasciato la categoria soltanto altri due team. Così Alessandria e Vicenza, attualmente ai play-out, avrebbe potuto considerarsi salve, mentre Vicenza e Crotone si sarebbero giocate la permanenza in B agli spareggi. I ramarri sarebbero retrocessi direttamente come adesso, ma avrebbero potuto puntare ai play-out considerato che la distanza dal Crotone è di quattro punti con lo scontro diretto da disputarsi in casa al penultimo turno. Insomma, le speranze salvezza sarebbero di colpo aumentate.
Non è andata così, con la Procura che ha appunto riconosciuto l’attenuante ai club coinvolti mettendoli al riparo da conseguenze peggiori. Il processo proseguirà oggi e domani, mentre la sentenza potrebbe arrivare prima di Pasqua o subito dopo. Non è detto inoltre che vengano accolte tutte le richieste dell’accusa, avanzate appunto dal procuratore Chiné, che ha lasciato ieri gli uffici di via Campania poco prima di pranzo al termine delle sue richieste. A tal proposito, a società che avevano preso parte al torneo cadetto in passato, Chiné ha chiesto un’ammenda da 125 mila euro al Pescara (inibizione di 12 mesi e 20 giorni al presidente Daniele Sebastiani), 23 mila alla Pro Vercelli, 8 mila al Novara e 3 mila all’oramai scomparso Chievo Verona (inibizione di 10 mesi e 5 giorni al presidente Luca Campedelli).