L’esuberante fioritura primaverile del glicine
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Le specie più diffuse vengono da Cina e Giappone. Attenzione a dove si piantano, possono rovinare marciapiedi e muri
Nome:
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Versione:
Versione Corrente
Commento:
Pertinenza:
paolo cauzzi
Il glicine è una tra le specie di arbusti
ornamentali più scenografici e diffusi al mondo. Vista la sua
capacità di arrampicarsi su qualsiasi tipo di sostegno
combinata all'abbondante fioritura a grappoli è una delle
piante più ricche di fascino in assoluto.
macchie
maestose
Spesso in questo periodo primaverile si notano
maestose macchie colorate nei pressi di pergolati, balconi,
terrazze, colonne, muri, archi, ma anche altri alberi. Il
genere
Wisteria Nutt
. comprende piante rampicanti della
famiglia delle Fabacee e tra le specie più coltivate si
possono nominare senz’altro
Wisteria sinensis
(Sims)
Sweet
, originaria della Cina e
Wisteria floribunda
(Willd.) DC
, proveniente dal Giappone. Nella maggior parte
dei casi, la prima può raggiungere notevoli dimensioni, che
talvolta possono superare i 30 metri, ha un gran vigore e
fiorisce in aprile-maggio. La seconda invece può arrivare al
massimo a 10 metri e ha una fioritura più tardiva,
generalmente tra maggio-giugno. Questo rampicante ha foglie
impari pennate, composte da foglioline ovali o lanceolate,
coperte di una leggera peluria che svanisce nel corso del
tempo e produce dopo la fioritura dei caratteristici frutti
lunghi circa 15 centimetri.
facile da coltivare
E’ una
pianta abbastanza facile da coltivare, ma richiede alcune
accortezze, soprattutto nella fase successiva all'impianto.
Questo arbusto può essere coltivato in vaso o in piena terra,
ma bisogna tener presente che siamo di fronte a una specie
estremamente vigorosa, che tende a espandersi moltissimo. Dopo
pochi anni infatti, il glicine può raggiungere senza problemi
uno sviluppo di 20 metri sia in altezza che in larghezza,
mentre le sue radici sono talmente robuste da riuscire a
danneggiare muri o sollevare marciapiedi. Pertanto, prima di
piantare un glicine in piena terra, è opportuno considerare il
suo rigoglioso sviluppo vegetativo, assicurandosi di avere uno
spazio adeguato. Riguardo alla messa a dimora si può procedere
durante quasi tutto l’anno, ma il periodo migliore è l'autunno
o l'inverno, entro il mese di marzo in base all’andamento
stagionale. Se decidiamo di coltivare il glicine in vaso,
dobbiamo utilizzarne uno che abbia una larghezza di almeno
80-100 cm e un'adeguata profondità. Dopo qualche tempo la
pianta consumerà quasi tutta la terra a sua disposizione e a
questo punto bisogna intervenire in modo da poter permettere
alla pianta di trarre nuovamente acqua e sostanze organiche
necessarie a un buon sviluppo.
potare le radici
Si
asportano circa 1/3 delle radici potando la pianta in maniera
tale che le radici siano idonee a nutrirla. Si utilizza un
buon terriccio universale e si legherà la pianta ad un
sostegno. Dopo qualche anno, comunque, queste tipologie di
piante andrebbero sempre messe a dimora in piena terra per
valorizzarne l’imponente sviluppo. Predilige un'esposizione in
pieno sole, ma tuttavia tollera le posizioni a mezzombra,
seppur tali condizioni avremo fioriture più lente molto meno
generose che con una condizione di pieno sole. Per ottenere un
risultato maggiormente scenico il glicine andrebbe potato due
volte l'anno: alla fine dell'inverno, entro febbraio e nel
periodo estivo. La potatura invernale va effettuata al cadere
di tutte le foglie: bisogna accorciare i rami di un anno di
età, lasciando solo 4-5 gemme. Vanno poi eliminati i rami
secchi o danneggiati oltre gli eventuali polloni in esubero.
D’estate si può procede con una potatura leggera in modo da
contenerne lo sviluppo vegetativo e rendere l’esemplare più
ordinato. All'Orto Botanico dell’Università di Pavia (SMA –
Sistema Museale di Ateneo) è in piena fioritura il glicine
bianco, una varietà bellissima, profumata e con effetto
scenico assicurato.
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