Gli impressionisti, i parchi, la fotografia: la Pasqua è all’insegna dell’arte
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Ecco le rassegne aperte in Fvg. E per una gita fuori porta ci sono anche il Surrealismo a Venezia e Kandinskij a Rovigo
Oltre alle gite e alle scampagnate, pure tanta arte si potrà mettere in programma per le prossime festività pasquali quando, anche grazie ad aperture straordinarie, sarà possibile visitare le varie mostre attualmente allestite in regione e fuori regione.
A cominciare da Trieste dove sia la domenica di Pasqua che il lunedì di Pasquetta saranno aperte al Museo Revoltella “Monet e gli Impressionisti in Normandia” con opere degli impressionisti ma anche dei romantici Paul Huet, Eugène Isabey ed Eugène Delacroix, del realista Gustave Courbet o del “fauve” Albert Marquet, la mostra “Io, lei, l’altra. Ritratti e autoritratti fotografici di donne artiste” al Magazzino delle idee e “Lucio Saffaro tra arte e scienza. Ritorno a Trieste” al Magazzino 26 di Porto Vecchio.
Chiusa a Pasqua ma aperta a Pasquetta “Tra la terra e il cielo. I meravigliosi ricami delle Orsoline” al Museo della Moda di Gorizia mentre aperta in entrambi i giorni festivi, nella Barchessa di Levante di Villa Manin a Passariano, “Il Verde Alfabeto”, sui parchi e giardini storici, pubblici e privati, del Friuli Venezia Giulia.
È stata prorogata fino al 1° maggio “Pasolini. I disegni nella laguna di Grado”, la prima delle esposizioni temporanee in programma al Centro Studi Pier Pasolini di Casarsa della Delizia per il Centenario della nascita dello scrittore.
Per la stessa ricorrenza il Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso propone “Pier Paolo Pasolini. Manifesti per il suo cinema” con 21 manifesti storici provenienti dal Fondo Gianni Da Campo della Cineteca di Gemona del Friuli e un nuovo manifesto dedicato a Pasolini creato da Renato Casaro, il grande cartellonista trevigiano cui è dedicata, sino al 1° maggio, un’antologica alla Collezione Salce e al Museo Civico di Santa Caterina.
A Venezia, aperta da qualche giorno, “Surrealismo e magia. La modernità incantata” alla Collezione Peggy Guggenheim affronta l’interesse degli artisti surrealisti per la magia, l’esoterismo, la mitologia e l’occulto attraverso le opere di Victor Brauner, Leonora Carrington, Salvador Dalí, Giorgio de Chirico, Paul Delvaux, Max Ernst, Leonor Fini e altri.
A Palazzo Ducale, da un paio di settimane è entrata l’arte contemporanea di Anselm Kiefer con “Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po’ di luce (Andrea Emo)”, un ciclo di dipinti creati appositamente per essere dispiegati nello spazio della Sala dello Scrutinio, in serrato confronto con le tele monumentali del soffitto.
“Marlene Dumas. Open-end” è la mostra aperta a Palazzo Grassi con oltre 100 opere dell’artista nata nel 1953 a Cape Town e da tempo residente ad Amsterdam, che in ogni sua pennellata mette una forte carica emotiva a dire la sofferenza, l’estasi, la paura, la disperazione, l’innocenza o la colpa.
A Palazzo Roverella di Rovigo prosegue “Kandinskij. L’opera / 1900-1940” che ripercorre l’intero itinerario dell’artista, dal figurativo all’astratto, da Mosca a Parigi, passando per Monaco di Baviera, Murnau e la scuola del Bauhaus, con autentici capolavori e piacevoli curiosità come i vetri dipinti nel ‘18 a tema fiabesco.
A Padova, recentemente riconosciuta Patrimonio Unesco per il suo essere “Urbs Picta”, il Centro San Gaetano propone “Dai Romantici a Segantini. Storie di lune e poi di sguardi e montagne. Capolavori dalla Fondazione Oskar Reinhart” con un’intera sala dedicata ai dipinti di Caspar David Friedrich dove è possibile ammirare anche “Le bianche scogliere di Rügen”, uno degli emblemi della pittura romantica.
Alla Basilica di Vicenza è stata prorogata fino all’8 maggio “La Fabbrica del Rinascimento. Processi creativi, mercato e produzione a Vicenza” con capolavori di pittura, scultura e architettura di artisti quali Andrea Palladio, Paolo Veronese, Jacopo Bassano e Alessandro Vittoria, proposti accanto a libri, tessuti, oggetti preziosi, arazzi a ricreare un intero ambiente artistico nel quale il visitatore scopre come nascevano le opere d’arte, nel confronto con i committenti, i modelli originari, i disegni, i bozzetti, il metodo di lavoro.
Per gli appassionati di fotografia fino al 2 maggio, i Musei Civici di Bassano del Grappa propongono la prima retrospettiva italiana di Ruth Orkin, leggendaria figura di fotoreporter e cineasta americana, mentre Villa Bassi Rathgeb ad Abano Terme, fino al 5 giugno, ospita “Robert Capa. Fotografie oltre la guerra” con più di 100 immagini a documentare il rapporto del fotografo con Picasso, Hemingway e Matisse e l’ambiente culturale del suo tempo.
Ancora a Venezia la Casa dei Tre Oci dedica la più ampia retrospettiva mai realizzata finora alla fotografa franco-svizzera Sabine Weiss, scomparsa all’età di 97 anni nella sua casa di Parigi lo scorso 28 dicembre 2021.
E c’è tempo fino a lunedì 18 aprile per ammirare “Canova tra innocenza e peccato” l’esposizione che celebra il secondo centenario della morte dello scultore neoclassico, indagando con oltre 200 opere l’attualità della sua opera nei linguaggi contemporanei, al Mart di Rovereto dove si possono vedere pure “Arturo Nathan. Il contemplatore solitario” in collaborazione con la Galleria Torbandena di Trieste, “Depero new Depero” e “Simbolismo e Nuova Oggettività. La Galleria del Levante”.