Le “Vetrine animate” da artigiani e artisti: sabato 30 a Trieste un viaggio fra i segreti dei mestieri

Confcommercio, con il sostegno di Municipio e gruppo Bosco, lancia un progetto che coinvolgerà negozi da Cavana a via San Francesco

TRIESTE Valorizzare il lavoro artistico e artigianale, componente fondamentale di un’offerta commerciale di qualità: è questo l’obiettivo di “Vetrine animate”, iniziativa ideata da Confcommercio Trieste con il sostegno del Comune e del gruppo Bosco. Il progetto, che sabato 30 aprile coinvolgerà una dozzina di negozi da piazza Cavana a via San Francesco, trasformerà le vetrine degli esercizi coinvolti in atelier di moda, laboratori di falegnameria o comunque luoghi dedicati alla creazione artistica.

Un modo per attrarre la curiosità non solo dei triestini, ma anche dei molti turisti che stanno ricominciando a popolare le vie del centro cittadino. «L’idea – ha spiegato Elena Pellaschiar, referente del Gruppo Commercio della Confederazione – è quella di dare l’opportunità alla clientela di assistere dal vivo al lavoro di professionisti, spesso custodi di antichi mestieri, che rappresentano il punto di partenza di una filiera produttiva fatta di “pezzi unici”, lontana pertanto da quella standardizzata e di più ampia diffusione». La proposta sarà veicolata anche grazie all’impegno di diverse strutture alberghiere che metteranno a disposizione una piantina bilingue, in italiano e inglese, che guiderà il pubblico nel percorso di scoperta dei negozi interessati. «Abbiamo organizzato quest’iniziativa – ha aggiunto Pellaschiar – per dare un segnale di ripartenza alla città: crediamo che la promozione del territorio possa essere sviluppata anche attraverso format diversi, purché in grado di suscitare coinvolgimento e generare ricadute positive per l’economia».

Entusiasta il vicesindaco Serena Tonel: «In un momento storico in cui l’e-commerce sta mettendo in crisi il commercio tradizionale, è importante che quest’ultimo assuma un ruolo sempre diverso, ulteriore rispetto a prima. E in un territorio a forte vocazione turistica come Trieste, questo è senz’altro possibile. Durante la pandemia c’è stato un congelamento delle presenze, ma adesso si sta affermando un nuovo trend in crescita. Il Comune e la Regione ci hanno sempre creduto, impiegando molte energie e risorse sull’immagine della città: “Vetrine animate” si inserisce perfettamente in questa pianificazione strategica e confido che in futuro seguano molte altre edizioni, a beneficio dei triestini e dei turisti».

Alcuni punti vendita offriranno ai clienti simpatici gadget, altri negozi daranno ai bambini la possibilità di interagire con l’artigiano, supportandolo nella creazione di giocattoli. Ammirando talune vetrine si potrà invece assistere alla creazione estemporanea di opere d’arte, come nel caso della performance della paper engineer Annalisa Metus: professionista triestina che, grazie all’ingegneria della carta, dà vita a forme che prendono spunto dalla realtà. «Realizzerò la mia installazione – ha anticipato l’artista – all’Officina Stranomavero in via Venezian: un negozio di abbigliamento cui sono molto affezionata e dove torno sempre volentieri. D’accordo con la proprietaria, cercheremo di rendere la vetrina una piccola “camera delle meraviglie”».